Benvenuto sul Forum del Partito RADICALE!

No, ma potrebbe essere un Partito Radicale travestito da Partito Pirata. Ed in questo momento mi sembra l’esito più probabile francamente, proprio per le abilità di @erdexe che assolutamente non sottovaluto.

Ma io ho votato il Partito Pirata. E sarei molto contrariato di ritrovarmi in un Partito Radicale che cavalca tematiche tecnologiche. Peraltro senza nemmeno provare ad essere coerente.

Sembra un formato davvero molto interessante. Ma non è poco adatto a discutere temi di portata generale ed organizzativa che impattano tutti i Pirati?

Il tipo di temi che sono quanto mai urgenti. A me piacerebbe molto discutere gli altri Pirati su quale visione del Partito Pirata abbiano. Come se lo immaginano in un futuro non troppo lontano.

D’altro canto è chiaro che la “liturgia radicale” ha i limiti di cui parli.

Esistono altri formati in grado di supportare un dialogo costruttivo ma fra tutti i Pirati? Possiamo inventarli?

Anche senza avere l’obiettivo di produrre decisioni vincolanti. Sarebbe utile a molti (probabilmente la maggioranza, quanti saranno iscritti alla data?) per farsi una visione di insieme del Partito Pirata, di dove può andare e come.

Credo di non rovinare il clima di affetto e stima reciproca che si è creato in questa discussione con un intervento un po’ OT. Fra le tante differenze che ci sono tra noi c’è anche quella dell’accostamento dei pirati attuali a quelli ben più famosi del passato, accostamento che a me piace particolarmente. Ebbene, una delle caratteristiche delle ciurme dei tempi eroici era quella di essere composta da uomini di ogni tipo, per lo più scacciati o scappati da altri imbarchi, militari e commerciali. Questa era una ricchezza, perché portava contributi differenti di ogni genere frutto della loro precedente esperienza e comportava anche che la spietata dittatura delle loro precedenti esperienze imprimesse l’aspirazione alla democrazia nel loro DNA. [Dal blog di un grande pirata che spero prima o poi ritorni https://yanfry.wordpress.com/2013/12/31/pirati-perche/]

Non c’è quindi da stupirsi che in un periodo come questo di grandi delusioni politiche l’esperienza pirata possa interessare a chi ha un passato in altri partiti

[Ci sono anche dei pericoli, vi invito a leggere questa discussione iniziata da Mutek a dimostrazione che i pirati riflettono sulle critiche, a differenza dei … Kein Pfusch: Perche' non credo nel Partito Pirata ]

Coi radicali a Milano abbiamo avuto vari contatti, grazie a Vinz Papz, credo ci sia una questione di simpatia, (forse per la litigiosità? Non so quanti partiti radicali ci siano)

Ho aperto un thread apposito per discutere OST.

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Il Partito Radicale è una forza politica. Una forza politica con una storia che il Partito Pirata si sogna (al momento). Ed una forza politica che, pur nella (talvolta profonda) diversità di opinioni, rispetto e ho sempre rispettato.

Ma è una forza politica diversa dal Partito Pirata.

Nel momento in cui diversi membri del Partito Radicale entrano nel Partito Pirata (per le ragioni più nobili e varie) e vi apportano i mezzi, i contatti, i metodi e gli argomenti, il Partito Pirata diventa lentamente espressione del PRNTT.

La manovra, ripeto, è lecita. Nessuna regola dello statuto è stata violata.

E sia chiaro, non si tratta di un “complotto”, tutto sta avvenendo alla luce del sole: durante l’assemblea di TNT @erdexe, candidato del Partito Pirata che guidava l’incontro, ha invitato tutti i Pirati a partecipare al Congresso dei Radicali.

Ora, se il Partito Radicale (o alcuni dei suoi membri) vogliono tornare a partecipare alle elezioni, possono sicuramente fondare un nuovo Partito Radicale molto più solido del Partito Pirata.

