In Germania è avvenuto dozzine di volte. In Italia ci sono state persone che lo hanno dichiarato, ma poi non hanno voluto metterci i soldi. Benvenuto in politica, ci sono cose che ancora non sai. Anzi, lo Statuto pirata del 2011 dal quale deriva quello di PaP presumeva che non si risolve alcun litigio all’interno e si faccia sempre ricorso alla giustizia esterna ed addirittura @erdexe ha suggerito di tornare in quella fase della nostra esistenza asserendo che un partito non debba farsi una giustizia interna.
Se non si identifica con i valori espressi dal partito stesso, l’iscritto lascia il partito stesso.
Io ho solo conosciuto persone che hanno lasciato il partito per i comportamenti esibiti in esso, non per un problema di valori.
Appunto per questo le policy del consenso, per smettere di decidere a botte di maggioranza semplice.
Si possono, uhm… alzare i quorum sulle issue, ma quello non minimizza le decisioni da prendere: rende soltanto più difficile prenderle.
Il che significa che non è il momento di prendere tale decisione… ed infatti non lo si sa mai prima quando il gruppo non è pronto a decidersi in qualche maniera… deve comunque misurare il consenso.
Quello che serve è un meccanismo secondo cui decidere cosa è piratesco e cosa no. Un meccanismo politico, preferibilmente, e condito da molta responsabilità personale.
Appunto una policy del consenso che rende difficile prendere decisioni alienanti.
Esatto. Julia è una persona paziente che ha svolto un lavoro molto professionale (anche se a mio parere troppo incentrato sul copywrong perdendo di vista la questione Snowden) mentre il Piratenpartei continua a non avere un meccanismo di convivenza preventiva ma si limita allo stretto necessario previsto dal Parteiengesetz, ed infatti nel PP-DE si litiga in tutte le mailing list, tutti i forum, ovunque. Del resto anche nel PP-CZ si litiga da matti. I litigi sono normalità, aggravata dalla Rete dove è un dato sociologico che ci si odia più facilmente. Il problema sussiste e rende questi partiti a pericolo di abusi vari. Noi potremmo risolvere il problema applicando quanto imparato in ambito della non-violence come al tempo ci suggerì @Cal, linkando il testo di Randy Schutt che ora è uno dei pali portanti del regolamento convivenza.
Sono a favore della generosità, ma a due condizioni: che restiamo consci che i gruppi di lavoro che nel PP-DE hanno contribuito al collasso di ACTA ci hanno messo quattro volte tanta energia e che non sarebbe stato necessario arrogarsi poteri decisionali in bypass all’AP.
Dato che questi toni di interazione ti escono anche in rapporto ad altri e non solo a me, direi che una buona moderazione che ti aiuti a formulare i tuoi pensieri in modo inoffensivo sarebbe un grande aiuto non solo al partito ma anche nella tua vita quotidiana… e il fatto che tu ritenga i tuoi toni pienamente in regola aggrava la situazione.
Ma quali membri c’erano del PP-IT?
Abbiamo aiutato tre rappresentanti de L’Altra Europa ad entrare in EP. Non saranno stati molto pirati in tante questioni, ma non mi risulta che abbiano votato in favore al copywrong. E probabilmente sono stati anche utili a realizzare il GDPR.
E se non lo fanno?
È un guaio.
E sì, il principio che tutti i generi debbano essere rappresentati nelle candidature è un principio sensato per un partito politico
Ma il problema esiste solo in forma di sintomo, perché se comportamenti bruti e fraintendibili vengono fermati dalla cultura di convivenza, tutte le attiviste nel partito ci resterebbero. Sai quante abbiamo avuto e perso?
Ah ah, ma se non esiste quasi nessun progetto open-source che riesce a conversare in questo modo. Se lo fanno è perché hanno accettato che qualcuno abbia il ruolo di capo.
Abbiamo visto quanto il lavoro di moderazione di @Silvan aveva creato una cultura di interazione civile in questo forum. Non si è mantenuta perché attualmente la moderazione preventiva non la sta facendo nessuno.
Mi aspetto che i postulati di una proposta politica vengano dichiarati come tali e che si voti sull’azione stessa, non sulla validità di una affermazione scientifica.
L’essenza del populismo è di non fare notare che gli assiomi a base di una proposta convincente sono fasulli. Se ci impedisci di discutere tali assiomi, apri i portoni alle proposte che non hanno base scientifica.