Chi sono i pirati? Formuliamo una presentazione

Premessa

Al di là della realtà politica, credo sia molto utile mettere nel sito un breve testo che aiuti a comprendere meglio la figura del pirata “post-moderno”, insomma di oggi. Una figura che si è certo mitigata considerando gli scempi che hanno fatto gli attuali sistemi di potere, si è mitigata per contrasto; inoltre, come sappiamo, ci sono non pochi esempi in cui la pirateria è diventata poi una conquista sociale, e nel mondo informatico ciò è particolarmente vero.

Naturalmente siamo di fronte ad un mutamento del senso e dell’originaria figura del pirata, una figura profondamente umana, perché non viene mitizzata e la si fa convivere anche con tutti gli egoismi onestamente insopprimibili e le stranezze atipiche del caso, le quali essendo variabili e differenti mettono in risalto lo “spirito piratesco” di fondo e prevengono la formazione di stereotipi.

Testo: Sei un pirata?

Un buon testo che funga da catalizzatore per nuovi pirati potrebbe essere la parte iniziale del manifesto che ho ulteriormente riformulato:

Pirata è colui che tenta la fortuna con atti di coraggio o in un assalto (dal verbo greco piráomæ). Un pirata è intraprendente, curioso, critico. La libertà è come l’aria per lui: libertà d’azione, di tempo, di condividere o rifiutare l’etica di altri gruppi. Cammina al confine delle regole, desidera comprenderne le ragioni ed esplorare nuove possibilità. Se trova un modo interessante di andare oltre i limiti, porta altri con lui. Il limite della libertà, pur avendo confini sfumati, è dato dal rispetto degli umani, dei beni comuni e dell’ambiente.

È inevitabile servirsi di regole, ma la storia ci mostra continuamente sistemi di potere corrotti, spesso oligarchici, così le regole diventano oscure, squilibrate, oppressive. In tutto il mondo, i pirati si ribellano spontaneamente agli abusi di potere e alle ottuse limitazioni. La ribellione che aggredisce il sistema è il fenomeno umano piú scontato ed improduttivo, ma la disobbedienza creativa e la tenacia di un pirata possono tradursi in conquiste per l’intera società.

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Tanto tempo fa avevo proposto di inserire al posto della definizione di partito pirata una serie di microinterviste sul perché ci sentiamo pirati

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Questo thread potrebbe piacere a @Shamar

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Mi piace moltissimo, in effetti.

La prospettiva che proponeva @Silvan è molto vicina alla mia.

Leggendole in parallelo, mi sembra di rivedere la distanza fra Giotto…

…e Piero della Francesca

Il testo di Silvan tratteggia un’intuizione profonda sulla realtà, ma un’intuizione ancora grezza.

Il mio individua gli assi ortogonali che permettono di esprimere quella intuizione: la rendono informazione.

La Curiosità, la Comunione, la Libertà e l’Onestà Intellettuale sono questi assi: permettono di spiegare il comportamento di un Pirata in un qualsiasi contesto. E permettono anche di criticarlo, qualora tale comportamento risulti inspiegabile in tale sistema valoriale.

La realtà è diagonalizzabile?

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Splendida domanda! :smiley:

La risposta è no.

Purtroppo a noi la Verità è preclusa.

Dobbiamo accontentarci di modelli. L’ortogonalità delle dimensioni che usiamo per descrivere la realtà che percepiamo è una struttura fondamentale del funzionamento della nostra mente, frutto di milioni di anni di evoluzione e selezionata per permettere, appunto, alle intuizioni di diventare informazioni comunicabili, ovvero prima conoscenza individuale e successivamente cultura collettiva.

In altri termini, la luce non è né onda né particella. Conosciamo solo ombre. L’ortogonalità è la superficie su cui si proiettano dentro la nostra mente.

L’oggetto di studio dell’Informatica è la nostra mente. Così come quello della Matematica. E della Filosofia.

Non ti seguo, Shamar. Qual è questo prodotto scalare che rappresenta la realtà, per il quale [non] esiste una base ortogonale?

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La mente umana. :smile:

Ti dovrò chiamare Ugo

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