GdL comunicazione: i post su FB a seguito del ban sui social di CP e FN

so benissimo che dovrei essere l’ultimo ad aprire una discussione simile, ma non riesco a contenere la volontà di capire cosa diavolo sia successo.

tra ieri, 9 settembre 2019, e oggi c’è stato un possibile suicidio sulla pagina ufficiale del partito pirata su facebook.

prima una condivisione senza commento (un “già” scritto a caso), che ha generato molta confusione, a cui sono dovute seguire correzioni in corsa, generando wall of text che nessuno leggerà.
e ormai il danno era stato fatto, con commenti di gente che salutava con orde di like.

il giorno successivo un altro wall of text con un incipit spaventoso, che ha generato un’altra ondata di incomprensione e indignazione. a cui è seguito poi un post con delle FAQ che non si trovano da nessuna parte.

forse c’è una sezione del GdL comunicazione a cui non ho accesso, forse c’è qualcosa su Agorà, non lo so…

ndr: ho messo in area riservata per gli iscritti al forum, spostate la discussione dove meglio ritenete.
escludetemi, bannatemi, aiutatemi però a capire, per favore

Il Partito Pirata non è anti-fascista, non è «anti-niente», l’essere anti- non ci contraddistingue. La nostra essenza non si risolve nell’opporci ma nel costuire una società in cui non ci sia violenza, sopraffazione e censura. Il problema dei social è molto più ampio e profondo della censura a qualche gruppo di facinorosi senza che questo sia stato deciso da un tribunale. Il problema dei social è un problema comune a tutti i cittadini ed è essenzialmente di diritto all’immagine e alla riconoscibilità di qualsiasi persona, gruppo o organizzazione, che gli algoritmi dei social network, e di Facebook in particolare, violano fondamentalmente ad ogni selezione che fanno, quando decidono di mostrare i contenuti solo per generare un discorso oppositivo e violento su cui fare un patetico business. Se Facebook non è in grado, come chiaramente non è in grado, di garantire ai cittadini la loro completa riconoscibilità. se non vuole consegnare ai cittadini stessi le chiavi della selezione algoritmica, allora la Civiltà nel suo complesso deve porsi il problema che una società privata trae il proprio benessere, a discapito della comunità, essenzialmente dal fatto di manipolare e distorcere il discorso umano. La censura, nella storia, non ha mai risolto alcun problema. La non conoscibilità, anche dei peggiori discorsi, non ha ridotto ma anzi incentivato la violenza e la sopraffazione. Chi oggi esulta alla censura è politicamente un avversario della società della conoscenza, c’è un solco infinito tra un partito come quello pirata che sulla necessità della conoscenza ha fatto la sua bandiera tanto da chi costruisce la propria azione sulla violenza fisica, tanto da chi vede nella censura una soluzione per imporsi. Noi giochiamo un altro campionato, lontano da tutti questi partiti che inneggiano agli stumenti della sopraffazione fisica o digitale, lontani dalla società dell’informazione che creata e coltivata ad immagine e somiglianza dei partiti del totalitarismo democratico novecentesco. Il nostro campionato è quello della Società della Conoscenza.

Questo è quanto è stato riportato sulla nostra pagina FB. Questo era il contributo di @erdexe ed è stato riportato da @Cal su fb pari pari mentre @macfranc stava cercando di modificare l’incipit iniziale.

Per me è un clamoroso autogol, che tra l’altro “spinto” da chi vuole un responsabile della comunicazione

Ne è generata una shitstorm su fb e su twitter. Qual’è la nostra reale posizione? siamo davvero anti antifascisti? (la doppia negazione in italiano sparisce…)

Non è del tutto corretto
Se avessi tempo ti racconterei la storia delle “Formiche di fuoco” negli USA

Con quei due post su facebook vi siete suicidati.

Sebbene esistano ANCHE delle giustificazioni liberiste alla condivisione della conoscenza (come quelle di Boldrin), il tema principe dei pirati, ovvero la riforma del copyright e la libera diffusione della conoscenza, è estremamente sentito a sinistra e in particolare da chi ha simpatie comuniste (come ad esempio me e tante persone che conosco). Ci sono ottime motivazioni per pensare che una buonissima parte dei 60000 e passa voti che avete (abbiamo, dato che sono anch’io nel partito, anche se da poco) veniva dall’ala più a sinistra dell’elettorato.