Ma sovvertire il Partito Pirata per non tradire formalmente un voto di non partecipazione alle elezioni non è molto onesto intellettualmente, non credi?

Antipatie? Assunti precostituiti?

Il comportamento di @erdexe mi ha sorpreso fortemente!

Su questo ti ha risposto @solibo (e in parte @ale e in parte anche io).

@erdexe avrebbe potuto semplicemente mettere un link ad un file avi o mp4 da scaricare (magari con un hash per verificare il contenuto) e vedere con comodo sul proprio tablet, PC o smartphone. O avrebbe potuto chiedere ospitalità ad una delle tante istanze PeerTube disponibili in rete.

E’ possibile che mi sia espresso male e mi piacerebbe se potessi indicarmi i passaggi del post che ha aperto questo thread che ti hanno dato questa impressione.

In tutta onestà temo sia tu a leggere pregiudizialmente le mie parole.

In particolare perché, se ricordi cosa ho scritto nella mia proposta per il Partito Pirata dal 2020 (sezione titolata “Dialogare”), io sono convinto che opinioni diverse e contrastanti possano e debbano convivere in un Partito fondato sulla Curiosità.

In questo thread come in altri su cui ho discusso con @erdexe (o @solibo o @lynX), credo sia piuttosto evidente che io mi confronto sempre nel merito e con onestà intellettuale.

Sono un hacker, posso sbagliare, ma non posso esimermi dal rispondere meglio che posso. Al massimo è @erdexe che (qui come altrove) rifiuta il confronto sul merito, fraintendendo le mie parole e rispondendo sistematicamente ad altro.

Qui però si sta verificando un processo molto diverso.

@erdexe è ancora un Radicale.

E con lui porta altri Radicali, invita i Pirati ai congressi dei Radicali etc… Tutte attività lecite che non sarebbero un problema se il Partito Pirata avesse 10.000 iscritti. Ma in questo particolare momento storico del Partito Pirata, il Partito Pirata deve decidere se vuole essere una riesumazione del Partito Radicale dei Democratici e Liberali, o vuole essere qualcosa di veramente nuovo.

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Non ho partecipato e mi piacerebbe ascoltare quanto detto (non sarebbe possibile indicare dove, anche senza linkarlo? MA … dal “modulo d’iscrizione” mi è sembrato più tè che cavolo. I radicali erano i biscottini? :smile: m.tntcity.org/assemblea-9-giugno

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Dov’è il problema? La doppia tessera è esplicitamente prevista.

Io sono di quelli che pensano che le migrazioni, che esistono dalla preistoria, siano inarrestabili (a meno di usare metodi romani). Il popolo che ne risulta è la fusione fra chi c’era e chi è arrivato. La cultura risultante non dipende solo dal rapporto numerico, ma anche dalla forza dei contenuti.

Sì: i tavoli non sono necessariamente univoci. Possiamo fare molti piccoli tavoli tutti sullo stesso tema, poi i relatori porteranno le conclusioni (relazioni, mozioni, chiamiamole come ci pare) alla plenaria.

E ancora: si può cambiare tavolo in corsa! Non male, mi sembra…

No, questo sarà sempre il Partito Pirata, che nei suoi temi core ha il partito radicale come sottoinsieme o al limite lo interseca (caso limite). Era tutto previsto: contaminazione sì, perdita d’identità no.

I sei Pirati erano ben consapevoli di tutto quanto: per ora va tutto come da piano.

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Certe volte il popolo che arriva puó anche scalzare i Neanderthal precedenti. Scherzi a parte io non sono preoccupato, francamente non credo che @erdexe stia programmando un colpo di stato e non credo che i radicali che si stanno iscrivendo siano numericamente rilevanti. Tralaltro, non vedo la convenienza strategica nello scalzare un gruppo piccolo per ritrovarsi con un’etichetta ancora piú piccola di quella che giá hanno.

Mi viene molto piú facile pensare che ci sia voglia di un progetto diverso rispetto a quello dei radicali e che questo sia l’occasione per occuparsi piú specificatamente di alcuni temi.

