Leggi da migliorare - "sfascistandole"

In questi giorni ho appreso dai social un paio di notizie, spero siano distorte, ma temo non lo siano:

  • Nicoletta Dosio, ex insegnante in pensione e’ stata arrestata e dovra’ scontare un anno di galera per aver partecipato ad una manifestazione PACIFICA in cui teneva uno striscione appoggiata al guardRail in autostrada. Qui, presumo, sia stato punito l’intralcio del traffico. Un anno di galera sembra una punizione ECCESSIVA (lasciamo perdere le attenuanti, che e’ anziana) sembra una punizione feroce. Non credo abbia nemmeno fermato le auto, probabilmente le ha costrette a rallentare… Spero che qualcuno sappia di piu o che si trovino le motivazioni della sentenza.
  • Davide Grasso, giornalista, e’ “osservato speciale” assieme ad altri no-tav perche’ e’ andato volontario in Siria a combattere contro l’ ISIS. Anche qui, vedo un motivo di buonsenso per cui uno stato voglia tenere d’occhio le persone che vanno, per motivi personali, a combattere delle guerre, la guerra in questione avrebbe dovuto essere combattuta su mandato dell ONU secondo me, allo stesso tempo mi sembra difficile e rischioso chiedere a dei “giudici” di valutare la reale pericolosita’ sociale di un individuo. Tenuto conto che il nostro stato ha mandato svariate volte militari armati che hanno anche ucciso. Il TRUCCO della posizione “se ti manda lo stato sei scusato ma se lo fai da solo sei un potenziale rischio per la societa’” merita di essere approfondito e spianato. Per farla breve se un giornalista va, a rischio della sua vita, a combattere l’ISIS io poi non voglio pagare le spese della sua sorveglianza. La sorveglianza ha senso nei casi di rischio presunto (e non ASSUNTO).
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Più che distorte direi che sono parziali, almeno quelle sulla Dosio. Il motivo principale per cui è finita in carcere è che ha scelto di farlo, violando ripetutamente gli arresti domiciliari a cui era stata condannata in precedenza e rifiutando tutte le alternative al carcere che pure le erano state proposte (qui c’è la versione dei fatti del PG del Piemonte). E’ esattamente lo stesso iter che fece Sallusti qualche annetto fa, quando inscenò una sequela di grottesche pagliacciate per potersi proclamare martire della libertà di stampa e dire che in Italia c’è il reato d’opinione. Aveva scritto l’ennesimo articolo diffamatorio e falso su un giudice, il quale lo aveva querelato per diffamazione e vinto la causa.

Copio qui la parte dell’articolo che descrive il percorso del giudice. Aggiungo che in quell’ articolo NON E’ SPIEGATO quale legge sia stata contravvenuta per farsi dare la condanna ad un anno di carcere (mia ignoranza prosegue) --> Dopo la sospensione dell’ordine di esecuzione, la professoressa di greco ha avuto trenta giorni per chiedere una delle misure alternative previste dall’ordinamento. “Non lo ha fatto - osserva Saluzzo - anzi, ha pubblicamente ‘proclamato’ di non avere alcuna intenzione di presentare istanze”. Nonostante lo scadere del termine, la Procura generale, “in considerazione dell’età e della misura della pena”, ha aperto alla possibilità della detenzione domiciliare, “pur tenendo conto dei precedenti della condanna”.

Durante il processo la Dosio ha spesso violato gli arresti domiciliari per continuare a compiere azioni dimostrative davanti alla caserma dei carabinieri. “Tanto che il procuratore della Repubblica dell’epoca - ricorda Saluzzo - aveva chiesto la revoca della misura”. Una richiesta respinta sia dal Gip che dal tribunale del Riesame.

“Ieri il mio Ufficio ha preso conoscenza del provvedimento del Tribunale di sorveglianza di Torino, che decideva di non ammettere la signora Dosio al regime della detenzione nel domicilio - conclude Saluzzo - proprio in ragione di quello che sarebbe stato il comportamento della signora, annunciato e pubblicizzato. Di qui la mia decisione”.

Ha scelto di manifestare, dopodiche nel fare ciò è incappata in una serie di misure alle quali ha scelto di non sottostare!
Se ha fracassato una bottiglia (piena o vuota poco importa) sulla testa di un poliziotto (o cose analoghe) allora merita il carcere, se no non lo merita.

Non capisco, ripeti la frase, come se volessi sottolineare il fatto che ha [liberamente] scelto di non sottostare alle restrizioni. Ma cosi non capisco cosa intendi dire…

Vedo solo ora, grazie alla mail che mi ha mandato il sistema, che la risposta che ho appena messo e’ FUORI TEMA, mi pare infatti che il vs dibattito fosse proseguito ben prima che io scrivessi. (mio errore?) Rimane il punto che:

  • la Dosio non ha rispettato la punizione e le sue versioni alternative
  • e’ legalmente stata quindi condannata alla carcerazione

Il punto iniziale della mia domanda non era sulla DUREZZA della punizione ma sulla sua “giustizia”: - Vogliamo che chi partecipa ad una manifestazione, portando uno striscione a lato di una autostrada, sia condannato al carcere per 1 anno???

No!!!

Dunque, vedro’ di segnalare qui la legge che causa questo