E quindi le soluzioni ci sono ma non sono interne all’AP.
No. L’ho detto che stiamo usando lo strumento male ed eccone un’altra dimostrazione. Perché tu nuovo utente inesperto devi sempre apparire qui con la grande opinione? Come vuoi evitare di dare l’impressione che hai qualche secondo interesse ad eliminare il controllo dal basso nel PP?
Ho detto cosa c’è da fare. (1) e (2). Entrambi non sono cose che deve decidere l’AP perché è abnormale fare ri-decidere le cose all’AP finché sta bene anche all’attuale esecutivo. A volte l’esecutivo deve compiere il suo lavoro e basta.
Ho superato la soglia della cinquantina, sono più di 30 anni che mi occupo professionalmente di informatica in contesti un po’ più ampi di un’aziendina di famiglia e da altrettanti mi occupo di politica attivamente. Farmi passare come giovane inesperto mi fa quantomeno sorridere. Non puoi semplicemente accettare il giudizio senza cercare necessariamente (e risibilmente) di contrastarlo a tutti i costi? In un partito possono sopravvivere idee differenti senza doverle necessariamente sopraffarle.
Lqfb ha un campo d’applicazione, nel pp-it si sta tentando di utilizzarlo per altro farcendolo di toppe e workaround, senza ottenere peraltro i risultati sperati.
Mettere la testa sotto la sabbia biasimando sempre chi non starebbe aggiungendo nuove toppe e pezze che di volta in volta ti vengono in mente per non accettare la realtà e che comunque non provocherebbero i risultati voluti non è un atteggiamento né utile né adulto.
Infatti in questo caso se anche il software fosse stato configurato come pretendevi forzando una maggioranza che evidentemente non c’era sulla questione si sarebbe usciti dalla procedura dopo circa cinque giorni, un tempo inadeguato alla risposta.
Qualsiasi decisione o fa già parte del programma condiviso o deve essere introdotta in AP per essere approvata. La fretta non serve all’AP ma solo a chi ha già una opinione precisa, di solito i proponenti. In questo caso propongo di aggiungere assieme allo status quo una ulteriore possibilità: continuare la discussione. Questa opzione, diversa dall’astensione, consente di non fissare un quorum di approvazione. Non so se ho parlato senza conoscenza, ma trovo completamente differenti: “non mi sono fatto una opinione e lascio la decisione ad altri” con “non ho capito bene il problema e penso si debba chiarirlo o discuterlo ancora”
Non è un’opzione.
Allungare i tempi può sembrare una proposta equilibrata e salomonica, ma in pratica è indistinguibile dal bocciare la proposta e basta. Per far uscire un comunicato sull’attualità non è accettabile prolungare i tempi oltre.
Giusto e legittimo. Gli sviluppatori hanno fatto la scelta che per garantire la democraticità le tempistiche siano lunghe, prevedibili ed uguali per tutti. Poi sono subentrati altri modi d’utilizzo che però possono essere accolti con adeguate configurazioni:
- Ci sono le votazioni che terminano ad una data predefinita per soddisfare l’esigenza dei parlamentari di avere una posizione da presentare in parlamento nella data predisposta dal parlamento.
- E si potrebbero fare le valutazioni di un tema senza termine d’uscita, in cui una votazione finale avviene solo se necessaria e non prima che si sia arrivati ad una posizione sufficientemente consensuale. Questo metodo automaticamente terrebbe conto della tua esigenza, la policy che stiamo discutendo qui è la prima che in un certo senso è orientata a questo criterio (nel senso che arriva alla ratifica molto prima se tutti sono d’accordo), e furono proposte ulteriori policy per i grandi dibattiti che sostanzialmente non hanno termine, ai quali ci si può fare riferimento d’attualità, come per esempio “attualmente 93% del partito è a favore di XY.”
Purtroppo queste opzioni sono state bloccate da chi ha deciso di conoscere LQFB meglio e determinare che alcuna sperimentazione sia eresia o altro. Una curiosa coincidenza è che le persone avverse al miglioramento di un direttivo dal basso sono in genere quelle che esercitano un potere esecutivo di fatto in qualche modo, con o senza ruolo eletto. Ma questa volta è andata diversamente, e l’intervento bloccante e stato conseguente all’atto di voto.
Dimenticavo un aspetto. In effetti la proposta basata su Sì, No e Continuare non comprende l’Astensione ( considerata uguale al non voto ) ma la maggioranza dei votanti esclusi gli astenuti. In questo modo la votazione può essere ripetuta fino ad essere approvata o respinta. Nulla vieta di aumentare il quorum quando previsto.
Venendo ai tempi possono essere rapidi oppure lunghi se serve. Comunque si rilevano i risultati a scadenze fisse per dare il tempo di aggiornarsi, discutere, convincere i distratti ed anche di cambiare idea. Il metodo funzionerebbe sia online sia per assemblee periodiche, diciamo settimanali.
Il metodo discusso qui e altrove semplicemente resta in fase di misuramento del consenso finché non si arriva al quorum di consenso richiesto (lì dove sta scritto “10 anni”)… perciò non ci sono molteplici votazioni. Finché c’è dissenso la questione necessita ulteriore discussione, appena la gente è d’accordo, il software glielo conferma. Così si evitano situazioni tipo quando una persona crede di avere tutti dietro di se, usa il noi che @solibo tanto critica, e poi si scopre che in realtà la persona era sola. Senza misuramento del consenso, tutti hanno un certo diritto a presumere che la maggioranza sia dalla loro parte, altrimenti non starebbero a fare politica. Col misuramento hanno la necessaria trasparenza per sapere che, o devono partire da più basso a convincere gente, oppure si stanno sbagliando. In ogni caso si comportano in modo più adeguato.
