Vedi
Potrebbe ad esempio pubblicare una propria pagina con i dati contestati come atto politico e attendere la causa di Trenitalia per sollevare politicamente il tema. Facile, pulito e indolore.
Basta farlo…
…ma chi lo fa?
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Potrebbe ad esempio pubblicare una propria pagina con i dati contestati come atto politico e attendere la causa di Trenitalia per sollevare politicamente il tema. Facile, pulito e indolore.
Basta farlo…
…ma chi lo fa?
Così, dici?
La questione che hai sollevato deve tenere conto del fatto che il comportamento di trenitalia, pur apparendo palesemente vessatorio illiberale e intimidatorio, potrebbe essere assolutamente legale e legittimo. Se anche lo fosse, questo non significherebbe che la condotta di Trenitalia e la questione più ampia della normativa non meriti una protesta significativa da parte di un movimento come quello pirata, ma prima di emettere un comunicato o, addirittura, intraprendere un’azione di disobbedienza civile bisognerebbe anche capire se, aldilà della legittimità di invocare il copyright, non vi siano a monte delle circostanze che possano contribuire a vanificare hic et nunc la strategia legale di trenitalia. Per esempio, Bisognerebbe capire se la contrattualistica attuale (concessioni? Gestione delle interferenze? Pubblica sicurezza? Convenzioni con l’autorità di vigilanza sugli scioperi e autorità di regolazione dei trasporti?) non preveda già la pubblicità dei dati su arrivi e partenze. E anche qualora questo tipo di contratto olistica non riuscisse a pregiudicare la strategia legale di trenitalia, si potrebbe comunque fare una campagna Per intervenire su quegli enti e sull’urgenza di prevedere, già in fase di concessione, la pubblicità dei dati di viaggio dei treni.
Molto giusto. Se esistesse un Partito Pirata non avrebbe un GdL su questo, quanto piuttosto collegamenti e relazioni con chi di questo se ne è occupato (es. Aliprandi nel caso). Ma il Partito Pirata non c’è… anzi è assorbito nel buco nero delle modifiche al regolamento. E allora…