Perché è chiaro che la migrazione non si ferma. Si fermerebbe se la ricchezza mondiale venisse ridistribuita. Se pure cominciassimo a farlo (e non è così), ci vorrebbe tempo, e nel frattempo le persone si spostano per vivere meglio (o anche solo per vivere).
Erri De Luca giustamente dice l’immigrazione è un flusso, non delle ondate (come si sente ai tg): non si può fermare, è costante, non è emergenziale.
La modifica è stata approvata
https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6232.html@storno, ma se avevi un’altra preferenza, perché non hai scritto un’alternativa? A me sembra più fruttuoso quando si esplicitano ipotesi diverse, è più facile mischiarsi e raggiungere risultati migliori
Riporto alcune cose che ho detto a proposito del programma:
è ridicolo scrivere un programma da partito di governo quando siamo in 30 pseudoattivi in tutta Italia
è anacronistico dedicarsi a scrivere un programma particolareggiato quando la moda attuale, inaugurata dal partito di maggior successo è “il programma lo facciamo insieme”
il programma divide anziché unire
non abbiamo esperti di nessun tipo (se non informatici) e quindi facciamo comunque un programma da dilettanti.
fa sentire importante chi lo scrive che tende a gonfiarlo ma quando è lungo non lo legge nessuno.
…
Ma, soprattutto, ho chiesto, dato che il nostro programma ha tantissimi punti in comune con quello del M5S che ha infinitamente maggiori possibilità di realizzarlo se eravamo interessati ad entrare nel M5S e la risposta è stata No, perchgé … e quindi appunto, dedichiamoci a quel perché che ci differenzia anziché al programma.
Ed ho detto che per questo non avevo interesse a dedicare tempo al programma.
Nonostante ciò ho proposto un emendamento.
Ho spiegato qui il motivo per cui ero contrario
Non ho capito cosa avrei dovuto fare d’altro.
Mi sembra che molti abbiano preso il PP come un giocattolo, per giocarci ai salvatori della patria. Ma nonostante tutte le affermazioni “E con questo rilanciamo il partiti” i risultati non si vedono.
Fra uun po’ ci sarà la grande occasione del PP islandese (procurata da altri, non da noi): potrebbe essere l’ultima.
Quindi bisogna seguire la moda? Lo chiedo perché mi sembra di moda anche racimolare consenso cavalcando la xenofobia, i luoghi comuni, sbraitando invettive generiche contro il Governo ladro e con dosi massicce di click baiting.
E quindi? Si fa come i pentastellati, che evitano accuratamente certi argomenti perché “dividono anziché unire”?
Tanto prima o poi i nodi vengono al pettine, specie in un Partito dove alcuni si definiscono comunisti e altri liberisti. Tanto vale affrontarli subito, questi argomenti divisivi, per maturare posizioni di mediazione (cosa che LQFB consente magistralmente). Perché l’alternativa è concentrarsi su ciò che unisce -cioè copyright, privacy etc.,- beh, rendiamoci conto una buona volta che “là fuori” questi sono avvertiti come gli ultimi dei problemi. E che -di conseguenza- se si punta solo su questo il numero di iscritti non crescerà mai. Non perché non si sappia comunicare o altro: semplicemente, le priorità della gente sono altre (almeno in Italia. Magari in Islanda la situazione è diversa, ma io -ahimé- vivo in Italia).
[In tutto ciò, faccio peraltro notare che “Programma” qui era solo il nome della sezione del sito. E’ più che altro la “vision” del Partito].
Che si intende per “risultati”? Più iscritti? Più visualizzazioni sul sito? A me pare che qualcosa invece si stia smuovendo. Principalmente perché quelli “fissati col programma” sono anche gli stessi che fanno altro, tipo fare attivismo sul territorio, andare a incontri etc., o anche -altrettanto fondamentale al giorno d’oggi- curando la comunicazione sul blog e i social media con un minimo di regolarità. Tutte cose senza le quali, once again, la gente da fuori non arriva.
Comunque non volevo condannare la condotta di storno, anzi è chiaro che se ritengo un’attività e non ho tempo di investirci mi limito a esprimere il mio giudizio finale: più che legittimo! Meglio il voto contrario di chi invece nemmeno ha votato, è comunque una forma di partecipazione migliore del nulla.
Ho scritto solo perché davvero avrei voluto vedere altre proposte alternative organiche.
Forse il testo è troppo lungo o da dilettanti (in caso mea culpa). Ma essendo la vetrina la miglioreremo insieme.
Dopo di che sono d’accordo a far venire i nodi al pettine, e a caratterizzare l’identità del collettivo. Ame piace un gruppo plurale e democratico, ma non il partito di tutti… Vorrei evitare ogni rischio di qualunquismo o di incompatibilità dei presenti con eventuali nuovi arrivati
Farò un esempio Solibolike: se vuoi scopare e vai in discoteca vestito come vent’anni fa e balli solo il liscio (io ballo solo il liscio) pensando che sia compito delle presenti accorgersi di quanto sei bello dentro ci sono abbondanti probabilità che tu muoia vergine.
Attenzione comunque agli errori di logica: non ho affermato che si dovesse seguire la moda, ma “quella” moda che a me sembra legittima.
Se ritieni che facciano parte del “core” sì, altrimenti devono far parte delle opinioni degli iscritti e non del programma.[so che tu, lynx ed altri non concordate]
Prova a domandarti perché questi non si sono iscritti ad uno degli almeno 5 partiti che si dichiarano comunisti (forse perché non è il loro punto più importante?)
Autoassoluzione.
E ci sono altri partiti che sanno comunicare molto meglio di noi (hanno soldi ed iscritti) e dicono che soddisferanno queste priorità
Eccetto se dopo lanci una campagna, magari un referendum per realizzare una tua proposta di legge… potevamo lanciare un referendum per la nostra riforma SIAE per esempio…
Se lo votiamo a botte di 50% – prima della riforma del regolamento eravamo arrivati al 2/3 se ben ricordo… un refuso che siamo tornati indietro?
Infatti nel 2012 proposi di mantenere chiuse le aree programmatiche finché arriviamo a mille iscritti… in pratica un approccio più da sciame… ma a volte le mie proposte incentivano che si faccia il contrario…
Giusto. La democrazia interna e le strutture che la permettono?
Che capitano a tutti, ma non devono mai dominare…
Non concordo con il concetto di opinione.
Ognuno si faccia i suoi pensieri… e quando si discute una posizione comune lo si faccia raccogliendo i ragionamenti fondati… affinché le posizioni siano la conseguenza logica, o perlomeno altamente probabile, dei dati e dei ragionamenti… e non il frutto della promozione di qualche opinione preimposta prima di avere considerato i fatti.
Abbasso le opinioni. Viva i ragionamenti.
Forse perché il PP è il partito che più si avvicina agli ideali comunisti senza per questo dovere entrare in collisione con l’anarchismo e il liberismo? Evitando di discutere le questioni in chiave ideologica si può arrivare a soluzioni ragionate che vanno bene a tutti.
ho letto la parte sulla green transition e sono daccordo, mi sembra buona l’idea della gestione condivisa dei beni comuni, ad esempio per l’acqua, l’energia, i trasporti. direi che è un concetto da sviluppare. come si dovrebbe attuare? cooperative di lavoratori, comitati di cittadini, enti no-profit?
forse qui non ci sono esperti ma se non si comincia non si arriverà mai ad avere un programma.