Scissione: I Pirati di Kreuzberg fanno una campagna separata da quella del resto di Berlino…

Finalmente con temi invece di facce. Intanto i poster che si vedono nel resto della città saranno questi:

E vi ho risparmiato quelli brutti. Intanto mi domando chi diavolo ha deciso a nome di tutti i pirati di Berlino che i suini non sono cibo:

Occavolo, sono venuto a sapere che il progetto “PRTXHN” è un fork del partito. I pirati di quel quartiere si sono fatti una lista elettorale a parte. Quel poco che è rimasto dei Piraten si disgrega ulteriormente. Sono affascinato… not.

Interessanti queste spinte centrifughe, Carlo ci sai dire qualcosa in più del perché di questi fork?

Con l’assenza di incaricati alla convivenza si sono formate relazioni d’odio profondo insanabili. Qui c’è gente che esclude categoricamente di collaborare con altra gente, anche se politicamente non hanno mai smesso di essere al 98% della stessa opinione.

Immagino sia possibile intervistare sulle ragioni entrambe le parti. Chi ci prova?

Sono gli stessi discorsi che sono avvenuti tra land e bund ed i vari bundesland tra di loro… l’architettura sussidiaria ha aggravato i danni causati da assenza di regole comportamentali. Le interviste raccolte su https://wiki.piratenpartei.de/Wahlen/Bund/2013/Analyse/Disziplin_und_Fairness documentano gli sviluppi, ma basta anche leggersi i forum, le mailing list e Twitter nel periodo 2012-2014. Gli sgazzi erano ovunque ed omnipresenti, un po’ come da noi. Il problema per accedere al materiale come al solito è la barriera linguistica.

Interessante, sto cercando di farne un brevissimo riassunto che invierò a Lince perché non vorrei riportare solo gli aspetti che io ritengo interessanti. Penso che possa essere utile per comprendere le diverse posizioni

Io sono scettico su questo punto, penso proprio che la percentuale di accordo sia più bassa… anche se dovremmo analizzare le posizioni di entrambe le parti per stabilirlo.

Su questo sono d’accordo, senza un gruppo di persone (democraticamente elette) che mantengano dei toni rispettosi, dei contenuti comprensibili, delle argomentazioni ragionevoli, ogni discussione è aperta alla degenerazione e tante faranno questa fine prima o poi. Con il rischio di far fuggire parte delle persone da una simile realtà “di guerra” e possono abbandonare proprio oppure tentare di formare qualcosa di autonomo.

Fatto sta che questo tipo di frammentazione mina l’identità pirata… rischiamo di rientrare agli occhi della gente molto di più nella categorie degli anarchici piuttosto che in quella dei pirati informatici che vogliono trasmettere le loro comprensioni ed ottimizzazioni − che l’elaborazione dell’informazione, vuoi o non vuoi, ti insegna − all’economia, alla politica ed ai metodi di consenso in vista di qualsiasi proposta.

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Io invece credo fermamente nel nocciolo del problema: se lasci che le persone si alienino per i loro comportamenti si daranno da fare a trovare in quei 2% rimanenti di disaccordo politico a trovarci artificialmente le scuse e ragioni per aprire una scissione e rifiutare la collaborazione. Perciò se la scissione la vuoi, la scusante la trovi sempre – quella più semplice è di populisticamente etichettarsi socialisti o liberisti, nonostante per la politica reale dei pirati in 5 anni di incarichi comunali e regionali non è mai stata di alcuna importanza.

Ieri ho visto il nostro ex presidente del board sul cartellone elettorale del partito liberale FDP. Mi diede un senso di nausea. Aspetto ancora di vedere Delius e Lauer, su qualche cartellone della Linke, dei Grünen o non so che altro. Entrambi iniziarono la loro carriera pirata nel mio Party Squad, quello che nel 2009 organizzò una festa elettorale con 7 gruppi dal vivo e mille simpatizzanti nel pubblico. Il più grande evento nella mia carriera musicale.

