Presentarsi non è mai semplice. In estrema sintesi sono un umanista che ama le macchine e tratta i numeri come stringhe di caratteri. Ho avuto in sorte il privilegio di conoscere le teste pensanti più alte in campo informatico, e anche se non mi sono mai minimamente avvicinato alle loro conoscenze, ho condiviso con loro passioni e idee in tutti i campi, assieme a molte birre e follie. Ho visto le stagioni più buie di questo paese, ho avuto nemici certi, ideologie certe. Nel grande sonno dei Vent’anni, non ho mai veramente dormito. Ho conosciuto il Partito Pirata grazie a un amico che ancora più di me non ha mai smesso di conoscere il valore della parola “sociale”. Tutto quello che ho fatto, che ho scritto, pensato, è stato ed è ancora copyleft. E adesso basta con le parole in gergo. Se penso al Partito Pirata, non vedo un gruppo di hacker informatici, ma un insieme di persone e idee che vogliono capire come funziona “il giocattolo”, per ricostruirlo, reinventarlo. Facendogli fare cose per cui non era stato pensato. Un saluto.
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