Temi politici da affrontare e abbracciare per l'Italia e l'Europa

Temi politici da affrontare e abbracciare per l’Italia e l’Europa

Metto qui sotto la mozione presentata in Agorà, così magari vediamo se riusciamo a discuterla.

Visto il documento uscito dalla Assemblea Generale.

Visto che la mozione precedente non ha ricevuto il quorum minimo, visto l’emergenza sanitaria in corso, visto che le politiche indicate nella mozione aiuterebbero anche per questo periodo di emergenza e del futuro della sanità pubblica, ripresento la mozione sperando in una maggiore presa di coscienza da parte dei membri del partito verso l’Italia e verso il partito stesso.

Con queste iniziative politiche, alcune nuove aggiunte, si rafforza il nome del Partito Pirata che spesso viene visto SOLO come il partito che promuove il file sharing (la condivisione dei file).

Il Partito Pirata non è solo file sharing, promuove tutto quello che è libertà; libertà di conoscenza, di esprimersi, la verità. La Democrazia, Democrazia Diretta e Democrazia Partecipativa, sono il cuore della libertà. Poter scegliere cosa leggere, cosa votare, cosa vedere in TV o su Internet, la vera informazione, la cultura, sono l’unico modo che il cittadino ha per potersi liberare dal giogo degli slogan ripetuti a gran cassa su tutti i TG e giornali, che cercano di indottrinare i più con parole di circostanza e di muovere le masse verso una specifica direzione con le emozioni, invece che indurli a pensare.

Queste politiche permettono al cittadino di identificare anche gli altri ambiti in cui il Partito sa muoversi, ed attirare l’attenzione dei cittadini e dei media.

Occorre attivarsi seriamente e con impegno alla ricostruzione dell’Italia in vari campi. Questi sono i primi che permettono poi, di proseguire con altre iniziative. Ma occorre una base solida sui cui appoggiare la struttura, servono le fondamenta.

Invito tutti i pirati a scrivere emendamenti per modifiche e miglioramenti.

1- Politiche concrete sulla Democrazia Diretta.

2- La DD nei comuni: a- Aiutare i comuni ad iniziare un percorso serio per l’adozione della DD nel proprio statuto. b- Raccolta buoni esempi nei comuni italiani e promozione di tali esempi in tutti i comuni dell’Italia (come esempio il comune di Ville d’Anaunia). riferimento: https://piudemocraziaintrentino.org/2020/04/13/il-comune-di-ville-danaunia-sceglie-lamministrazione-condivisa/

3- Riattivare l’iter per il Referendum Propositivo ora fermo alle camere, dopo 3 giri di boa. Ne mancano solo 2.

4- SANITA’ PUBBLICA: a- Riaccendere la fiamma della Sanità Pubblica rinforzandola e dando meno o nessun potere e risorse alla sanità privata con aiuti di stato. b- Bene alle cliniche convenzionate, ma solo se rispettano i criteri minimi richiesti dalla Sanità Italiana, e verranno rimborsate solo per le prestazioni effettivamente eseguite. c- Ridurre il costo dei ticket fino ad annullarli se non già previsto, in tutte le regioni. d- Eliminare il precariato tra infermieri e dottori. e- Formazione di nuovi dottori e infermieri (con il COVID19, abbiamo visto quanto lavoro c’è da fare). f- Rafforzare gli ospedali pubblici: a- incremento di posti letto, materiale tecnico necessario, finanziamenti vari per l’adeguamento di tutti i punti problematici rilevati ogni ogni singolo ospedale italiano dell’Ente Pubblico. b- commissione tecnica qualificata che individui le criticità principali e secondarie di ogni ospedale.

5- Rafforzare l’educazione scolastica, il sapere aiuta a crescere la cultura e la curiosità. Vogliamo cittadini che sappiano leggere pensare: a- includendo Educazione Civica b- ore per lo studio e la conoscenza della Costituzione Italiana

6- Rafforzare il sapere Informatico scolastico, introducendo l’insegnate di informatica anche nelle scuole inferiori, ed anche nelle scuole scientifiche e letterarie ed in tutti quegli ambiti scolastici dove normalmente non è presente (troppi esempi di persone che non sanno cosa voglia dire usare un computer veramente, lo abbiamo visto anche con gli insegnati scolastici in questa emergenza sanitaria per il COVID19).

7- Promuovere il software libero, opensource, in tutti gli ambiti della Pubblica Amministrazione, scuole, tribunali, comuni, esercito ed altri enti della PA.

