Braccialetti per la geolocalizzazione

In realtà credevo, erroneamente, che tali impronte già erano in un database mentre sono solamente dentro la carta d’identità quindi può continuare ad essere così come è tranquillamente.

Sebbene sarei, in linea tendenziale, favorevole anche alla limitazione di qualche libertà per scopi di sicurezza, se questo è contro al partito poco mi cambia; potrei farne tranquillamente a meno.

Ti vorrei far notare, però, che c’è un piccolo problema nel tuo ragionamento: se si fonda un partito si dovrebbe anche rispettare il valore delle nostre forze dell’ordine; ciò che hai detto te presuppone che questa fiducia vacilla molto, a dir poco.

l’ho aggiunto sopra ma evidentemente non è stato letto: che significa fidarsi delle forze dell’ordine?

Io mi fido e tanto anche. Ma questo non significa che il loro potere debba essere incontrastato. Se mi chiedono d’identificarmi io posso scegliere e decidere se farlo o no, ma è qualcosa di profondamente diverso dal permettere loro d’identificarmi anche a mia insaputa.

Tutti i poteri devono essere bilancianti, tutti. Anche quelli per la sicurezza.

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Significa non avere come presupposto questo pensiero, intanto. Se già si parte pensando che le forze dell’ordine non abbiano un qualche controllo per evitare tali prassi, ecco cosa intendo per “fidarsi delle forze dell’ordine”. Le mele marce sono ovunque, e su questo credo che siamo tutti d’accordo, però non bisogna fare di tutta l’erba un fascio altrimenti non si dovrebbe nemmeno più andare a segnalare un furto che ti potrebbero prendere le impronte digitali che hai messo sulla penna e sul foglio quando vai a fare una denuncia di smarrimento per incastrarti di un omicidio.

Perché?

Sono i detentori del monopolio della violenza. Quella di cui godono non è fiducia, è una delega democraticamente espressa, dal popolo, cui la sovranità appartiene, a loro.

La fiducia è un’altra cosa. Le FFOO rispondono alla Costituzione e alle leggi, in uno stato di diritto, non alla fiducia del popolo.

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guarda che non è questione di “mele marce” ma di bilanciamento del potere.

Un potere funziona solo se è bilanciato, ovvero se limita l’abuso anche attraverso il riconoscimento di potere della persona che viene abusata.

E’ il discorso sulla quale si basa la stessa proposta di legge sulla discriminazione e sullo stalking: quando c’è una persona che ha del potere ed una persona che lo ha perso del tutto…c’è già un abuso.

Non è questione di mele marce: nella worst case scenario, non voglio dare questo genere di potere allo stato. Prevenire è meglio di curare.

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Grazie al cielo. Trovo la sola idea di un database di cittadini ed impronte digitali assurdamente pericolosa, se la Cina e Orwell non ci avessero insegnato la prudenza sarebbe il caso di svilupparla da soli.

PS: di riflesso, la geolocalizzazione.

epperò…è diverso! Come fai a fare dei paragoni? Io posso scegliere se farmi o meno localizzare utilizzando uno strumento di localizzazione, come posso scegliere di farmi identificare attraverso un documento di riconoscimento.

Il paragone è sulla base dell’abusabilità. Entrambi i sistemi sono predisposti ad essere manipolabili per fini poco nobili, ed i vantaggi che la loro introduzione porterebbe sono nulla se confrontati all’ipotesi qualcuno possa usare dati così sensibili come le impronte digitali o la propria posizione in tempo reale per danneggiare singoli individui.

Sei troppo ottimista.

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su questo alzo le mani, non sono esperto, ma ovviamente dipende anche del tipo di strumento di cui si parla. forse in questo caso del “telecomando” si, dato che dovrebbe essere tramite frequenze più o meno a “circuito chiuso”…

in altri casi: Apriti Cielo.

Ma comunque io sul discorso impronte digitali ormai mi sono arreso, sul cell tengo lo sblocco con l’impronta, tanto prima o poi mi toccherà “essere schedato” in qualche modo.


Tornando “on-topic”: Si, dare la visibilità e l’accesso della propria localizzazione (come nel caso del turista francese) dovrebbe essere premura della persona interessata, forse si dovrebbe proporre allo stato una creazione di un app di questo genere.

None, device hardware.

Io non propongo ai cittadini di eseguire software “statale” sui loro device.

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aspè, vorresti costringere una persona ad acquistare un determinato dispositivo?

non è molto più comodo un app, in cui puoi dare l’accesso alla tua posizione quando desideri? (però statale, non privata)

comodo, forse. rispettoso della privacy ed efficiente no.

e in ogni caso essendo un dispositivo dedicato può farlo meglio, quel lavoro: avere antenne più sensibili, resistere alle cadute, all’acqua, integrare un caricabatterie solare/a manovella etc etc etc meglio di uno smartphone.

ah ok, capito cosa intendi. :+1:

Tu parli proprio di un dispositivo di sopravvivenza…

Io un app molto più economica.

no, non sono ottimista…infatti parlo di chiare limitazioni, anche da parte del Governo. E’ l’unica maniera che immagino per difendere la popolazione sull’uso di una tecnologia che non si può fermare.

Si può avere fiducia nelle istituzioni - fino a un certo punto - e nel contempo volere un bilanciamento dei poteri. Altrimenti in nome della fiducia al parlamento potremmo abolire la Corte Costituzionale, e in nome della fiducia al governo abrogare l’indipendenza della magistratura.

Ma ora, permetti a un vecchio noioso come me di raccontare una storia.

