Supremazia quantistica, potere degli algoritmi e liberalismo

Riporto qui dalla mia pagina Facebook, sperando l’argomento possa trovare lo spazio di discussione che merita.

Alcuni commenti che ne sono scaturiti, che volendo trovate sempre su Facebook, chiedono come sarebbe ipoteticamente possibile trovare una soluzione al problema. Come coniugare una regolamentazione sugli algoritmi, con l’essere liberali.

Cito la mia risposta, convinto un po’ di brainstorming qui possa aiutare.

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Credo che la maggior parte dei neo-liberisti sostenga il dittto di Google, in quanto privato, di poter fare ciò che vuole, anche fare tabula rasa dei tuoi Bitcoin.

Però se vogliamo andare fino in fondo anche fare tabula rasa di Bitcoin è un aggressione ai risparmi di un privato.

Per me, che non sono un informatico, vale la regola che Google per esistere utilizza i fondali marini, ovvero il demanio pubblico, quindi:

-innanzi tutto dovrebbero versarci una quota per l’utilizzo del demanio pubblico,che vada a finanziare in parte un utile universale.

-dopodiché va trattato google come una piazza pubblica, in una piazza il comune non può chiudere un negozio perché così gli gira.

Per me questa è una prospettiva liberale.

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Non è solo un problema di bitcoin, è un cambio di paradigma significativo. Comunicazioni private, per esempio, o transazioni bancarie in chiaro. Ci rendiamo conto della portata della cosa?

Discussione molto interessante ma iniziamo con il verificare la notizia. Quanto di vero e quanta esagerazione giornalistica c’è?

Bitcoin è un esempio, il mio wallet è privato, come lo sono le mie conversazioni. È un abuso cancellare Bitcoin come spiarmi.

Il problema vero è che il paradigma della crittografia è sempre stato soggetto a un rischio potenziale ben più dirompente rispetto a quello costituito dalla creazione dei computer quantistici: “basterebbe” infatti individuare la formula matematica per prevedere i numeri primi e buona parte del sistema di protezione fornito degli algoritmi verrebbe meno. Non importa se questa formula esiste oppure no ma importa il fatto che abbiamo basato le fondamenta di un sistema su un terreno “sperando” che fosse solido… :sweat_smile:

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Agi solitamente fa sempre un buon fact checking. Vero:

  • ad oggi i sistemi quantistici sono a livelli hello world
  • Google ha postato, e ritirato, l’annuncio della supremazia quantistica

Falso:

  • qualcuno di esterno a Google ha verificato che questo PC quantistico esista e che potenzialità abbia

Se anche fosse, non stiamo parlando della fine della crittografia in generale, ma di un cambio di paradigma.
Si tornerà ad usare più pesantemente sistemi di cifratura a chiave simmetrica.

Dal punto di vista politico la questione liberale non si pone: Google è un soggetto privato quanto lo è la Rai.
Quella tecnologia, se esiste, è in mano al Governo degli Stati Uniti.
Possiamo dunque dormire sonni tranquilli. O forse no?

Per chi fosse interessato, qui si trova qualche chiarimento in proposito: https://www.scottaaronson.com/blog/?p=4317

Per chi fosse interessato, qui il paper di Google rapidamente rimosso dal sito della Nasa: http://www.tesio.it/cache/2019/Quantum_Supremacy_Using_a_Programmable_Superconducting_Processor.pdf