Ho provato un po’ a modificare il testo per renderlo un po’ più diretto, cercando di non modificarne il contenuto. Si può fare ancora di meglio… (il preambolo è rimasto inalterato)
PREAMBOLO
In un contesto in cui rispondere alle sfide sociali ed ambientali e combattere le diseguaglianze diventa sempre più urgente è necessario organizzarsi e stabilire una linea d’azione condivisa.
Prima che le nuove forme di economia e produzione distribuite vengano assorbite e distorte, generando solamente nuove forme di sfruttamento.
Prima che le emergenze ambientali vengano sfruttate da pochi invece che essere affrontate nell’interesse comune.
Vogliamo gestire collettivamente le risorse, senza che questo significhi rinunciare alla libera iniziativa e senza continuare a sperare che vivere in competizione gli uni contro gli altri possa portare beneficio anche all’intera società.
Vogliamo dare spazio all’individualità ed alla creatività, senza che questo significhi egoismo miope.
Vogliamo liberare la conoscenza, condividerla, elaborarla e poi nuovamente condividerla ancora per una continua evoluzione verso un mondo migliore.
LIBERTA’
Liberi collaborando!
Le libertà individuali non devono essere limitate se non dalla tutela degli altrui diritti e dei beni comuni.
Possiamo ottenere risultati complessivamente migliori collaborando invece di perseguire obiettivi egoistici. Ci si educa pertanto all’autolimitazione della libertà individuale ed alla collaborazione e solidarietà, in una società che si ricostruisce in una democrazia partecipativa. È la comunità stessa che in questo modo limiterà diseguaglianze ed ingiustizie.
La diversità è una risorsa preziosa: la contaminazione genera confronto, conoscenza, idee, innovazione. Le differenze sono il motore del mondo e senza differenze di esse non esiste libertà.
CONOSCENZA
Liberiamo il sapere!
Scegliere di agire in modo informato ed in trasparenza consentirà alla collettività di raggiungere risultati superiori a quanto non sia possibile fare agendo secondo una logica di egoismo ed individualismo.
Per questa ragione liberare la conoscenza è un obiettivo primario: sono fondamentali quindi l’istruzione, la libertà di informazione e la trasparenza dei meccanismi decisionali della collettività.
La conoscenza non può e non deve essere privatizzata: porta solo a diseguaglianza e ingiustizia.
La creazione di conoscenza dev’essere coltivata e tutelata, poichè indispensabile per l’innovazione e la libertà.
CONDIVISIONE
Ridistribuiamo le risorse!
Usciamo dalle logiche dello sfruttamento e del consumismo: nella realtà di oggi siamo al tempo stesso creatori e fruitori. Questa condizione deve esserci riconosciuta nei fatti.
Il dualismo tra pubblico e privato va superato: la strada da seguire è quella della gestione partecipata delle risorse come beni comuni.
Riteniamo che solamente in una società inclusiva, cooperativa e solidale, che consenta di emanciparsi dalla preoccupazione per i bisogni primari, possa svilupparsi e realizzarsi appieno l’individuo.
Tocca a noi perseguire una radicale riforma dell’economia che attui una redistribuzione più equa, penalizzando i monopòli e le rendite immeritate degli uno su mille proprietari del pianeta.