Alla caccia di buoni documentari in lingua italiana

Mi sono messo alla ricerca di materiale per la presentazione al #IUFitalia2015… pensando che un po’ di videotainment come ho fatto a Dresda potrebbe starci anche lì, e un po di pirateria fair-use. Se inserisco “Überwachung” nella ricerca youtube (si, a volte anch’io uso piattaforme di sorveglianza, ma per fortuna via torbrowser e youtube-dl) escono documentari, commenti e promo-clip tutti estremamente critici di questi sviluppi politici. Riguardo ai temi di democrazia e sorveglianza forse avrei dovuto digitare subito “datagate” … un vocabolo in uso solamente in Italia, di conseguenza escono solo risultati italiani… invece ho digitato “sorveglianza” e sono rimasto poco entusiasmato dalle conseguenze… youtube elenca una dozzina di video a favore della videosorveglianza… illustrando situazioni buffe documentate dalle telecamere pervasive, i pregi di specifici modelli e così via. Ma il colmo poi è il primo video in lista che tratta il tema in modo negativo.

“L’Occhio del Tiranno - La Sorveglianza di Massa” (codice youtube LsUIefqJ6qg). Fa grande confusione tra dubbi legittimi e paranoie complottistiche, in particolare si impalla sull’idea del RFID subcutaneo, sparando cavolate come che un chip RFID sia tracciabile a livello mondiale tipo GPS. Lo è entrando nei negozi a livello mondiale, questo sì. Ma il colmo del ridicolo è il modo come cita Obama, traducendo “Everybody’s gotta chip in” con “Tutti quanti dovranno avere il chip” mentre è ovvio per chiunque abbia una conoscenza ragionevole della lingua inglese che in quel contesto la traduzione corretta sarebbe “Ognuno dovrà dare il suo contributo” - infatti lo speech si rivolge ai ricchi che devono dare il contributo per finanziare il welfare e lo stato sociale americano. Conseguono vari frammenti di documentari giustamente critici della tecnologia RFID, ma presentati in quel modo hanno del ridicolo.

In pratica in Italia bisogna stare molto attenti a differenziare i fatti dalle paranoie e di sviluppare bene il pensiero affinché i fatti vengano percepiti come fatti, non opinioni o addirittura teorie complottistiche. Certo che un paese che da decenni non si sente governato in modo democratico sarà difficilmente impressionato dai rischi che si presentano con la digitalizzazione delle comunicazioni private.