A cosa servono le persone che esprimono opinioni su cose che non hanno pienamente compreso? [redatto dato che la mia rabbia contro questo post manipolativo non ha nulla a che fare con il professore in questione]. La democrazia delegata si chiama “rappresentativa” ma non lo è. Per quanto sia stata una faticosa battaglia conquistarla è proprio essa a portarci sull’orlo del baratro. Un pianeta sacrificato alla corruzione dei pochi nei confronti dei tanti. Una società umana ingarbugliata nella più grande ingiustizia della sua storia, vastamente peggiore di quella ai tempi delle monarchie. Il palazzo è in fiamme e gli unici che hanno strumenti dimostratamente meno peggiori e più rappresentativi della democrazia auto-proclamata “rappresentativa” non vengono nemmeno ascoltati, perché ovviamente questo personaggio certi documenti non li ha mai letti.
Sono i vecchi come lui e coloro che pensano come lui che ci stanno portando allo sfascio collettivo. Se entro nove anni non abbiamo ribaltato il modo come consumiamo il pianeta, se non ci fermiamo a produrre CO2 e metano radicalmente, arriveremo al punto che il cambiamento climatico entra nella spirale di autosurriscaldamento, togliendo al genere umano ogni possibilità di salvarsi.
Democrazia diretta e rappresentativa sono i due metodi di governance dimostratamente incapaci. Cambiare paradigma è la nostra unica speranza, e dato che i documenti scientifici sono più dalla parte della democrazia liquida che dalla parte degli altri due schemi, perché stiamo ancora a perdere tempo con vecchi opinionati che sputano opinioni prima di avere competenza?
No, il mito delle filter bubbles è un problemino intellettualuccio. Il problema vero è che abbiamo dato a poche società californiane il potere di manipolare ogni nostro pensiero, e non comprendiamo come ciò sia possibile.
si è abituata a far proliferare opinioni divergenti ed ha lasciato spazio al dissenso assai più di altre società.
Il fatto che al computer si litiga lo hanno determinato i sociologi già nel 1984. Il problema vero è che alcuni soggetti hanno il potere di manovrare milioni, forse presto miliardi di menti a pensare quello che loro vogliono che pensino. Ad essere convinti di cose completamente idiote, come di dubitare che l’autodistruzione climatica stia avvenendo ed è a distanza di soli 9 anni da oggi.
che colpa hanno le macchine se sopravanzano le capacità dell’uomo di approcciare i problemi?
Sbagliata già la domanda. Le macchine permettono a delle persone di controllare le menti. Non sono le macchine stesse a fare le cattive.
In primo luogo esiste una tendenza diciamo così “demografica” ad andare a cercare rapporti solo con quelli che hanno le nostre stesse idee ed invece allontanare ogni forma di pensiero “scomodo”. Un atteggiamento che mi sembra assai diffuso.
Lo noto ogni giorno in questo partito. Abbiamo tutti le idee spiccicatamente uguali. Bwahahahah.
L’algoritmo sa molto di noi mentre sappiamo su noi stessi molte meno cose di lui.
E l’algoritmo appartiene a qualcuno. Non è mica open source ed eseguito sul proprio cellulare.
Algoritmi di libertà. Un bel titolo, certo. Però la domanda è semplice: è possibile? E’ possibile pensare ad algoritmi di quel genere?
Si. Informati, cristo. La nostra proposta di legge ObCrypto vieta gli algoritmi proprietari abusivi e rende necessari gli algoritmi free software, eseguiti sotto al controllo dell’utente stesso. Si potrebbe benissimo avere tutto un mondo informatico tecnicamente incapace di commettere questi abusi.
Se questi sono gli esperti in materia, come saranno le opinioni della gente che ci capisce ancora di meno?