Io credo che si dovrebbe avere l’approccio contrario:
Prima si scrivono le regole con le quali il Partito deve funzionare e poi si usano gli strumenti piú adeguati per ottenere il risultato sperato.
Non intendo molteplici votazioni ma molteplici rilevamenti. Non so se in LQFB si può cambiare il voto prima della scadenza ma se si può basta che alle scadenze si possa operare un blocco con rilevazione dei risultati. Se si arriva a Sì o No è finita altrimenti si va avanti. Questo permette di lavorare con rilevamenti anche giornalieri. Non so se si può ma chi partecipa in certi casi potrebbe partire con l’opzione Continua attiva e poi decide per Sì o No quando è pronto.
Quella è una votazione con quorum altissimo valida per approvazioni importantissime che comportano quasi l’unanimità. Quella mia, ipotetica e da verificarne la fattibilità tecnica, comporta decisioni flessibili anche rapidissime con un consenso del 50%+1 dei votanti ma con la possibilità di restare in discussione fino a quando non sono mature. Ovviamente se si giunge al 50%+1 dei NO si passa ad altro, anche questa volta rapidamente. In fondo probabilmente si tratta della stessa cosa se c’è quasi l’unanimità in un giorno si può approvare altrimenti respingere.
in lqfb non voti si/no su una cosa; voti un insieme di alternative mettendole in ordine di preferenza. già oggi una delle alternative può essere "parliamone più a lungo e votiamo fra un po’, se qualcuno la presenta.
(c’è anche una proposta fantasma che rappresenta lo status quo, ovviamente può vincere.)
Ok quindi non è automatico ma fattibile. Se c’è il quorum di approvazione adatto è uguale. Resta da capire se per statuto è possibile ma credo sia un metodo alternativo all’altro presentato. Il 90% di partecipazione si basa sui commenti?
Ci sono due quorum, uno iniziale per entrare in fase di discussione, che si applica all’intero insieme di proposte, e poi un secondo quorum che decide quali delle proposte finiscono sulla scheda per essere votate – questo secondo quorum viene applicato alle proposte individualmente (e possono avere valori diversi).
Il primo quorum è relativo alla partecipazione all’area (gente che ha cliccato “mi interessa questa issue” [supportare una proposta lo fa in automatico] in proporzione a chi si è abbonato all’area). Il secondo quorum è solo relativo a chi ha supportato la proposta rispetto alla popolazione dell’area.
Grazie, chiarissimo. Quindi il 90% è puro interesse al tema e l’approvazione per preferenza va alle singole proposte. Mi rileggo la proposta sulla base di queste precisazioni.
…che comunque hanno raggiunto il 90% per arrivare al voto. Quindi la prima che passa è automaticamente approvata? Il sistema permette questo corto circuito? Credo di no, ma il voto è solo un rapido passo aggiuntivo.
se hanno superato il secondo quorum, sì. usualmente non è al 90%, ma al 5-20%
No. Tutte quelle che superano il secondo quorum (più la proposta fantasma SQ) vengono confrontate a coppie usando il metodo Schulze, e viene formata una classifica. La prima di questa classifica viene approvata.
OK però quando raggiunge il 90% passa una proposta al voto. Eventuali altre devono raggiungere il quorum entro 24h per essere inserite. Probabilmente avremo sempre una proposta sulla scheda.
No. Quando una issue supera il primo quorum inizia la fase di discussione, che ha una durata predeterminata. Alla fine della fase di discussione, le proposte che superano il secondo quorum vanno al voto.
I due quorum misurano cose diverse: il primo è “dobbiamo decidere qualcosa su questo argomento?” il secondo è “questa risposta è abbastanza valida?”
Questa policy “del consenso” funziona diversamente. Il rilevamento è continuo: ogni persona che entra e si posiziona con i supporti alle proposte cambia il rilevamento immediatamente visibile. Considera che LQFB non provvede a voto segreto, è un sistema palese.
In questa policy è previsto un voto finale al quale si arriva appena raggiunti l’80%. Il tempo per una seconda proposta di entrare è di una sola ora (in questa specifica configurazione). Si potrebbe ampliare la cosa abbassando il secondo quorum a forse 70% invece di 80%.
Così lo prevede l’uso tradizionale di LQFB. Nella modalità di consenso il primo quorum permette un dibattito libero fino al momento di arrivare a sufficiente consenso (e basta non partecipare per indicare di non ritenere interessante il tema) mentre il secondo quorum serve solo per selezionare le opzioni sufficientemente consensuali da andare al voto, sempre che si voglia arrivare ad un voto finale. Certi dibattiti non hanno scopo ad essere conclusi — per quelli basta un rilevamento del momento.
L’uso a scopo di “consenso” è ispirato da un software di un nostro amico e collega, “Vilfredo goes to Athens”. Quel software però richiede il consenso del 100% per arrivare ad un risultato chiaro. Altrimenti si forma un “fronte di Pareto” che necessiterebbe di un voto finale per avere in qualche modo un senso semantico. Realizzando la stessa procedura in LQFB possiamo abbassare il quorum ed al contempo introdurre un voto conclusivo con il metodo Schulze, cioè compensare entrambe le lacune di VgtA. Inoltre ci permette di applicare l’importantissima democrazia liquida nel contare i pesi delle opinioni politiche. Per questo non mi risulta software migliore per misurare i consensi di LQFB.