Ne parlavo col presidente di seggio l’ultima volta che ho fatto lo scrutatore. IN TEORIA il sistema attuale è abbastanza sicuro: prima di tutto bisognerebbe assicurarsi che chi entra in cabina lo faccia senza strumenti per fotografare (e questo sarebbe il meno).
Il problema è che ad esempio la camorra ha un sistema molto più sofisticato: si procurano pacchi di schede vere (evidentemente con la complicità di qualcuno “dentro”) e le compilano, poi si piazzano fuori dal seggio. L’elettore arriva, il guaglione ti dà la scheda già votata. Te entri, ritiri quella bianca e te la metti in tasca, e nell’urna metti quella già votata; all’uscita, consegni quella bianca al camorrista (come prova che sei stato al seggio). E a quel punto ti danno i soldi (25, 50…a seconda della regione e della generosità del candidato).
IN TEORIA tutto ciò si può evitare. Ogni scheda dev’essere firmata da uno degli scrutatori, e volendo evitare di correre rischi nel seggio si potrebbe decidere che le schede nell’urna le infila solo il presidente di seggio, così controlla la firma (che si vede anche con la scheda chiusa ovviamente) e se la scheda non è firmata o non riconosce la firma dei suoi scrutatori non la infila nell’urna. Il cittadino può protestare, ma per legge il presidente di seggio è “sovrano” lì dentro.
Ovviamente, se il presidente di seggio è affiliato o connivente…in teoria ci sarebbero gli altri 4, che se vedono dinamiche strane possono avvertire la polizia. Il fatto che gli scrutatori in tutto (compreso il presidente di seggio) siano 5 dovrebbe servire ad aumentare statisticamente l’improbabilità che siano tuttti corrotti.
Ma a monte di tutto ciò c’è il problema più grande: te puoi anche essere onesto, fare bene il tuo dovere etc., ma se lo fai quelli ti spezzano le gambe. Tanto, se vogliono scoprire dove abiti, dove vai al lavoro, dove vanno a scuola i tuoi figli…lo fanno.