Dove finiscono i pirati che ci hanno creduto alla leggenda che la scissione fosse dovuta ad un indirizzamento politico, mentre avevamo sempre criticato quei partiti per le loro insufficienze democratiche!? Correggo, Lauer è troppo intelligente per cascarci, lui è di quelli che ha saputo sfruttare le lacune riguardo al catalogo di comportamenti da sanzionare al meglio. I media lo chiamavano il Joschka Fischer dei Pirati, perché sapeva come giostrarsi il potere nonostante alla base c’è gente che lo odia di cuore. Anch’io fui vittima dei suoi metodi. Per un anno i Piraten mi diedero la colpa per certe sciocchezze avvenute nell’ambito di quella festa… senza mai dirmelo in faccia… poi dopo sono venuto a sapere che lui l’aveva combinata grossa ed era riuscito a darmene la colpa. Conseguenza: i Piraten non ebbero mai più un ulteriore festa di quelle dimensioni e di quella qualità. Un danno profondo per l’intero partito, causato da un individuo che ha le sue priorità. Forse si asterrà da queste elezioni berlinesi perché è l’unico ad avere piani ancora più ambiziosi: Pare gli abbiano offerto di fare il consulente strategico per la SPD. Cacciare la Merkel dal trono è un obiettivo ragionevole. Vuoi vedere che ce lo ritroveremo nel parlamento o addirittura al governo. Problema d’altri. Riguardo alle posizioni politiche continuo a trovarmi al 98% d’accordo con lui, perciò a questo punto preferisco lui ad altri. Tanto gli altri non sono meglio, se hanno fatto carriera come lui.

È andata male. Malissimo. 1,7% a Berlino. Equivale a 0,3% alle prossime nazionali. Le scissioni hanno salvato alcuni candidati. A Kreuzberg due vecchi combattenti sono riusciti a rinnovarsi il mandato per il parlamento di quartiere. A Mitte altri due – ho scoperto poi che anche Mitte si era fatta cartelloni a parte. Il resto di Berlino zero.

Nel parlamento regionale invece ora ci sono circa tre ex pirati. L’ex board Schlömer è entrato a nome della FDP, Monika Belz e Anne Helm sono entrate a con la Linke. Lauer è addirittura passato alla SPD, cioè il partito al quale stava facendo opposizione. Pare lo vogliano come consulente digitale per le nazionali. In NRW esiste addirittura un pirata che è passato ai democristiani.

Notizia un attimo confortante: pochi degli ex-elettori pirata sono passati alla AfD. La maggioranza si è spostata verso la Linke (alla faccia di chi diceva che non siamo di sinistra) ed ulteriori verso Grüne ed FDP. In pratica la teoria che gli elettori pirata fossero “elettori di protesta” era fasulla. Una tipica balla lanciata da qualche spin doctor dei democristiani durante la campagna 2011.

Esiste un 10% della popolazione tedesca che onestamente era disposta a schierarsi con il partito pirata se i pirati non fossero schiantati contro la realtà.

Ma, per concludere, la notizia più grave di tutte. Uno dei parlamentari in uscita si è suicidato.

Esiste un 10% della popolazione tedesca che onestamente era disposta a schierarsi con il partito pirata se i pirati non fossero schiantati contro la realtà.

puoi spiegarti meglio?

Mi sembra di capire che i Pirati di Kreuzberg abbiano ottenuto dei risultati “non negativi”, mentre gli altri abbiano “perso”. Sarebbe interessante vedere quali sono le differenze fra i due schieramenti. Ma soprattutto chiedere ai Pirati di Kreuzberg perché se ne sono andati.

Sopra ci sono dei manifesti elettorali: a quale schieramento si riferiscono?

Si, quello l’ho capito anch’io. Ma è quel 10% che non ho capito se sia una pur legittima valutazione di Lynx oppure se derivi da un sondaggio mirato. E non ho capito in che senso i pirati si sono schiantati contro la realtà, ci sono state prese di posizione su qualche tema che ha giocato un brutto scherzo?

Io ho capito questo: quel 10% non erano voti di protesta, ma persone che avevano una visione comune e fondamentalmente di sinistra. Riguardo lo “schiantarsi sui problemi reali” riguarda la cattiva gestione della convivenza, che è un problema molto reale e trascurato, su cui lynX tanto si è impegnato. Oltre alla convivenza, penso che era inclusa anche la scarsa difesa da certe ingenuità e da un miglior controllo delle affermazioni pubbliche, entrambi i fenomeni hanno causato danni di immagine e fiducia al PP-DE.

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La mia non era una risposta alla tua domanda, cui può rispondere solo lynX, ma solo la ripetizione della richiesta di intervistare )se possibile) le due parti.