Ovviamente, chi ha giá fatto politica ha i riflessi veloci e certe volte puó leggere dinamiche che ha giá visto in passato.

Questo é allo stesso tempo un vantaggio o uno svantaggio, perché ti permette di produrre i giusti anticorpi, se la leggiamo dal lato positivo ma ti potrebbe anche portare ad esportare involontariamente dinamiche che si sarebbe voluti lasciare nel partito vecchio, per non parlare di dinamiche balorde come la “profezia che si autoavvera”.

Quello che io spero é che riusciamo a evitare la creazione di gruppi che si comportano come comparti stagni, dove si parla e si vota strutturati e che invece riusciamo a conservare quell’apertura mentale per dare ragione quando é necessario anche ad un nostro antagonista.

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Ah, e beh, sticazzi? Se vi fanno schifo i radicali non credo vi piaceranno i pirati.

Si iscrivesse in massa gente di PaP sarei preoccupato. Ma dal PRNTT non temo nessun danno.

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la partecipazione attiva ad un confronto politico non può essere esclusivamente tramite un forum o una chat. Confrontarsi vis a vis è indispensabile se si vuole costruire qualcosa insieme ma ci sono molte persone per la quale questo è impossibile. E non perché amano far politica dal divano di casa propria ma perché da quel divano o letto non sono in grado di spostarsi se non con enorme dispendio di energie fisiche ed economiche che non si possono permettere. Radio Radicale ha permesso per anni a queste persone di occuparsi di politica, partecipando ad incontri politici di ogni rappresentanza politica, non solo di area radicale, attraverso l’uso della tecnologia. Ed è probabilmente per questo che ha finito per rappresentare gli esclusi, quelli che non hanno la possibilità di essere attivi nella politica in altro modo, come i carcerati e le persone con disabilità. Non è un caso che una certa politica appena raggiunto il potere ha deciso di eliminare l’unica possibilità per gli esclusi di partecipare alla politica. La voce degli esclusi fa sempre paura…

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non me la sento di risponderti, in tutta onestà. Non ti informi, non cerchi di capire quello che dice l’interlocutore, cerchi solo di sviscerare le varie argomentazioni per trovare la magagna che invalida l’intero contenuto. Non ho energia per confrontarmi su queste basi, ho veramente troppo da fare. Forse se avremo opportunità di confrontarci di persona riusciremo a costruire qualcosa, ed allora mi sembrerà di non aver perso tempo.

Buonasera a tutti, scusate l’intrusione ma vorrei che l’attenzione di tutti si concentrasse su tre aspetti di questa discussione:

  1. il titolo

  2. gli aspetti tecnici

  3. i toni

  4. il titolo


“Benvenuto sul Forum del Partito RADICALE!” è un titolo provocatorio ma fuori tema. Questo FORUM è distinto dall’incontro di Torino e l’incontro di Torino non è il Forum. Non serve confondere le due realtà per portare all’attenzione del pubblico l’interazione di parte del mondo radicale con il movimento pirata; l’interazione c’è, come c’è interazione con una parte della sinistra autonomista, del fronte ambientalista e così via. Se non c’è con la destra nazipunk di fine anni '80 è solo per alcune intolleranze digestive che si sono create all’interno della comunità ma se così non fosse stato, non me ne sarei affatto stupito. In particolare, in quell’incontro, i radicali c’entrano in modo pesante, per la storia di Luigi Di Liberto che è stato un esponente attivo del movimento radicale. Tra l’altro, se vogliamo che quelle tematiche vengano portare avanti, non possiamo ignorare la storia del partito radicale e il metodo della disubbidienza civile che, proprio in quel partito, ha trovato la prima realizzazione programmatica. Non solo, L’idea stessa del FORUM politico è nata tra i radicali (ricorderete Agorà, che altro non è che la traduzione greca della parola forum)… Insomma, in qualsiasi mozione, iniziativa o lotta del partito pirata è possibile trovare un archetipo “radicale”; e qualsiasi mozione, iniziativa o lotta del partito pirata deve fare i conti con i precedenti radicali, sia quelli di successo (pochi) sia quelli di insuccesso (tanti). Perché allora stupirsi dei riferimenti torinesi al mondo radicale? I due ambiti politici, le due platee elettorali potenziali e i fondamenti organizzativi sono già sufficientemente distinti sul piano economico e sociale che non serve neanche soffermarcisi troppo sopra. Per non parlare dell’aspirazione a non seguire le stesse fallimentari strategie dirigiste e privatistiche che hanno portato i radicali all’irrilevanza elettorale e parlamentare. Quindi, boh… provocazione inutile.

