Io penso che non la dobbiamo prendere troppo sul serio.
Per esempio, io trovo The Conscience of a Hacker piuttosto adolescenziale, e comunque faccio parte di quell’area di pensiero che distingue tra Hacker e Cracker. Quindi sconsiglio a prescindere tutto ció che fa parte della cultura Cracker.
il jargon file parla essenzialmente della comunitá degli anni '90 che ormai ha fatto la trippa e non so che senso abbia per un 25enne che si accosta adesso, forse la definzione di hacker vale ancora, per il resto forse puó essere bello come curiositá.
Per la Costituzione concordo, ma la estenderei a tutti i cittadini italiani.
Secondo me, é meglio una biblioteca generica e ognuno pesca dove gli piace.
Per esempio, rimanendo nella saggistica, io ho apprezzato molto i lavori di Pekka Himanem, Manuel Castells, Naomi Klein, Jeremy Rifkin, Noam Chomsky.
Ok, aggiungo James G. Ballard. Ma non cancellare il commento, sennó non si capisce perché ho scritto questa cosa