Ho realizzato la traduzione in italiano della prima proposta presente anche su LQFB sul tema immigrazione. L’ho scritta direttamente sul pad: https://pad.partito-pirata.it/p/Posizione_migrazione
Seguono le mie osservazioni:
Non mi piace il titolo principale “L’immigrazione arricchisce la società”. Infatti, il concetto di immigrazione è principalmente associato ad un disagio nel proprio paese e la ricerca di migliori condizioni di vita. Ciò che arricchisce la società è la ricchezza di culture, usanze e costumi. Io scriverei “Una società multietnica è una ricchezza” oppure, se vogliamo usare la parola ‘immigrazione’, per chiarezza, metterei in risalto altro (per il momento non saprei).
“Persone con culture diverse che vivono insieme” (Introduzione, prima frase) specificherei che il vivere insieme dev’essere frutto di una scelta volontaria. Ci sono casi di giovani lavoratori che si ritrovano a condividere appartamenti con persone di diversa cultura e che vanno incontro a diversi disagi (differenti idee di rispetto, comportamenti igienici divergenti, piatti e odori in cucina reciprocamente avversati, altro); anche i quartieri frutto di un’auto-segregazione di certe popolazioni (o anche categorie di persone) che riescono a coesistere proprio perché si separano e non hanno voglia di comunicare tra loro, se non marginalmente o per motivi di lavoro e clientela. Dunque, per chi ha vissuto in prima persona certe convivenze forzate, “vivere insieme” può essere un’espressione che intimorisce e potenzialmente fraintendibile. Chiarisco che io non ho vissuto queste situazioni, parlo sulla base di testimonianze.
Evidenzierei meglio il fatto che l’Europa ha un processo di integrazione in corso, dicendo che devono essere superati gli stereotipi su italiani, francesci, tedeschi, inglesi… e che in ogni popolazione ritroviamo tutta la varietà umana di caratteri, abitudini, predisposizioni, attrattive, paure e augurerei una migliore comprensione dell’essere umano che inizia già dalla famiglia e deve estendendersi a tutti i popoli della Terra.
È giusto che ci sia il diritto di acquisire la cittadinanza, ma specificherei bene e subito a quali condizioni. La condizione di fondo è che uno sia vissuto qui nei primi anni di vita (un numero signficativo e non continuo, sotto una certà età) oppure che sia residente e lavoratore da un numero significativo di anni. Questo comporta che si è vissuto abbastanza in Italia, e si può concedere che influisca anche in politica (nella speranza che la politica migliori e non rimanga una pagliacciata come ora). Naturalmente, ai soli residenti, senza cittadinanza, ci saranno tutta una serie di garanzie e di diritti umani. Inoltre, sono d’accordo che se uno è residente nel Comune di una città, può votare per le elezioni comunali (la residenza è un criterio adeguato).
“Europe needs economic migration”: L’Europa ha bisogno della migrazione economica? Sicuramente ci sono dei vantaggi, ma non dimentichiamo che in Europa sia italiani che altri extra comunitari, che vanno con pochi soldi, ricevono una formazione, vengono inseriti in un lavoro poco remunerativo (dipende quali Paesi), cosí riescono a pagare affitto, bollette, cibo, MA non si risparmia nulla, ovvero lavorano per sopravvivere o appena piú. Certo, meglio di niente, ma questo permette di sfruttare il disagio altrui per avere lavoratori che fanno mansioni, non di rado indesiderate, con stipendi bassi. Se questo è il senso in cui l’economia ha bisogno dell’immigrazione… per essere piú competitiva… per carità! L’Europa ha bisogno di lavoratori, questo si può dire, ma se non ci fosse alcuna discriminazione e forte integrazione, non importa nemmeno la provenienza, e dire che servono lavoratori è banale…
Forse si può dire “L’immigrazione non danneggia il lavoro” e si spiega che sono le scelte politiche sulle garanzie degli stipendi o sulla volontà di non creare almeno un reddito minimo garantito (ed auspicabilmente un reddito di esistenza come obiettivo a lungo raggio del PP) a danneggiare veramente i lavoratori e i disoccupati.
Si afferma che lo sviluppo demografico potrà mettere in crisi la sicurezza sociale. Mi pare un po’ fuori posto affermare questo, forse è vero, forse lo è per motivi di risorse ed energia… però non toccherei un punto cosí complicato…
“allowing everyone to settle here”, come già detto, è un’espressione esagerata, va misurata meglio.
Ottimo il punto in cui si intende creare piú riconoscimento dei titoli a livello internazionale, anche se non sarà facile, serve garantire certi standard e quindi avvalersi di una coordinazione tra i “certificatori”. Comunque, la direzione va presa. Ho preso questo punto positivo, ma ce ne sono molti altri. È che mi sono limitato ad elencare ciò che “non va” nello scritto in questione.
Riguardo i rifugiati per asilo politico, non so se vengono solo mantenuti e stanno in un’attesa passiva (non lo so), magari sarebbe bene specificare che, finché stanno qui, ci si impegna a integrarli in qualche modo nella vita lavorativa, anche semplicemente chiedendo volontariato in base alle loro competenze e predisposizioni. Potrebbe essere un’idea, visto che gli viene offerto rifugio (magari viene già fatto?).
Antisemtismo, islamofobia, come esempi di ideologie pericolose, va bene, ma per “imparzialità” includerei anche i fondamentalismi religiosi, visto che sia la Bibbia che il Corano contengono passi e indicazioni che se presi alla lettera sfociano in odio verso certe categorie, abusi o guerre di religione.
In una frase è menzionato il fatto che pregiudizio e intolleranza sono in parte nel “cuore della società”. Questo può essere un zoccolo duro, dedicherei piú spazio a questo problema (poco piú spazio, ma non una sola frase).
Non direi che ci si impegna ad aiutare ad uscire da circoli sociali con ideologismi pericolosi, ma direi invitare, è una questione di dialogo. Se vuoi convincere qualcuno con un invito, c’è piú speranza, se lo aiuti, già gli stai dando implicitamente una connotazione negativa, e anche se ciò è vero, non aiuta il dialogo. Questo è solo un suggerimento.
Devo leggere il testo alternativo, questo iniziale non lo supporto, andrebbe cambiato in troppi punti: meglio riformularlo.