  1. gli aspetti tecnici

Il problema del tracciamento delle fonti che mettiamo su web e quello della visibilità delle discussioni interne è serio e concreto. Sono d’accordo con le osservazioni di @Shamar e, anche se le argomentazioni di @erdexe sono ben motivate da un punto di vista “politico”, non mi convincono del tutto: il tracciamento soffocante cui viene sottoposto il pubblico durante il reindirizzamento alle piattaforme degli OTT è il “core” della battaglia pirata e l’impressione che ho avuto è che in questo caso non ci si sia soffermati adeguatamente sul problema.

Ma dopo esserci soffermati dovremmo prendere una posizione che tenga conto della realtà. Perché una cosa è certa: è necessario usare tutti gli strumenti che ci garantiscano visibilità e quindi, nel caso particolare, bene ha fatto @erdexe a pubblicare su YT l’evento. Discutiamo invece su come trovare soluzioni tecnicamente migliori e meno invasive alla pubblicazione di video e podcast. Facciamolo subito perché commettere errori ora che siamo quattro gatti e non contiamo un soldo comporta ricadute molto basse. Se commetteremo errori quando arriveremo al 5%, al 25% o al 40% dei consensi (ehm… va beh, ho un po’ esagerato), il colpo che riceveremmo sarebbe insostenibile.

Ecco perché mi stupisce questo accanimento su un’iniziativa apprezzabile e tempestiva di condivisione video dell’evento. E poi… non è neanche una novità questa disinvoltura nella scelta tecnologica: cioè, il partito pirata ha una pagina facebook. Una pagina facebook! è praticamente una carta moschicida di metadati. Abbiamo un canale youtube, un canale… Per i nostri gruppi di discussione usiamo Telegram e lo so che piace molto ai “pirati” ma di fatto stiamo costringendo gli utenti che vogliono comunicare velocemente con noi a usare un sistema che NON CIFRA DI DEFAULT le conversazioni end to end e che, quando lo fa, le cose non vanno neanche così bene https://hackerfall.com/story/a-crypto-challenge-for-the-telegram-developers-1 cioè, pure whatsapp è meglio :-). E comunque stiamo praticamente consentendo a un’azienda Russo-Americana di passare metadati e rubrica dei nostri iscritti ad aziende sconosciute… (PS: forse è il caso di creare gruppi Signal invece che gruppi pubblici Telegram?..) Quindi, mi chiedo: scusa @shamar ma ti sei accorto del video di @erdexe e non di questo ecosistema tracciosissimo?

  1. i toni

Questo post è iniziato malissimo con un titolo (inutilmente) provocatorio ma il modo in cui è stato attaccato @erdexe è stato ancor più spiacevole. Una critica fatta in quel modo già porta a radicalizzare la discussione e a far arroccare ognuno sulle proprie posizioni; se poi la si fa a qualcuno che ha almeno fatto qualcosa (è andato a Torino, si è portato la videocamera, ha caricato il video; insomma si è dedicato all’iniziativa), la critica diventa anche un disincentivo a darsi da fare per chiunque assista alla reprimenda.

Credete che sia difficile usare toni più pacati? Certo che è difficile; soprattutto quando magari ti girano le palle… Ma affinché sia socialmente igienico convivere e condividere un’esperienza politica all’interno di un forum bisogna fare attenzione e non essere ostili.

