“Alla notizia odierna che il Freccia Rossa si è fermato alla stazione di Chiusi” -inizia la nota di Michele Pinassi- “con tanto di giubilo dell’amministrazione locale, non ho potuto fare a meno di ripensare all’epopea vissuta ieri di ritorno da Torino per un impegno di lavoro: 3 ore il Freccia Rossa da Torino a Firenze, passando per Milano -circa 400km-, quasi 2 ore di pullman da Firenze a Siena -circa 60km-.”
“E’ stato sconcertante scoprire che per rientrare a Siena la domenica sera, dalla stazione di Firenze, non c’è scelta tra il bus della “diretta”, che impiega circa 2 ore per arrivare a Siena, dopo aver attraversato i paesi di Barberino, Poggibonsi, Colle, oppure il treno regionale che passa da Empoli e che impiega comunque circa 1 ora e 40 minuti.”
“L’AV che ferma a Chiusi sarà sicuramente un grande vantaggio per gli amici della Val di Chiana” -prosegue la nota di Pinassi- “Ma per Siena? La nostra città è ancora oggi pessimamente collegata dallo “snodo” ferroviario e aeroportuale di Firenze e lo stesso si può dire per Chiusi. E forse l’aspetto peggiore è che non si intravede una via di uscita! Se guardiamo alle altre vie di comunicazione, la situazione non è certo migliore: il completamento della SI-GR rischia di passare alla storia come uno dei “raddoppi” più lunghi, contendendosi il primato con la SA-RC. La Siena-Bettolle inizia ad aver bisogno di un serio rifacimento del manto stradale e la SI-FI, finalmente risistemata dopo tanti anni di battaglia, è comunque una strada stretta, pericolosa e con limite a 90Km/h.”
“Senza infrastrutture adeguate” -conclude Pinassi- “come possiamo parlare di futuro e sviluppo del territorio? Ancora una volta Siena paga lo scotto di non avere referenti politici capaci di comprendere le necessità dei cittadini, tra cui la possibilità di potersi spostare senza dover impiegare tempi biblici o rischiare la vita su strade pericolose e inadeguate.”
Siena Pirata