Inspira profondamente dalla pipa

Un giorno di molti anni fa, nella mia città natale, Genova, si svolse un incontro di grande importanza, il G8. Era il luglio 2001. Molte storie d’eroi e villani, tragedie, e vicende mai chiarite s’intrecciarono in quei giorni, caldi tanto per il clima meteorologico che per quello politico, ma io mi concentrerò su una in particolare, che segnò tutti quelli della mia generazione.

Giornalisti e studenti furono ospitati in una scuola per la notte, la Diaz. Non si sa se per una soffiata o cosa agenti in tenuta antisommossa e loschi figuri che nessuno aveva mai visto prima - neppure tra la polizia - si presentarono per entrare in forze. Qualche deficiente pensò di prenderli a sassate dal tetto, e costoro si precipitarono dentro, massacrando di manganellate gente che dormiva, in quella che passò alla storia con le parole del vicequestore Fournier come macelleria messicana, avidi di sangue, comportandosi come belve lasciate a nutrirsi dopo settimane di digiuno.

Dopo l’evento, per giustificarsi qualche mela marcia portò due Molotov, raccattate chissà dove, nella scuola, per giustificare l’assalto.

Altre mele marce intanto fecero sparire le suddette Molotov, che avrebbero dovuto comparire in tribunale come prove per l’accusa.

Grazie a questo, alcune tra le mele marce di cui sopra non solo poterono andarsene impunite e indisturbate, ma quelle che furono punite vennero premiate: uno dei poliziotti condannati è stato promosso a numero due dell’Antimafia.

Quindi no, si sa che noi vecchi siamo un po’ diffidenti, ma diciamo che la mia fiducia continua a esserci con riserva d’inventario.

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Ti do in pasto anche l’ormai famoso caso Cucchi allora, dove si è oramai accertato che c’è stato un sistema di negligenza e di omertà tale da arrivare a tal punto. Come questo, ce ne saranno sicuramente altri, è inutile negarlo, ma questi sono casi limite.

Ripeto l’esempio che ho fatto prima:

Può accadere tranquillamente anche questo, no?

Prepararsi sempre per il worst case scenario non è la soluzione più adatta, non esiste solo il bianco ed il nero. Esistono sempre diverse sfumature di grigio che potrebbero metter d’accordo gli estremi, è solamente necessario trovarle e non cassare una possibile idea immediatamente perchè, ad esempio, videosorveglianza o altri tipi di “limitazioni di privacy” siano SEMPRE sbagliati e porteranno SICURAMENTE ad abusi. Fin dall’esame della patente ci viene detto che vocaboli come sempre o mai sono, al 99%, errati.

Ovviamente, se vi sono maggiori, sebbene anche di poco, limitazioni alla privacy, ci devono essere anche maggiori controlli per evitare abusi. Queste due cose devono obbligatoriamente andare a braccetto.

Attenzione a ciò che desiderate. Potrebbe avverarsi…

In Italia abbiamo la spiacevole abitudine a creare una soluzione per generare business dai problemi che provoca…

aridaje! @macfranc Il braccialetto di cui parlo io non ha nulla a che fare con il braccialetto elettronico utilizzato come forma alternativa alla carcerazione!!!

Il braccialetto elettronico dell’articolo è molto ben spiegato e funziona per limitare la libertà di movimento (ed infatti si attiva quando viene superato un determinato perimetro.

Quello che intendo io, invece, è tipo quell’orologio che viene utilizzato per chi corre, attraverso un app, per verificare il percorso effettuato.

Negli USA viene utilizzato regolarmente anche per questioni di maggior controllo sanitario in persone con patologie croniche, per esempio.

Non limita in nessun modo la libertà dell’individuo ma ne permette una veloce localizzazione in caso di necessità.

Faccio una premessa. La quasi totalità di tutti i dispositivi presenti sul mercato è costituita da apparecchi non professionali. Si tratta per semplificare di Apparecchi che non garantiscono livelli di servizio minimamente efficiente e che sono utilizzabili come giocattoli tecnologici in grado di darci un esperienza d’uso eccellente è tutta una serie di comodità apprezzabili.

La gigantesca quantità di dati che trasmettono a chi della gestione dei dati è riuscito a fare il business più importante dell’umanità rende trascurabili per chi gestisce questi business i difetti legati all’affidabilità.

A Google a Facebook ad Amazon non interessa se il tuo dispositivo non funziona per un’ora per un giorno o per una settimana perché tu sei solo un numero. La stessa sorveglianza che viene fatta su di te Non è importante per sapere dove ti trovi in qualsiasi momento ma semplicemente per generalizzare le tue abitudini e crearne un modello interpretabile con gli strumenti dell’ intelligenza artificiale.

Ma se vuoi una sorveglianza Puntuale con livelli di servizio ad altissima affidabilità L’unico modo è quello di utilizzare strumenti come quelli del bando Telecom e oggi del bando Fastweb ossia strumenti estremamente precisi che consentono una gestione dell’anomalia immediata e che, aspetto non trascurabile, devono conciliare la sicurezza di non essere spenti dismessi O staccati arbitrariamente con la sicurezza di doverli Disconnettere o staccare o spegnere in caso di necessità ( interventi di urgenza, allergie, eccetera).

Si tratta quindi di oggetti che essendo ad alta affidabilità presentano un costo elevatissimo.

È proprio per questo che la soluzione del braccialetto elettronico è così problematica. Non perché il punto sia la limitazione della Libertà Ma perché lo è la gestione di dispositivi ad alta altissima affidabilità.

L’impatto economico e gestionale di questi dispositivi è altissimo e non è compatibile con le risorse economiche a disposizione. Né è possibile surrogare quei dispositivi con i giocattoli a cui siamo abituati

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