PS: come vedete non ho usato la funzione per citare frasi dai precedenti post e, tranne il titolo non ho fatto altre citazioni. Credo che quando si fa una critica, la citazione crei una sorta di effetto Larsen che rischia di trasformare la critica in polemica. Pensateci perché lo vedo fare spesso.

Sono d’accordo più o meno su ciò che hai scritto, ma il post @shamar secondo me non parla male del partito radicale, solo sottolinea che c’è un pericolo d’identità… Non dice che non devono venire persone che provengono da altri partiti, sarebbe un’assurdità. Se il partito radicale aveva una buona idea, parliamo dell’idea non del partito radicale. Per parlare di un idea non c’è bisogno di citare per forza… @shamar ha solo sollevato un dubbio e delle domande, non vedo insulti.

E poi questa me l’hai servita su un piatto d’argento:

[quote=“macfranc, post:32, topic:2705”] PS: come vedete non ho usato la funzione per citare frasi dai precedenti post e, tranne il titolo non ho fatto altre citazioni. Credo che quando si fa una critica, la citazione crei una sorta di effetto Larsen che rischia di trasformare la critica in polemica. Pensateci perché lo vedo fare spesso. [/quote]Se capita che qualcuno scrive una cosa come questa, penso sia opportuno usare la “funzione per citare” sopratutto per una questione di ordine, altrimenti una persona che legge dovrebbe andare a rileggere cosa ha scritto ecc… si creerebbe solo confusione e difficoltà nella comprensione del dibattito… Per fortuna lo vedi fare spesso, casomai il problema è che certe volte si tende a “citare” solamente una parte della frase pilotandone il contenuto…

PS: vedete che ho usato la funzione per citare come fanno anche altri in questo forum? Lo faccio perchè così ho la possibilità di evitare che da una critica nasca il pericolo di una sorta di effetto Larsen (non so cosa sia)… trasformando la critica in una polemica… Quindi citate perchè così le persono che leggono, e chi è coinvolto nelle risposte, possano avere una più facilitata comprensione del testo. (non voglio denigrare ne polemizzare, volevo solo criticare la tua critica)

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vero, però per fare parte della ciurma il POW era durissimo. Venivi chiamato a compiere ogni genere di efferatezza, durante gli assalti uccidevi senza pietà i marinai, stupravi le donne (schiave) e pure i bambini che a bordo delle navi dovevano soddisfare gli appetiti sessuali della ciurma. Se non eri all’altezza, se mostravi segni di cedimento o codardia o semplicemente provavi pena per i supplizi inflitti agli sventurati finivi diritto in fondo al mare o in pasto agli squali. Ma la cosa più importante era il fatto che se venivi catturato dalla marina spagnola finivi ad esser chiuso in una gabbia appesa a prora aspettando di morire di inedia e il tuo corpo esposto e abbandonato in balia degli agenti atmosferici e degli uccelli, un monito per tutti i pirati. Non ti conveniva quindi arretrare, non avevi scelta, una volta diventato pirata non tornavi indietro e perseguivi il tuo obiettivo (saccheggiare ed uccidere) fino alla tua morte. Questo per ricordarvi che la politica dell’accoglienza tout court funziona quando c’è un forte commit verso gli obiettivi. Insomma vi sfugge l’aspetto principale per adottare quel senso di “accoglienza” che onestamente mi pare più di derivazione cristiana e anche un po’ ciellina che pirata.

Questo per dire che nei pirati entravano tutti ma solo dopo una durissima selezione, contrariamente a quello che volete fare voi che evidentemente non avete minimamente a cuore questo progetto politico.

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IL TITOLO Sono uno i cui titoli in passato venivano regolarmente cambiati. Il titolo è un po’ come il carattere di chi scrive, a volte ironico, provocatorio, preciso, pedante, …

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Certo, sotto l’amministrazione Lince: non avevi diritto di scrivere un titolo. Il forum era peggio di un gulag.

