Impossibile non sobbalzare sulla sedia dopo aver letto la notizia che Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto -co-fondatore del MoVimento 5 Stelle-, parteciperà all’ONU all’incontro per “Digital Citizenship: Crucial Steps Towards a Universal and Sustainable Society”. E vi parteciperà perché -apprendiamo dalla stampa- “l’Associazione Rousseau è da sempre in prima linea per difendere i diritti che possono essere esercitati attraverso Internet e per questo motivo ha sostenuto questa iniziativa”.
Forse ci siamo persi qualcosa.
Noi eravamo rimasti che l’Associazione Rousseau, una manciata di soci tra cui Davide Casaleggio, è la proprietaria della Piattaforma Rousseau, utilizzata e finanziata dal MoVimento 5 Stelle (in particolare dalle donazioni di iscritti e parlamentari). E la Piattaforma Rousseau, strombazzata a destra e a manca come “strumento di democrazia digitale”, ha avuto non pochi problemi di sicurezza, una sanzione da parte del Garante della Privacy e, ancora oggi, il suo codice sorgente e il suo funzionamento sono del tutto ignoti.
Ci sorprende quindi che Davide Casaleggio sia stato invitato ad una iniziativa del genere (perché è stato invitato, vero?) con motivazioni simili. Francamente, fatichiamo davvero a comprendere come l’Associazione Rousseau possa essere in prima linea per difendere i diritti esercitati attraverso Internet: non ricordiamo iniziative tese a difendere la libertà di circolazione della conoscenza e le ripetute aggressioni a TNT village, ai white-hat che venivano denunciati per aver individuato falle nei sistemi informatici, al comportamento talvolta decisamente autoritario di aziende come Google o Facebook.
Sicuramente, ci siamo distratti noi.