Agorà: e se presentassimo le proposte anonimamente?

Ti sfugge il fatto che - per esempio - io potrei delegare una persona che fa costantemente buone proposte. Più che il carisma, per l’appunto è il prestigio del proponente che è senz’altro un punto a favore o a sfavore: se io non so una cippa di un argomento potrei per l’appunto delegare la persona X su una determinata tematica. Peccato che con la tua trovata se tale persona è il o la proponente, io non possa vedere se è interessata o meno, e pertanto potrei trovarmi nell’impossibilità di delegare in modo consapevole.

Se quello che ti preoccupa è che una persona si sia invisa buona parte del partito con scritti tranchant che fanno trasparire più arroganza che competenza, forse questa persona dovrebbe lavorare sulle capacità di mediazione, senza contare che il consenso sulle proposte è bene che sia costruito con il dialogo per trovare proposte condivise. Cosa che è complicata con tutto questo anonimato.

Detto questo, come puoi vedere il fatto che io trovi il tuo modo di discutere inaccettabile e l’assolutismo di @lynX indigeribile non mi impedisce di approvare le vostre proposte quando concordo.

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Tranquillo, non sei il primo a dirmelo, posso essermi spiegato male io ^^

Esatto, è ciò che pensavo in effetti

Io non ho fatto greco alle superiori, non ho problemi a tenere distinte le parole forum e agorà :joy:

Questo non viene reso impossibile dall’anonimato temporaneo: alla fine di ogni votazione potresti determinare chi ha fatto buone proposte e chi meno.

Puoi chiedergli.
O puoi delegarlo fidandoti del suo giudizio anche qualora decida di astenersi.

Guarda @f00l, se c’è qualcuno qui che non è affatto preoccupato, quello sono io. :wink:

Mi sembra evidente siano altri ad essere terrorizzati dalla mia mera presenza e devo dire che non capisco veramente il perché.

Ma su questo siamo d’accordo!

Il punto è se vogliamo che una maggioranza possa impedire il dialogo su un certo tema o meno.
(o una minoranza, nel caso dei quorum di interesse all’80%)

Una volta che il tema è aperto, il dialogo diventa importante per tutti, perché tanto senza consenso nessuna proposta non verrebbe votata ed approvata.

Ma in questo discorso l’anonimato temporaneo di cui stiamo discutendo (e nota, qui non c’è alcuna proposta in merito, stiamo solo ragionando, chi pacatamente chi meno) su un’idea di Sara che ho trovato brillante.

E io di questo ti ringrazio a nome del Partito Pirata! :wink:

Ma mentre posso apprezzare la tua attenzione al merito, non posso assumerla da parte di tutti.

Temo ci siano già oggi diversi gruppetti di amici che votano sulla base di simpatie ed amicizie di lunga data. @erdexe per esempio ha indicato esattamente come votare ai “suoi”. Non dubito che altri faranno lo stesso in modo meno plateale. Ne la cosa mi sorprende, francamente.

Io vorrei un partito di persone come te, che pensano con la propria testa.
Ma non posso assumerlo. Posso solo provare a costruirlo.

(e sì lo so che la stima non è reciproca, ma non importa)

In passato avevamo un regolamento sulla trasparenza degli iscritti in agorà e la possibilità per ogni utente di fare un certo livello di controlli sugli altri utenti per assicurarsi che non siano sock puppet, mettendoci l’hash del codice fiscale. Poi ovviamente il partito disimpara lezioni imparate in passato e ricomincia da zero perché non capisce perché si erano fatte certe cose in un certo modo ragionevole.

Esiste davvero un progetto di democrazia liquida a base di blockchain. Si chiama democracy.earth.

Robe di questo tipo aumentano il potere del sysadmin di LQFB, cosa specificamente non voluta dagli sviluppatori.

Se per una volta dai una risposta utile e costruttiva, dai, ci sta. E le domande che @Shamar fa non le ha chieste solo lui… dovrebbero stare nelle nostre FAQ.

Progetto.
Il vero business model della blockchain non è risolvere i problemi, ma far finta di provarci.
Oh… sì… forse dovrebbero darsi alla politica!!! :rofl:

Puoi elaborare? In che senso?

I sysadmin in effetti avrebbero la possibilità di conoscere il proponente prima degli altri.

Ma già oggi possono, per esempio, conoscere l’andamento del voto prima che le votazioni si chiudano e magari cercare di convincere qualche indeciso a cambiare opinione.

Che ci piaccia riconoscerlo o meno, chi controlla il software ha un potere immenso.
Per questo da qualche parte proponevo che il gruppo CTO fosse incompatibile con qualsiasi altra carica e gli fosse vietato di produrre proposte o emendamenti (ma non di votare).

Esatto, è l’unico compromesso che i ragazzi di LQFB hanno scelto di fare per evitare tutti gli effetti collaterali di una procedura di voto palesata essa stessa.

La prima parte, d’accordo subito. Sulla seconda per me significa incaricare persone esterne perché vietare ad un iscritto pirata la partecipazione all’AP è improprio. Si potrebbe fare solo se è disposto a non partecipare al voto di suo.

No aspetta: manterrebbero il diritto di voto, solo proposta ed emendamenti sarebbero vietati.

In effetti non sono certo sia una buona idea perché nessuno gli impedirebbe di comunicare all’esterno queste informazioni, vanificando lo scopo della limitazione.

Il problema di bilanciare l’enorme potere che il controllo delle macchine fornisce però rimane.

Quando i Pirati diventeranno un Partito vero, a tutto tondo, il gruppo CTO sarà interamente esternalizzato e nessuno dei Pirati avrà accesso SSH alle macchine. Per far questo, un buon inizio è fornire alla Tesoreria un bilancio stabile, che unito alla crescita degli iscritti, porterà (come ha fatto ad esempio nel Partito Radicale) ad avere circa mezzo milione di euro di fondi proveniente da quote sociali.

Allora risolveremo il problema in via definitiva. Fino a quel momento, la grande autorevolezza dei Pirati che lavorano giorno (e notte) nel gruppo CTO compensa il grande potere che il controllo delle macchine fornisce.

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