Abolizione di ogni forma di contenzione

Damiano Aliprandi

Bruciata viva, mentre era legata sul letto. Aveva 20 anni la ragazza con disturbi psichiatrici ricoverata all’ospedale di Bergamo. Nessuno l’ha salvata ieri mattina e lei non poteva muoversi perchè sottoposta alla contenzione. Ora c’è un’inchiesta e l’autorità del garante nazionale delle persone private della libertà si è costituita parte offesa.

Siamo nel 2019, eppure questa storia evoca quella di Antonia Bernardini. Parliamo del 1974 quando è morta dopo quattro giorni di agonia a causa alle ustioni riportate su tutto il corpo, dopo che con un fiammifero ha incendiato il materasso del letto del manicomio giudiziario femminile di Pozzuoli. Anche lei era legata. Stiamo ritornando indietro nel tempo, azzerando tutte le conquiste fatte, e non ce ne rendiamo conto. Anche questo è l’ennesimo segnale del declino. Stiamo a pensare ai numeri, ciniche alleanze, ci abbassiamo di qualità pur di scongiurare chissà che cosa. Mentre in realtà ci vorrebbe più coraggio, cercando di innalzare la società. Non sprofondandosi con essa, pur di inseguire i sondaggi e gli umori.

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scusatemi ma altro che Carola Rakete. Questa ragazza, di cui non riesco a trovare nemmeno il nome nelle news (e questo già dice molto) deve diventare un’emblema di una lotta senza quartiere.

Nel 2019 non si può ancora avere la contenzione fisica e farmacologica su persone gravemente malate!

Non si può! Sono veramente arrabbiata.

Solo per chi ha lo stomaco molto morto forte: cos’è la CONTENZIONE

La contenzione è una pratica barbara e disumana, ma con la legge 180/1978, c.d. legge Basaglia, l’impostazione custodialistica della psichiatria non dovrebbe essere stata superata?

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alternative?

che significa “alternative”? :disappointed_relieved:

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forse ho capito male il discorso io, ma una persona che ha un comportamento aggressivo o autolesionistico per assunzione di stupefacenti o per problemi mentati come la gestisci? esistono alternative? non lo so, la mia esperienza a riguardo è poca, quindi chiedevo

ascolta l’intervista che ho messo sopra e se vuoi poi leggi anche il libro.

E’ importante conoscere

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Io proprio non avevo capito la tua domanda :slight_smile: non era una critica :wink:

ho già un’embrione molto chiaro di Proposta di Legge. Sto cercando aiuto tra i professionisti per un confronto costruttivo…però mi serve l’aiuto di tutti, anche e soprattutto i non addetti al lavoro. Perché vorrei che questa proposta riuscisse a superare le perplessità e/o l’indifferenza delle moltissime persone che ritiene giusto che il matto si debba legare

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Dunque scrivo anche qua l’idea che mi è venuta (e per la quale avrò un confronto importante in merito proprio oggi) per limitare la pratica degli abusi sulla contenzione psichiatrica.

Poichè il paziente in ricovero coatto viene privato di qualsiasi possibilità decisionale, quindi è totalmente Im-Potente in un contesto che spesso viene utilizzato per proteggere la società da una sua supposta pericolosità piuttosto che viceversa, credo che l’unico modo per restituirgli questo potere sono i DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento) che vengono utilizzate attualmente per altre condizioni di totale impotenza, come quelle dell stato vegetativo.

Si può fare, si DEVE fare. Basta una modifica alla legislazione esistente e molti abusi diverranno automaticamente illegali.

Le Disposizioni Anticipate di Trattamento sono una libera scelta della persona su un dettagliato elenco di tipologie terapeutiche che possono essere intraprese nei momenti in cui non si è in grado di scegliere ed altri (medici o familiari) devono scegliere per te.

La contenzione NON è un trattamento terapeutico ma in ambito sanitario viene fatta passare come un’azione necessaria per far fronte ad una necessità che ha ragione di esserci solo a causa di una…carenza di personale. E siamo sempre la (gli abusi avvengono in un contesto di “povertà/impotenza” economica, di personale, di bilanciamento del potere…

Comunque il nesso è che, a mio giudizio, per limitare gli abusi c’è un unico modo: occorre restituire all’individuo il potere di decidere per se ANCHE nei momenti in cui non è in grado di farlo.

Questo strumento esiste già, è già normato ma andrebbe reso più esigibile ed immediato, ed è il veicolo anche d’informazioni sanitarie importanti- come alcune forme d’intolleranza o allergie, quale persona di fiducia contattare ecc.

Soprattutto è uno strumento che protegge la persona in un momento in cui è totalmente indifeso da abusi di ogni sorta, perché quando è scritto nero su bianco che non si vuol subire una contenzione, questo impedisce chiunque di farlo con il pretesto del…“tuo bene”.

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