Ambiente: Strategia "Rifiuti Zero" by default

Mentre il Governo dà il via libera alla costruzione di una dozzina di nuovi inceneritori sparsi su tutto il territorio nazionale, col c.d. “Sblocca Italia”, in Parlamento è arrivata la Legge d’Iniziativa popolare “Rifiuti Zero”, portata avanti da Zero Waste. Per chi volesse il testo completo è Questo.pdf (167.1 KB)

I punti salienti:

  • Raccolta differenziata domiciliare
  • Moratoria per l’incenerimento e la combustione di rifiuti [art.4]. (non applicare le norme in materia di energie rinnovabili agli inceneritori)
  • Incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento e gestione del riciclaggio
  • Tariffa puntuale (si paga in base a quanto rifiuto residuale si produce)
  • Programma di riconversione impiantistica industriale (si fa pagare una “tassa sul vuoto a perdere” [10 cent. a bottiglia], lasciando esenti quelle imprese che incentivano la pratica del vuoto a rendere)
  • Creazione di centri per il riuso e per il riciclo (in cui trattare ad esempio il trashware)

Indipendentemente da quale sarà l’esito dell’iter parlamentare (ho i miei dubbi che venga approvata la legge, se questo Governo ha sposato la logica opposta), molti comuni (217, per l’esattezza) hanno già aderito a questa filosofia e stanno cercando di metterla in pratica (qui c’è l’elenco). Credo che dovremmo inserire anche nel programma del PP il sostegno a questo modo di concepire il ciclo dei rifiuti.

Più tardi me lo leggo…

Vi scrivo in breve la mia esperienza, senza citare pubblicamente paesi, città, luoghi e luoghi comuni.

Un anno e mezzo fa, assieme a qualche amico ( o compagno, scegliete il termine che vi aggrada di più) abbiamo scritto una bozza per presentare un odg riguardante rifiuti zero nel mio piccolo comune di appertenenza, riguardo proprio Zero Waste, ispirati dalla buona riusciuta nel comune “pilota” di Capannori e dall’ incontro con un assessore del medesimo Comune. Con l’appoggio di Rifondazione, Socialisti e qualche neo-eletto PD l’odg passa in Consiglio Comunale, pochi mesi dopo sono avvenute le elezioni, cambia giunta ma non cambiano gli schieramenti di maggioranza, rifiuti zero è solo su carta.

Morale: la buona volontà non basta, abbiamo bisogno di strategia… forse è un po’ quello che ci insegnano le elezioni greche.

Sono sempre stato favorevole concettualmente all’idea del “rifiuto zero”, però mi sono sempre chiesto una cosa: con la raccolta differenziata porta a porta, e applicando il “più produci più paghi”, come viene effettuato il controllo? Per dire: a firenze e sesto, in alcune zone, c’è il cassonetto indifferenziato che si apre solo con l’inserimento di una chiavetta personale; il cassonetto registra il volume di indifferenziato gettato: se supera certi limiti teorici, ad oggi niente multa o sovratassa, al massimo la quadrifoglio ti chiama per insegnarti a fare la raccolta differenziata. Risultato: tanta gente lascia il sacchetto fuori dal cassonetto, oppure buttano tutto in quello della plastica. Ora, se vengono a prendere la spazzatura a casa, io consegno un sacchetto per l’indifferenziata, uno per l’umido e uno per la plastica: chi controlla che in quello della plastica non ci abbia messo anche indifferenziato? La domanda è quindi: come si può effettuare un controllo, valutare esattamente quanta raccolta differenziata viene realmente fatta (e quindi far pagare di conseguenza), ed evitare di ritrovarsi sacchetti abbandonati per strada?

Mi risulta che i sacchetti sono trasparenti o semi-trasparenti, così da permettere agli operatori ecologici di controllare

Uno degli obiettivi della PaP è l’eliminazione dei cassonetti per strada; se ipoteticamente uno volesse abbandonare un sacchetto in mezzo alla strada dovrebbe porlo letteralmente in mezzo alla strada (cosa che secondo me dal punto di vista “psicologico” è diverso dall’appoggiare un sacco anche solo in prossimità di un cassonetto). Del resto, il fatto stesso di avere i propri rifiuti (più) vicino alla propria abitazione (anziché in un cassonetto più o meno lontano) contribuisce a responsabilizzare ancor di più la gente, perché ad esempio sai che se non li metti fuori quando passa il raccoglitore ti sorbisci il puzzo per giorni in più.

Questo è il classico esempio di gestione insensata di rifiuti, è una strana via di mezzo tra il bastone e la carota. Se al cittadino viene dato un kit con vari contenitori, un calendario dove sta scritto giorno e ore della raccolta, più un elenco dettagliato delle tipologie di rifiuti con indicazione di dove vanno messi (tipo questo), e soprattutto se vede scendere la tassa sui rifiuti, beh, a quel punto forse si civilizza.

@Maiti di ODG che restano sulla carta è ahimè pieno il mondo. Qui però si parla di sviluppare il programma di un soggetto che si proclama pur sempre “partito”, e un partito secondo me è deve indicare qual’è l’obiettivo che si pone sui vari temi. Poi, se avrà la forza e la volontà di raggiungerli verrà valutato dagli elettori, ma intanto deve quantomeno indicarli. La sensazione è che l’ostacolo principale a questo tipo di gestione dei rifiuti sia politico, non tecnico. Le gestioni pessime creano emergenze, e le emergenze a loro volta creano business.

È questo punto che mi preoccupa :wink:

Comunque direi di buttare giù un testo per il programma e poi metterlo su LQFB…

Direi di inserire in LQFB questa proposta (liberamente modificabile):

  1. Supporto ufficiale del PP alla LiP “Rifiuti zero” portata avanti da ZeroWaste e pubblicizzazione sui social

  2. Inserimento nel programma del seguento punto:

Gestione dei rifiuti - Strategia “Rifiuti Zero” "La salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo passa anche da una corretta gestione dei rifiuti; invece di dare il via libera alla costruzione di costosi e inquinanti inceneritori, è meglio adottare una nuova strategia, cioè quella dei Rifiuti Zero, con l’obbiettivo di ridurre al massimo la produzione dei rifiuti ed effettuare un uso efficiente delle risorse. Per questo il Partito Pirata appoggia e sostiene la Legge di Iniziativa Popolare “Rifiuti Zero”, portata avanti da Zero Waste; i punti salienti della legge sono i seguenti:

  • Raccolta differenziata domiciliare
  • Moratoria per l’incenerimento e la combustione di rifiuti [art.4].
  • Incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento e gestione del riciclaggio
  • Tariffa puntuale (si paga in base a quanto rifiuto residuale si produce)
  • Programma di riconversione impiantistica industriale
  • Creazione di centri per il riuso e per il riciclo (in cui trattare ad esempio il trashware)

Ad oggi sono 217 i comuni italiani che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero. Per maggiori informazioni:

Sito ZeroWaste Testo di legge: LiP “Rifiuti Zero”

Issue creata https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6127.html