Spotify si prepara a manipolarci psicologicamente studiando il nostro consumo di musica

Want to figure out if someone is a psychopath? Ask them what their favourite song is. A New York University study last year found that people who loved Eminem’s Lose Yourself and Justin Bieber’s What Do You Mean? were more likely to score highly on the psychopathy scale than people who were into Dire Straits.

“Nothing says more about someone than the music they listen to and their porn habits.”

In 2016, eBay launched a mood marketing tool, for example. And last year, Facebook told advertisers that it could identify when teenagers felt “insecure” and “worthless” or needed “a confidence boost”.

Ricollegando al discorso sulla manipolazione psicologica

Quale sarebbe una risposta politica adeguata?

Secondo me come al solito ObCrypto: il pagamento darebbe accesso crittograficamente anonimizzato all’archivio distribuito di musica, garantendo che solamente gli apparecchi dell’utente abbiano accesso a playlist e gusti musicali… la Spotify app sarebbe tecnicamente impedita dal connettere spotify.com direttamente. L’archivio distribuito (se realizzato come social distribuito stile secushare) avrebbe la capacità di memorizzare dati privati dell’utente accessibili solo da esso, anche se dovesse perdere il suo unico cellulare e comprarsene uno nuovo (basta che sia ancora in possesso del master key stampato su un foglio di carta).

Non so quanto scientifica sia stata questa espressione dell’addetto Spotify… ma fosse vera, allora addirittura Youporn & co classificano come pericoli x la democrazia.