Seccante ammetterlo, ma la maggioranza dei partiti al governo nei paesi del mondo hanno un’architettura piuttosto autoritaria… e funziona bene – eccetto per i contenuti politici. Le formazioni più democratiche in genere soffrono di una certa deficienza operativa nei confronti delle formazioni più autoritarie, portando l’umanità al malgoverno globale. Trovare una nuova soluzione a questo dilemma potrebbe avere risvolti per il pianeta intero.
Mentre alcuni partiti sono autoritari, altri si dotano di qualche forma di Collegio Arbitrale al quale ci si possa rivolgere per chiedere conferma o rifiuto di una decisione del direttivo, in particolare quanto riguarda l’ambito “sociale” interno al partito. In pratica i partiti democratici in senso tradizionale fanno uso degli stessi concetti di Stato di Diritto e Separazione dei Poteri, originariamente riportateci da Aristotele e raffinati dal Barone Montesquieu, mezzo secolo prima della rivoluzione francese. Più o meno replicano i concetti di separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giuridico presenti nella democrazia nazionale, allo scopo di ricreare democrazia anche al loro interno.
Mentre lo stato soffre di specifiche predisposizioni alla corruzione, generalmente correlate al rappresentantivismo, i partiti in teoria avrebbero la possibilità di ridurre il potenziale di corruzione interna, se ci si dedicassero. Noi pensiamo di poter creare un’architettura organizzativa partecipativa che renda meno probabili i naturali effetti di corruzione conseguenti a rappresentantivismo.
Tanto per cominciare, non ci piace l’esecutivo! Dato che abbiamo uno strumento che ci permette di prendere decisioni collettive, perché mai addottare un direttorato che poi, una volta eletto, fa come ritiene giusto? Per fortuna non ci serve un direttivo tradizionale. Il fatto che esista uno strumento capace di produrre decisioni partecipate in qualsiasi momento ci permette di smantellare il tradizionale ruolo del direttorato e distribuirlo in ruoli meno incisivi.
In particolare abbiamo ritenuto importante separare i ruoli di carattere disciplinare dai ruoli incaricati a coordinare l’attuazione delle decisioni politiche dell’assemblea: appunto perchè non è ragionevole che l’equivalente della polizia sottostia all’equivalente del governo se è proprio l’operato del governo che necessita intenso controllo da parte della polizia.
Per questo nello Statuto del Partito Pirata abbiamo introdotto i ruoli di
- Incaricati alla Convivenza
- Consiglio di Integrità (Assembleare)
- Gruppo di Coordinamento (dell’Attuazione)
Indipendenti tra di loro, incaricati a controllarsi a vicenda. Leggi lo Statuto del Partito Pirata per approfondire.
Testo approvato in Assemblea Permanente in i6139.