Kit di strumenti democratici d'emergenza (per pirati in alto mare)

Vorrei fare un post wiki (moderatori mi aiutate? @Ronin @lynX :wink: ) per fare un kit d’emergenza del buon pirata che vuole riparare falle democratiche sulle navi abbordate, ma non c’è liquid feedback!

Inizio qui una discussione tecnica sugli strumenti per disseminare democrazia ovunque andiamo, ma che vorrei proseguire altrove per una discussione politica e strategica dei pirati (es. quali strumenti proporre in iniziative del PP aperte ad altri?).

(vorrei iniziare dai metodi di voto con Condorcet prima di tutto, poi magari ampliamo parlando di decision-making più in generale, di deleghe liquide, di metodo del consenso e vilfredo pareto eccetera…)

Premessa: i principi della nostra pratica democratica##

Mettiamo che siamo un pirata in alto mare, con viaggiatori non pirati, e non c’è la cara assemblea permanente con Liquid Feedback. Però non vogliamo rinunciare ai principi alla base della nostra pratica democratica… innanzitutto, quali principi?

  1. Voto sincero, libero e non tattico, grazie all’elenco di preferenze ordinate del sistema Condorcet con metodo Schulze (non si è costretti a votare il “meno peggio” ed altri tatticismi di voto che spostano il confronto dai contenuti alla tifoseria)
  2. Esiste sempre una terza possibilità e ognuno può proporla, proprio perché il voto non è sì/no ma con molte opzioni, e perché ognuno può fare proposte alternative senza aspettare che una burocrazia prenda in esame la proposta di voto. Questa facilita un maggiore consenso e sfrutta l’intelligenza delle persone a trovare nuove soluzioni.
  3. Orizzontalità: i voti non vengono organizzati dall’alto, non ci sono posizioni di potere che possono compromettere il processo decisionale (per esempio con un Grillo che decide lui tra quali opzioni si può votare, non inserendo quelle sgradite). Liquid feedback lo risolve con una “presidenza automatizzata”.
  4. Leader collettivo, grazie anche alla delega liquida, soluzione intermedia tra democrazia diretta e indiretta che permette a tutti di partecipare senza eleggere un capo.

Queste sono le qualità del processo decisionale e dei meccanismi di voto dei pirati italiani. (aggiungete altri punti se ritenete). Le ritroviamo in Liquid Feedback, ovviamente.

Ma a noi interessano i principi, non tanto il nome dello strumento… Premettendo che Liquid Feedback bisogna installarlo e può richiedere del tempo, in contesti diversi dall’assemblea permanente dei pirati, quali accorgimenti possiamo adottare noi pirati per conservare questi principi della nostra pratica democratica, in casi di emergenza?

Es. se organizziamo un’assemblea con altre associazioni, se singolarmente siamo in collettivi o altri gruppi… quali strumenti per la democrazia interna possiamo proporre, per “hackerare” (liberare) la democrazia del gruppo?

Software per il voto online

  1. Elemento lista
  2. Elemento lista

L’elenco lo compiliamo man mano :wink:

[Condorcet Internet Voting Service (CIVS)][1]

Parto con questo software carino, soprattutto perché semplice e rapido, mi sembra.

  • Permette di fare sondaggi online e invitare al voto via mail (oltre alla modalità pubblica per naviganti a caso). Mi sembra comodo per es. per un’assemblea temporanea tra gente che non si conosce e ancora non si è meglio organizzata.
  • Si inventa anche un sistema propozionale per elezione di un organo collegiale (tramite Condorcet!), lo [spiega qui][2].
  • Gli utenti possono proporre altre opzioni
  • È gratis e mi sembra di capire opensource.

Inoltre una cosa molto carina http://civs.cs.cornell.edu/

Che ne pensate? [1]: http://civs.cs.cornell.edu/ [2]: http://civs.cs.cornell.edu/proportional.html

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Attualmente non raccomanderei altri strumenti (il CIVS come offre trasparenza?) e non tralascerei la democrazia liquida che nel CIVS ovviamente manca. Piuttosto aprirei la possibilità ad altre organizzazioni di certificare persone da mettere in sezioni aggiuntive alla nostra istanza di LQFB, oppure ne farei una aperta a tutti i certificati di ovunque, chiamata euroliquid o mondialiquid :slight_smile:

Sì, sono d’accordo: liquid feedback è sicuramente il sistema decisionale migliore per un’assemblea.

Però ci sono dei problemi tecnici (che spero si possano risolvere!).

Mettiamo il caso che organizziamo un’assemblea con altre associazioni (es. un “Civic hackmeeting”?), che magari non vuole durare nel tempo, è solo un “evento”, in cui però i partecipanti vogliono prendere decisioni.

Liquid feedback al momento ha due problemi:

  1. ci vuole un tecnico per installarlo (soldi e tempo: se qualcuno convoca un’assemblea tra 2 settimane probabilmente un pirata non può proporre lqfb).
  2. non esiste un lqfb pubblico, per organizzare eventi occasionali e aperti. Le associazioni che lo utilizzano (come il PP) potrebbero sempre creare una sezione per ospitare assemblee pubbliche, ma entra in gioco il sistema di iscrizione centralizzato e non automatico: ci vuole sempre la mediazione del sistemista/tecnico della piattaforma (torna il problema soldi e tempo).

Tutte cose che si possono risolvere, ma adesso non sono risolte.

es. se io singolo pirata volessi proporre un voto con Condorcet in un’assemblea di studenti universitari, come faccio a iscrivere tutti i partecipanti all’istanza lqfb in tempo utile?

Meglio uno strumento incompleto o la dittatura dei 4 gatti che dirigono l’assemblea?

:ok_hand: wikizzato

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Se prendi delle “decisioni” di fretta sei a rischio elevato di effetti di populismo, democrazia diretta, democrazia non approfondita e ragionata. Non raccomando. Costruisci strutture che durino nel tempo!

Perché semanticamente probabilmente non ha senso. Di cosa ha un gruppo a caso il diritto di decidere? Se non è specificato chi fa parte del decisionale non è specificato di cosa si sta decidendo. Se può partecipare chiunque si è aperti a forme di take-over. Se le persone hanno formato una associazione definita il take-over almeno ha nomi e facce e chi non è d’accordo può reagire in tempo utile. Se invece le decisioni si sono prese in venti il giorno X può capitare che il giorno dopo tremila persone leggono nel giornale quale decisione fu presa e si incazzano come bisce perché sono state scavalcate. Meglio allora se trecento di loro possono iscriversi stante pede sul LQFB e raddrizzare le decisioni in tempo. Altrimenti soffri anche del classico problema “dopo la riunione = prima della riunione”, cioè che ognuno interpreta la riunione come gli pare con la scusa che tanto non era rappresentativa.

Ti porti un portatile con iscrivici e li iscrivi uno ad uno iniziando oggi.

Alla fine lascio a te decidere, ma alcune criticità di una soluzione improvvisata te le ho elencate…

I principi che hai elencato dipendono da tante cose.

  1. Dall’aver capito approfonditamente come funziona il software: chi non l’ha capito, può votare in maniera insincera, credendo di esser furbo – non funziona (a meno che non si usi una maggioranza qualificata, come spiegato nel manuale di lqfb).

  2. E i quorum d’ammissione al voto? Questo punto dipende da come li setti (è una decisione politica).

  3. Dipende solo dall’ambiente in cui lo usi.

  4. Tecnicamente, sì.