Così governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

Che futuro! | Arturo Di Corinto | 10/07/2015

Il concetto di privacy è entrato nell’ordinamento giuridico italiano molto tempo prima, nel 1970. Come? Con le lotte dei lavoratori che, stanchi di essere dossierati, vilipesi e perseguitati per le loro convinzioni politiche e religiose, l’appartenenza sindacale e le scelte sessuali, riuscirono a farlo diventare l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, la legge 300 del 1970, che impediva il controllo a distanza di chi lavora. Come ha più volte ricordato Stefano Rodotà, due volte Garante per la protezione dei dati personali in Italia, «il diritto alla privacy entra nell’ordinamento sulla scia delle lotte operaie e non come conquista della borghesia che voleva sottrarsi all’occhio indiscreto della società». Oggi con il Jobs Act siamo tornati indietro di 45 anni e i lavoratori dovranno riconquistarsi il diritto alla privacy.

Vai all’articolo: http://www.chefuturo.it/2015/07/privacy-sicurezza/