Io invece non tocco una virgola (tranne una volta ho cambiato pò in po’ perché mi era venuto un attacco d’orticaria),

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Mi dispiace che tu abbia questa impressione.

Contrariamente alla tua impressione mi informo e cerco sempre di vedere le questioni dal punto di vista del mio interlocutore, ed è proprio questa attenzione alle diverse prospettive su una materia che mi permette spesso di individuare problemi nei ragionamenti miei e altrui. E se rileggi i miei interventi in questo thread ed altrove, noterai che non ho alcun problema a riconoscere i miei errori. Ritengo infatti utile identificarli e correggerli.

In tutta onestà, pur rileggendo criticamente quanto ho scritto, non vedo come si possa dedurre che io voglia selezionare la partecipazione solo ad alcune tipologie di persone o di idee.

Se non te la senti di esplicitare cosa ti ha dato questa impressione, per qualsivoglia motivo, non voglio insistere.

Per il futuro ti chiedo però di evitare affermazioni sul mio conto che tu non possa o non voglia sostanziare con riferimenti precisi alle mie affermazioni. Sono una persona fortemente autocritica e prima di scriverti ho speso tempo a rileggere i miei interventi e cercare di interpretarli dal tuo punto di vista per individuare da solo i passaggi in questione. Come chiedi giustamente rispetto per il tuo tempo e la tua energia, abbi la gentilezza di rispettare il mio tempo e la mia energia.

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E questo è uno dei limiti strutturali piuttosto ingenui dello Statuto del Partito Pirata. Non si tratta di impedire le migrazioni, ma di impedire condizionamenti esterni. Non si può tenere il piede in due scarpe. Non si può servire due padroni.

Né, per la verità, posso contestare ad @erdexe o chiunque altro di averci provato. Quando diceva “Noi radicali misuriamo il tempo fra un congresso Radicale e l’altro”, era quanto meno onesto.

La cultura di una popolazione non è invariante dal percorso. Se oggi il Partito Pirata diventa uno strumento politico spendibile elettoralmente del PRNTT o di alcuni suoi membri che vorrebbero, legittimamente, essere eletti in Parlamento, in UE, in una Regione o in un grande comune come Milano (cito a memoria Exedre dal video di domenica), ma che non possono nel contesto del PRNTT, questo cambierà inevitabilmente il Partito Pirata di domani.

Il Partito Pirata è un embrione, se lo riempiamo di geni radicali, non potrà che diventare un’espressione di tali geni.

Il che, ripeto, può essere ciò che il Partito Pirata desidera… oppure no.

Io credo che possa fare ed essere molto, molto di più.

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Purtroppo tu sei completamente disinteressato a capire.

Lascio questa immagine alla tua autonoma interpretazione.

Ma non è colpa tua. Sei un perfetto prodotto del “regime” italiano, non conosci perché non ti è stato dato modo di sapere. Avresti dovuto fare degli sforzi per capire, ma sembri più interessato a propagare le tue “verità” che comprendere la realtà.

Pazienza.

Senti @erdexe, quando fai una domanda io rispondo meglio che posso. Cerco di essere preciso ed inequivocabile e rispondo sempre nel merito.

Riesci a fare lo stesso invece di provare ad interpretare la mia psicologia sulla base del tuo vissuto?

Sono stupido? Sono ignorante? Sono un prodotto del regime (ROTFL! ! ! :joy:)?

Bene. D’accordo. Sono tutto questo.

Ora illuminami. Sii chiaro, inequivocabile, preciso ed onesto.

Perché sei nel Partito Pirata italiano? Cosa puoi fare nel Partito Pirata che non puoi fare altrove? Come vuoi trasformare il Partito Pirata? Come lo vedi tu nel prossimo futuro? Impegnato su quali temi? Organizzato come? Governato da quali persone? In quale struttura?

Sono domande chiare e dirette. Ti prego rispondi altrettanto chiaramente. Fai affermazioni falsificabili, di cui qualcuno possa un giorno riconoscerti il successo o rinfacciarti il tradimento.

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