Mentre il Governo dà il via libera alla costruzione di una dozzina di nuovi inceneritori sparsi su tutto il territorio nazionale, col c.d. “Sblocca Italia”, in Parlamento è arrivata la Legge d’Iniziativa popolare “Rifiuti Zero”, portata avanti da Zero Waste. Per chi volesse il testo completo è Questo.pdf (167.1 KB)
I punti salienti:
- Raccolta differenziata domiciliare
- Moratoria per l’incenerimento e la combustione di rifiuti [art.4]. (non applicare le norme in materia di energie rinnovabili agli inceneritori)
- Incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento e gestione del riciclaggio
- Tariffa puntuale (si paga in base a quanto rifiuto residuale si produce)
- Programma di riconversione impiantistica industriale (si fa pagare una “tassa sul vuoto a perdere” [10 cent. a bottiglia], lasciando esenti quelle imprese che incentivano la pratica del vuoto a rendere)
- Creazione di centri per il riuso e per il riciclo (in cui trattare ad esempio il trashware)
Indipendentemente da quale sarà l’esito dell’iter parlamentare (ho i miei dubbi che venga approvata la legge, se questo Governo ha sposato la logica opposta), molti comuni (217, per l’esattezza) hanno già aderito a questa filosofia e stanno cercando di metterla in pratica (qui c’è l’elenco). Credo che dovremmo inserire anche nel programma del PP il sostegno a questo modo di concepire il ciclo dei rifiuti.