8- Rafforzare, con iniezioni di denaro e ricercatori bravi e competenti, la ricerca italiana in tutti i settori strategici: scientifico, tecnico, informatico, culturale (musei, architettura, beni culturali). Magari richiamando dall’estero le menti che ci siamo lasciati scappare e togliendo il precariato nella ricerca.

9- Accrescere il potere di esportazione delle nostre aziende Italiane, dalle piccole alle medie imprese, con semplificazioni di assunzioni e premiazioni per le assunzioni a lungo termine, ed aumentare l’uso delle aziende italiane come risorsa da cui fare acquisti prima di rivolgersi all’estero, e disincentivare la riallocazione esteara delle imprese italiane.

10- Aderire all’appello per il 9 maggio per sostenere e rilanciare la “Conferenza sul futuro dell’Europa: i cittadini e la riforma dell’UE” riferimenti: https://www.europarl.europa.eu/news/it/agenda/briefing/2020-01-13/0/conferenza-sul-futuro-dell-europa-i-cittadini-e-la-riforma-dell-ue

11- Attuare una politica atta a creare gli Stati Uniti d’Europa, come struttura federale, al fine di essere un ente autonomo e completo con Presidente e il resto delle funzioni parlamentari, ed elezioni da parte dei cittadini europei sulle nuove cariche politiche create, ed una Costituzione, prendendo come esempio quella Italiana ed ampliandola alle esigenze europee nel rispetto dei diritti dell’uomo, che deve essere al centro della costituzione. Una confederazione con precise ed esclusive funzioni (es. difesa, esteri, sicurezza interna federale, politica monetaria, politica fiscale autonoma, finanza )

12- Promuovere la proposta di legge per la creazione di un libretto o opuscolo informativo, sia in versione digitale che cartaceo, per tutti i referendum che si terranno in futuro, adeguando la norma statale sui referendum (L.352/1970) alle buone pratiche in uso nei Paesi democraticamente più sviluppati e alle raccomandazioni della Commissione di Venezia. Prevedere per legge la produzione di un’informazione istituzionale neutra in occasione di ogni consultazione referendaria al fine di fornire agli elettori una presentazione imparziale non soltanto del punto di vista delle autorità esecutive e legislative o delle persone che condividono la loro opinione, ma anche di quelle opposte. Iniziando dal referendum che si sarebbe dovuto tenere il 29 marzo, ma rimandato a data da destinarsi a causa dell’emergenza sanitaria. Prendendo come esempio il modello messo a punto da Più Democrazia Italia. riferimenti:

https://www.piudemocraziaitalia.org/2020/03/05/libretto-informativo-referendum-2020-sul-taglio-dei-parlamentari/

https://alexmarini.com/2020/03/11/referendum-costituzionale-presentata-proposta-di-voto-regionale-per-predisporre-un-opuscolo-informativo-e-per-modificare-la-legge-statale-sui-referendum/

1 Mi Piace

bello pero’ al punto 4 ci metterei anche an aspetto tipo: Acquisire le buone prassi/idee messe a punto dai privati, valutarle ed eventualmente collaborare in modo che non vengano perse queste esperienze. Non sono pratico, ma non voglio buttare via il bimbo assieme alla acqua sporca. Se dei privati hanno sopperito a dei buchi del pubblico se ne faccia tesoro. una CONSIDEREVOLE parte del pubblico e’ ora gestita da paraculi intrallazzati coi politici: questo va arginato (grazie covir19)

si può valutare. occorre fare della Sanità Publica l’uso appropriato e consono. Le cose che no vanno in Pubblico, di solito sono così perché ci sono INCOMPETNETI messi su dal GOVERNO e NON perché sono ABILI ed ESPERTI.

ATTENZIONE a non cadere nella trappola, privato è meglio.

Al momento mi pare che tutto lo stai facendo il PUBBLICO NON il privato.

si ma COME evitare la intromissione dei partiti li dentro? Elezioni pubbliche (SENZA le liste fissate dai partiti) per i primari?

1 Mi Piace

Con una chiare ed inconfutabile MERITOCRAZIA. Il merito deve tornare in evidenza, non ci devono essere più elezioni per conoscenza, ma per merito.

SOLO noi cittadini possiamo obbligare la politica a ridarci la MERITOCRAZIA, facendo le scelte giuste nelle fasi di vita, elezioni, ed altro.