Apparentemente era una specie di doppio gioco. L’immagine pubblica pirata è talmente nella merda che i PRTXHN hanno comunicato di essere indipendenti e i Piraten li hanno lasciati fare senza offendersi inutilmente. Il vero danno pare lo abbiano fatto i pirati che sono passati alla Linke. Si dice che abbiano attivamente fatto campagna contro i pirati, giocando addirittura sporco – alludendo a fazioni di destra che nei Piraten non esistono.

Come al solito l’assenza di strutture e regolamenti ha solo per conseguenza che le persone vanno a scoprire i comportamenti più strategici per fare carriera, quelli di provocare danni agli altri. Avessimo avuto un regolamento per il quale chi ha danneggiato altri all’interno del partito non può essere candidato elettorale o personaggio televisivo, alcuni esemplari non ci avrebbero mai rappresentato in parlamento ed in televisione.

Comunque PRTXHN non si può esattamente definire un successo. Kreuzberg è sempre stato il quartiere più pirata di tutta la nazione e se la percentuale è bastata per mandare due persone al consiglio di quartiere significa che non siamo totalmente sprofondati, ma resta una bella perdita al confronto con la dozzina o più che avevamo nella legislazione precedente.

Ti ricordi i sondaggi che ci davano al 13% a livello nazionale? Dal risultato di quest’anno sappiamo che pochi di loro erano semplici elettori di “protesta”, almeno a Berlino. Non so se è ragionevole estrapolare tale risultato alla nazione e dire che il 10% di genuini depressi della democrazia in regime Merkeliano erano pronti a credere nel pensiero pirata. Non mi sono sognato che le istituzioni di sondaggistica ci consideravano un partito popolare, non di nicchia. E presumo che l’elemento chiave a raggiungere questo temporaneo alto livello di popolarità fosse il modo come Marina in modo estremamente genuino e credibile spiegava la democrazia liquida alla nazione.

Sullo schiantare @Silvan ha già risposto. L’idea che un partito orizzontale in rete sia più facile da farsi che uno tradizionale si è dimostrata follemente falsa.

Suggerisco la lettura di questo articolo (del 2013). E in particolare di un un punto che mi sembra cruciale:

A party with no strong stance on issues beyond copyright, censorship, and privacy, the Pirates remain a mystery to most German voters, who have lost their early enthusiasm for the cool young kids. Once polling in the double digits, the Pirates today are unsure of even passing the 5 percent threshold needed to get into the Bundestag in the upcoming elections. The lack of leadership and basic discipline within the party—some of its members show up at legislative sessions in shorts—has turned them into a national joke.

Non puoi prendere un articolo e trarne solo quello che è in linea con quello che pensi: l’articolo dice anche quello che riporti, ma sostaanzialmente dice che il PP tedesco (e quindi anche noi) è una stronzata. Può anche darsi che sia così, ma l’alternativa in Italia non è un PP differente, è il M5S.

Fra l’altro: A poll on one such issue—the controversial ban on circumcision—attracted only twenty votes. As Der Spiegel dryly put it, “It’s a grassroots democracy where no one is showing up to participate.”Anyone familiar with critiques of direct democracy would not find this surprising.

Non mi pare un’analisi azzeccata. Le proposte politiche dei Piraten erano tra le più trasparenti e comunicate di tutti i partiti… adatte ad attrarre l’attenzione ma forse non adatte a trasmettere un senso di competenza. I detrattori democristiani facilmente potevano semplificare che i Piraten volevano rendere tutto gratis - i mezzi, il welfare, la rete, le droghe, il file sharing - senza occuparsi del finanziamento. In realtà tutte le proposte erano ben ragionate e spesso calcolate - ma non siamo riusciti a trasmettere questo dato. Anzi, ci siamo caduti noi stessi nel caso Schramm.

Alla fine presumo che tutte le speranze si fossero incentrate sulla questione del metodo, sull’upgrade del sistema operativo della democrazia come diceva Marina. A distruggere l’immagine della democrazia liquida poi sono stati gli scandali interpersonali o addirittura falsificati come appunto quello artificialmente creato contro Julia Schramm.

Noi che siamo della materia sappiamo che le questioni comportamentali non influiscono più di tanto sulla capacità della democrazia liquida di sfornare governance, eppure la maggioranza dell’elettorato vide come ci siamo comportati come un branco di incompetenti e ne hanno dedotto che la democrazia liquida non funziona. Solo ora escono articoli che spiegano come i Piraten in realtà la democrazia liquida l’hanno usata una volta sola, alle elezioni di Berlino.