Dichiarare pubblicamente che NON SIETE ANTIFASCISTI e che <Il comunismo è una piaga> (parte che è stata rimossa dopo) è stato un suicidio. No, non mi sono fermato a quelle due righe… ho letto anche il resto, e non lo condivido. Ha senso eccome dirsi di destra o di sinistra anche oggi. Ha senso eccome dirsi anti-… Ha senso eccome interpretare il mondo guardandolo con una lente ideologica coerente.

Mi chiedo dunque a che titolo, e dopo quale votazione sia stato usato il plurale “noi Pirati siamo…”, come se fosse una posizione condivisa all’interno del partito. Io sono Pirata, e non “sono” ciò che è stato dichiarato.

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Non usando facebook mi ero perso quest’intervento, che dire, complimenti ad Exedre.
Condivido tutto al 200% e questo mi rende molto felice, felice di essere pirata.

Vedo le reazioni demenziali di quel tipo di gente che pensa che definirsi “di sinistra” significhi essere persone migliori, quel tipo di gente che “io sono contro la violenza, tranne contro i fascisti” poi ovviamente chiunque non va d’accordo con loro è fascista e sono ancora più felice: prima queste persone, questi autoritari, questi sì, veri fascisti, vanno via dal partito pirata, meglio è.

Per me questi concetti andrebbero ribaditi sempre, meglio essere impopolari che avere a che fare con certa gente.

Per quanto riguarda il concetto di antifascismo: Marco Pannella al congresso del MSI di Almirante.

Tutto ciò che c’è da sapere al riguardo sta lì, e fosse per me sarebbe materia di studio al posto della bibbia durante l’ora di religione nelle scuole (insieme alla prefazione pannelliana di “a pugno chiuso” di Valcarenghi).

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Sono d’accordo con te. Quel post è orribile.

Confermo che, citando dalle mie obiezioni fatte prima della pubblicazione,

Il testo di Exedre si presta a delle strumentalizzazioni problematiche

Così com’è non è accettabile

Si tratta di un manifesto. Non è accettabile come risposta a un dibattito social è un manifesto

Sto solo dicendo che il manifesto che hai stilato:

  • non risponde in maniera specifica alla criticità avuta su FB
  • non risponde a una domanda
  • è un manifesto

Ho quindi proposto di modificare la prima frase:

Se modificassimo la prima frase "Il Partito Pirata non è anti-fascista, non è «anti-niente», l’essere anti- non ci contraddistingue. " che sa tanto di manifesto e introducessimo il seguito del post con una frase come "Oggi vorremmo concentrarci sulla differenza tra essere oppositivi e essere laici, analitici e propositivi. secondo me avremmo un miglioramento

Il post sarebbe reattivo nei fatti ma riflessivo nella forma

Che ne pensate?

Ma purtroppo la fregola è stata più forte della riflessione e tutto è andato a puttane.

Ho chiesto quindi di pubblicare un lungo post che avevo preparato in bozza e che probabilmente non sarebbe stato pubblicato con quel testo esatto. Una specie di FAQ…

Non posso dare un giudizio eccellente su quel testo ma ho chiesto che venisse pubblicato subito, come per far vedere che tutto fosse calcolato… ma purtroppo lo si è pubblicato solo dopo un ora e l’impatto non è stato ugualmente forte.

Su twitter fino a qualche minutto fa sono riuscito a sedare la tweetstorm ma non escludo che possa ripresentarsi oggi stesso più volte e in futuro…

Quindi…

Quindi la cavolata è stata fatta, sono incavolato anche io. Ora però vi chiedo un favore.

Vi chiedo di riservare almeno la stessa energia che utilizzerete per linciarci (giustamente) con lo scopo di andare sui social e dare conforto alle precisazioni che abbiamo dato.

Perché il problema è grave ed è di tutto il partito e non va usato per favorire le faide

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Il prefisso “anti” ha vari significati, fra cui “il contrario” (antiorario) e “contro” (antitetanico). Personalmente mi sento “antifascista” nel primo senso (obbedisco solo a mia moglie) non nel secondo, anche perché rifiuto metodi “fascisti” anche contro i “fascisti”

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Hai detto bene… “Personalmente”.

