La 3 in realtà è indipendente dalle precedenti ed è l’oggetto della mia seconda domanda.
Si può rispondere a questa domanda indipendentemente dalla risposta alla prima: anche se questa volta fossimo perfettamente d’accordo con loro, non è detto che lo saremo in futuro (o che lo siamo stati in passato, come nel voto contrario all’elezione della Lagarde a capo della BCE).
Dunque quando siamo in disaccordo che facciamo?
Anche io mi ritrovo in quasi tutto ciò che c’è scritto ad esclusione di due punti che trovo estremamente pericolosi:
- osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari;
Il fatto che le fonti storiche materiali (parchi, piazze, strade, ecc…) possano essere intese come un problema invece che come una risorsa per ricordare che quei regimi totalitari hanno avuto il sostegno della popolazione lo trovo francamente aberrante.
Come italiani, dobbiamo ricordare di essere stati fascisti.
Con la giusta dose di vergogna.
E gli edifici, le piazze, le strade che ce lo ricordano sono fondamentali per la nostra democrazia.
- esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neofascisti e neonazisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi il nazismo e il fascismo o qualsiasi altra forma di totalitarismo, rispettando nel contempo l’ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali;
La censura ed il divieto per ragioni politiche, vittimizzano chi ne è oggetto.
Sono inefficaci e controproducenti.
Spostano la propaganda ad un livello diverso, di sottobosco, in cui può agire incontrastata.
L’unico modo democratico ed efficace per contrastare le organizzazioni che incitano all’odio è diffondere la cultura e l’abitudine al dialogo, sin dalle scuole. La giusta insofferenza nei confronti di coloro che propongono regimi totalitari ed oppressivi violenti, non è compatibile con la pigrizia che esprime chi li vuole censurare.
Per combattere gli estremismi bisogna sottrargli estremisti.
Isolarli, nasconderli, emarginarli è il modo migliore per aumentarne le fila.