Inziamo con la riattivazione dell’iter per il Referendum Confermativo. Ora fermo dopo 3 passaggi, ne mancano 2 o 3 per finire l’ìter tra parlamento e senato, ed andare in votazione.

Spingere in modo concreto a prendere in mano le LIP, vedi quella dei “Beni Comuni” portata dal Comitato Rodotà in parlamento ed accettata, da parte dei parlamentari. Non si sa ancora che fine ha fatto.

copio quel che mi ha scritto un amico che chiede non si faccia il suo nome:

|Subject:|Re: Fwd: lo stato nega i recenti dati|

|Date:|Mon, 13 Apr 2020 01:11:19 +0200| |From:| @gmail.com>| |To:|<lucaaah@

Fare pressione per i dati.

Più pressione si riesce a creare più andranno in confusione.

Già lo dicevo a te e babele i dati ci sono ma non attualmente aggregati per quanto ne sappia…

I dati sono finora stati usati per molto più per fini politici che epidemiologici.

Gallera, dopo la visibilità che Covid 19 gli ha dato ho sentito si candiderà Sindaco di Milano.

Non conviene a nessuno di loro che i dati salgano o precipitino troppo velocemente.

Stanno prendendo tempo.

La paura è una arma a costo zero.

Non sono un complottista, Covid 19 esiste e lo fermi coi vaccini e il controllo delle distanze e non ci piove, ma allo stesso momento quello di cui ha bisogno la gente è essere rassicurata ma non troppo.

La stasi è la via che mi sembra abbiano deciso di vendere a basso prezzo.

Direi che tenere controllate le curve degli spostamenti e quelli dei contagi possa essere interessante.

È l’incertezza dell’uso di questo dato che mi disturba. C’è vera correlazione o è solo bastone e carota?

E così torniamo all’inizio.

Se non hai la certezza del dato non sai esattamente cosa sta succedendo.

Pressione.

Pressione per avere i dati.

Periodo di merda.

Il 12 apr 2020, 23:33 +0200, Luca [<lucaaah@ZZZ, ha scritto:

Grazie XXX… cosa possiamo fare noi in una situazione cosi? Tu vedi una possibile priorita’?

Grazie ancora.

On 12/04/20 20:21, wrote:

Non mi stupisce affatto la chiusura di Regione rispetto al fornire dati.

Ne parlo a voi, non posso parlarne liberamente.

Le amministrazioni tutte sono state colte di sorpresa, fino a allora impegnate a far quadrare conti, richieste e benevolenze di carattere politico.

A un ospedale viene assegnato annualmente un budget che non può essere sforato. Se spendi più di quello che ti è stato assegnato sono cazzi tuoi.

E così vengono tagliati interventi che prevedono impianti di protesica altamente costosa, e tutto a cascata. L’imperativo è crescere a “Isorisorse” non frega un cazzo a nessuno se crescere a isorisorse è oggettivamente un ossimoro.

Regione vede e provvede a presidiare posizionando pedine spendibili, di bassa qualità perché più controllabili, la guida della Sanità.

E detta regole stringenti per la rendicontazione di quanto effettuato. Regole che confondono che sono sempre e solo integrative. Obbligando noi a vere cacce al tesoro tra legislazioni e decreti che si susseguono da più di vent’anni. Non esiste un testo unico. Non esiste un solo editto che non abbia un impatto sulla qualità del dato, non esiste una DGR che non impatti sui sistemi informativi di quelle che ora vengono chiamate Aziende. E non esiste un atto deliberativo, che cambi le regole, che non abbia come fine ultimo quello di non finanziare prestazioni effettuate.

Covid 19 ha messo in evidenza le pochezze della gestione sanitaria Lombarda. Dal centro al territorio.

Ha messo in risalto le uniche forze capaci di dare un accenno di risposta.

Confusa e approssimata perché non coordinata.

E efficace solo quando si è smesso di aspettare “le grida” di burocrati che hanno come orizzonte io solo raggiungimento di obiettivi personali per giustificare la propria presenza. Gente che in assenza di autorevolezza, calca la mano sulla autorità.

Rendere pubblici i dati renderebbe palese il fallimento di questa classe dirigente. Ma in tutto questo una cosa è vera.

I dati non sono ancora aggregati. Perché nessuno ha messo la testa su cosa e come aggregare i dati.

Non è possibile in poche righe raccontarvi 30 e passa anni di Sanità vissuta da dentro. E quello che avete letto è solo uno dei livelli, forse il più superficiale.

Se volete fate girare, ma non possono essere parole mie .