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io non sto linciando nessuno, voglio capire come sia stato possibile una cosa simile.
c’è un concentrato assurdo di incompetenza che è lampante.

è stato usato uno strumento in maniera errata, dopo che avete ricevuto numerose indicazioni di prevedere di utilizzare FB portando fuori la gente (è sempre stata portata come battaglia fortemente ideologica, ma almeno un ragionamento sopra fatelo, cacchio!) e proponete wall of text, non formattati, pieni di dialettica e retorica su uno strumento ormai vetusto come facebook, che ha delle logiche molto ben conosciute e rodate?

ora come ora potrebbe essere un bel casino chiedere aiuto: alcuni in tolda hanno dichiarato di averci provato, ma io sono consapevole di non avere le capacità per poterlo fare, ad esempio…
farei molto probabilmente solo dei gran danni!
e in molti che leggeranno queste righe questa sera o nei prossimi giorni non avranno proprio la possibilità di fare qualcosa, perchè sarà ormai acqua passata e di molto.

Se questo post che hai appena scritto ci fosse stato al momento della prima replica ti avrei potuto fare ragione ed avrei anche potuto provare a calmare le acque. Dopo il secondo messaggio sulla pagina che non ha fatto altro che peggiorare la situazione, sinceramente, non riuscirei nemmeno a trovare degli appigli sul come difendere un messaggio del genere

Sono completamente d’accordo con te. Si è trattato di un’azione avventata di cui chiederò conto appena avremo concluso le operazioni di riparazione delle falle più pericolose su twitter. Io purtroppo non ho la possibilità di scrivere su Facebook

ne sono consapevole

A quel punto aiuta solo l’onestà. L’onestà di dire che le persone al timone dei social stanno cagando fuori dal vaso e pubblicando testi politici che il partito ha mai condiviso. Ed in questo senso meritano l’espulsione dal partito per danni aggravati.

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Più importante di “chiedere conto” è instaurare all’interno del gruppo un meccanismo che gestisca il caso di un articolo che non è unanimemente condiviso.

A me non importa delle faccende interne. Questo é compito di chi é dentro l’agorà, non mio.

Ora é necessario, collegialmente, trovare un modo di scrivere un messaggio che modifichi o annulli l’altro. Sul lato comunicazione io sono palesemente incapace quindi eviterò di scrivere su fb o di incolpare uno o l’altra persona.

L’unica cosa che posso fare, ora, é dare la mia personale posizione sul messaggio incriminato, come già scritto su Telegram. Ho notato comunque che ci sono persone che continuano ad affermare che quel messaggio fosse corretto. Bene, la mia parte l’ho fatta, ora vedrò cosa sarà deciso

Ma ancora stiamo a discutere le stesse cose che discutevamo nel 2012? Possibile che in questo PP non si riesce mai a creare strutture durature, frutto di un certo grado di esperienza e saggezza? No, tutti giù a fare quello che gli dice il pisello e bam! ci ritroviamo con l’elettorato in fuga. Siamo ridicoli!!!

Quel post rappresenta una presa di posizione poltica da parte della nostra pagina ufficiale… Se un pirata non si sente antifascista è lecito, non lo è far passare il partito per “non” antifascista.

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Questo è il punto. Ma già da tempo chi è nel GdL comunicazione crede di essere l’interprete dell’intero partito. Non è la prima volta che posizioni assolutamente personali vengono spacciate come posizioni “di partito”. Il post su “Thelma e Louise” ne è un esempio lampante.

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Per altro tutto questo senza esser passati da nessuna votazione, ora che si parli a nome mio, in quanto membro del partito pirata, senza che io abbia avuto la possibilità di esprimermi in merito, su di una questione in cui ho un idea ben precisa, mi fa al quanto girare i coglioni. A mio avviso i post a questo punto vanno prima quanto meno discussi sul forum.

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Chiedere conto significa proprio questo: chiedere conto del perché i meccanismi che sono stati discussi non sono stati applicati

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wait. non tutti.

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