Kasparov, Deep Blue, IBM... e Responsabilita' Sociale delle Corporations

Vi ricordate la sfida Kasparov vs Deep Blue? Vi propongo un bel documentario da youtube che ne ripercorre le tappe.

Per inciso io tifavo per la razza umana, ma non ando’ cosi. Kasparov perse e la prese anche piuttosto male. Analizzando i fatti con piu’ attenzione sorge in dubbio che IBM abbia giocato sporco, per ovvi interessi economici. Ci sono alcune mosse sospette, poche ma sufficienti ad imboccare la macchina sulla strada giusta. Nessuna evidenza, ma a vedere il documentario il dubbio viene. Inoltre, mai e’ stata concessa una rivincita, mai e’ stato permesso di esaminare i log della strategia di gioco, ma soprattutto un progetto cosi promettente e’ stato abbandonato. Che sia stata tutta una mossa per alzare il titolo e portare il marchio da semplice produttore di hardware a fornitore di tecnologia?

E’ corretto che una sfida di portata epica come questa sia stata organizzata, gestita e controllata da una delle parti in gioco? Non avrebbe dovuto essere verificata dalla “comunita’”, come si usa fare nel mondo della scienza?

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Ci sono pochissimi dubbi sul fatto che fosse pilotata, la cosa.

La cosa che fa più pensare è che un progetto così promettente, almeno nel '97, sia stato completamente dismesso e abbandonato pochissimi mesi dopo la vittoria contro Kasparov.

Da mediocre scacchista quale sono, secondo me ai tempi Deep Blue senza “la mano de Dios” avrebbe perso di brutto. E comunque giocare contro un computer è tremendamente palloso. Anzi, giocare al computer a scacchi, bridge, eccetera… è tremendamente palloso. Quindi inutile.

Non e’ stato per niente abbandonato. IBM lo ha fatto evolvere, e adesso l’infrastruttura del sistema cognitivo si chiama Watson http://www.ibm.com/smarterplanet/us/en/ibmwatson/ ed e’ un servizio disponibile per realizzare progetti che possano sfruttarne le capacita’ http://www-03.ibm.com/ibm/history/ibm100/us/en/icons/deepblue/

Bene. Resta il fatto che la loro tanto sbandierata vittoria della macchina sul campione (umano) del mondo è, a mio avviso, un falso ideologico. Affinché fosse stata scientificamente rilevante avrebbero:

  1. rilasciare subito i log della strategia di gioco di DeepBlue (cosa promessa e poi disattesa)
  2. concedere subito la rivincita a Kasparov, così come fece lui l’anno prima dopo aver vinto seccamente
  3. non usare la tattica umana di distruzione psicologica dell’avversario per far crollare Kasparov all’ultima decisiva partita (ricordiamoci che dopo 5 partite erano ancora 1-1 e tre pareggi), che Kasparov giocò molto al di sotto delle sue potenzialità.

Morale: io sono convinto che nella seconda partita Deep Blue, prima di muovere, dopo quindici lunghissimi minuti sia stato aiutato dalla mano di un uomo, che avendo a disposizione l’enorme potenza di calcolo e quindi un’ampia scelta di mosse importanti, abbia scelto la migliore e non quella ritenuta tale dalla macchina. Il resto è storia.

Anche se Kasparov non mi rimaneva all’epoca simpatico, sto dalla sua parte tutta la vita.

IBM scriva un codice open source, vinca e poi ne riparliamo.

Solibo, mi sembra di capire che dubiti che in un gioco come gli scacchi, i computer possano avere la meglio rispetto ai campioni umani, ancora oggi.

La sfida di Kasparov ha quasi 20 anni, secondo la legge di Moore un’eternita’. Non sono solo cresciute a dismisura le capacita’ di elaborazione e la memoria, ma anche gli algoritmi si sono perfezionati e gia’ nel 2009 bastava uno smartphone che faceva girare Pocket Fritz 4 per vincere il torneo Copa Mercosur, elaborando “solo” 20k posizioni al secondo rispetto alle 200M di posizioni al secondo elaborate a suo tempo da Deep Blue.

L’interesse nella sfida a scacchi uomo vs macchina si era gia’ esaurita nel 2006 con la sconfitta di Vladimir Kramnik http://www.nytimes.com/2006/12/05/crosswords/chess/05cnd-chess.html

Non ho mai detto questo: dico soltanto che ventanni fa Kasparov era ancora più forte e DeepBlue una grande bufala.

Beh, sarebbero potute partire le sfide tra i programmatori allora.