Elezioni: Impedire la scheda ballerina / Pericoli del voto elettronico

Se si eliminissare scheda ballerina, fotocamere e e altri trucchi (per es. con seggi come quelli di @Exekias, con i tablet), un sistema per eliminare “firmabilità” del voto c’è: una o zero preferenze.

Credo che sia uno dei motivi per cui nel 1991 la maggioranza assoluta degli italiani votò sì al referendum per eliminare le preferenze multiple.

Secondo alcuni osservatori, la maggior parte degli elettori che votò «sì» non sapeva bene di cosa si trattasse, e quali conseguenze comportasse il quesito referendario: capì soltanto che i capi dei partiti tradizionali di Governo erano contrari alla preferenza unica, e poiché non piaceva a loro doveva essere una cosa buona, meritando un «sì» entusiastico1.

Wikipedia, da Indro Montanelli e Mario Cervi, L’Italia degli anni di fango, Milano, Rizzoli, 1993.- https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativo_del_1991_in_Italia#cite_note-MontanelliCervi-1

Quello che doveva essere un voto contro la partitocrazia (che faceva voto di scambio), si trasformò in un ulteriore regalo ai capi di partito e relativi delfini.

Con zero preferenze-> liste bloccate decise dai segretari Con una preferenza-> favoriti i big di partito, sfavoriti gli indipendenti (rispetto ai voti a classifica).

La sfida è trovare un’alternativa

Anche qui mi sento di ripetere quello che ho scritto a proposito della compravendita dei voti : esiste un problema culturale-politico di fondo che a mio parere non è risolvibile da tecnicismi della legge elettorale. Quello che si puo’ fare è una buona legge elettorale che massimizzi il potere di scelta degli elettori, garantisca rappresentatività delle varie componenti di pensiero e permetta un sufficiente grado di efficienza del parlamento. Per impedire che i partiti attuali usino questa legge a loro tornaconto si può fare solo una cosa: riformare i partiti, e prima ancora riformare le teste dei loro iscritti.

1 Mi Piace

Solo una precisazione sul voto “firmato”: nel sistema che ho in mente io lo scrutinio è completamente elettronico, e l’unico dato che viene riprodotto a video è il risultato (cioè sai che il candidato Tizio ha preso tot. voti, ma non puoi vedere le singole schede).

Certo, si tratta di assicurarsi che il software non sia taroccato. Ma mi pare più facile questo che tutto il resto (sul serio pensate che qualcuno si prenderà la briga di infilare backdoor a livello nano-tecnologico? Supponiamo anche che sia tecnicamente possibile farlo: varrebbe la pena, dalla soggettiva di un mafioso? Quanta gente dovresti corrompere, quanti soldi dovresti sborsare, quanti rischi di finire in galera dovresti correre?).

A patto che ci sia chi è disposto a comprarlo. E il mafioso non allunga 50€ se non ha la certezza al 100% che tu abbia votato per il candidato che dice lui.

1 Mi Piace

In tal caso il problema è risolto. Spostiamo l’attenzione a come mettere in sicurezza il software.

Secondo me anche il passaggio cartaceo (l’elettore compila la scheda al tablet, stampa una “ricevuta” con codice a barre, scannerrizza su un computer in seggio imbuca nell’urna, gli scrutatori scannerizzano le “ricevute” stampate), è un ulteriore garanzia: si può sempre ricontare con computer di organizzazioni indipendenti che chiedono verifiche.

Se studiamo anche un modo per rilasciare un codice identificativo (come proponeva @Silvan), con cui il votante può andare in un ufficio elettorale centrale con documento d’identità per verificare che il proprio è stato correttamente conteggiato, il sistema dovrebbe essere ancora più sicuro.

  1. Scrutinio in video senza i dettagli dei voti +
  2. ricevute cartacee +
  3. codice per verificare individualmente e il sistema dovrebbe essere blindato.

Considerate che a taroccare il software potrebbe essere non tanto una organizzazione esterna quanto la stessa agenzia governativa incaricata di gestire le elezioni, allo scopo di mantenere il potere. Che garanzia hanno i cittadini che il governo conteggi correttamente i voti?

Certo, si potrebbe usare software open-source, che le forze politiche possono far ispezionare indipendentemente prima di elezioni e che poi si “sigilla” con una firma elettronica da verificare al momento della conta. Ma si tratta sempre di “fiducia mediata”, dato che l’ispezione deve essere affidata a specialisti, mentre il sistema attuale permette a tutti di visionare il procedimento di scrutinio.

Inoltre conservare le votazioni su media elettronico le rende soggette a possibili manipolazioni post-conteggio difficili da manipolare. Anche qui, firmare elettronicamente i file aiuta, e magari si potrebbe anche produrre dei tabulati (su microfillm?) di tutti i voti. Ma anche qui si perde l’immediatezza e la trasparenza ( solo apparente?) del media cartaceo.

E’ una dinamica simile a quella nei tribunali, con i consulenti tecnici. Le parti possono nominare un consulente tecnico di parte. Qui, se il governo volesse truccare le elezioni ed essere certo di farla franca, dovrebbe corrompere tutti gli informatici d’Italia (partendo dall’assunto che tutti siano corruttibili e disposti ad assecondare il golpe). Vedete voi se vi paiono scenari realistici.

1 Mi Piace

Scusate se resuscito, ma è in tema. Questo software permette un voto online anonimo sicuro? https://nvotes.com/

Da quando non pubblicano più il codice sorgente… beh… no. Il codice da scaricare per partecipare potrebbe fare di tutto.

1 Mi Piace

se il codice non è libero come fai a contrallare come sono conteggiati i voti??

Novità in materia…

2 Mi Piace

Stanno causando code notevoli ai seggi elettorali …