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Al di là del profilo “psicologico” tracciato da Briganzia qui sopra (a cui credo vada aggiunto un punto 23, cioé con un livello d’istruzione alto), sul piano più strettamente politico credo che almeno in teoria il PP potrebbe attrarre diverse categorie di persone.
- Informatici, o quantomeno persone che “provengono” dal mondo della condivisione della conoscenza (linuxiani, softwaristi liberi, wikipediani, hackers etc.), che potrebbero -se non sono anarchici tout-court- apprezzare il tentativo di gestione orizzontale del partito
- Delusi dal M5S
- Delusi dalla sinistra
- Gente in cerca di novità politiche assolute (sia sul piano dei contenuti che sul metodo di gestione del partito. Insomma qualcuno che abbia una visione complessiva del mondo radicalmente diversa rispetto alle solite proposte)
Tutto ciò porta ad una considerazione dolorosa ma semplice: ci rivolgiamo ad una ristrettissima élite d’individui. I giovani sono notoriamente una minoranza in Italia, e quelli istruiti e dotati di spirito critico una sotto-minoranza.
d’accordo, se questa però fosse la nicchia (1) occorrerebbe ricalibrare la nostra comunicazione rendendola meno patinata e più aggressiva.
2), 3) Qui però entriamo nel vago. Chi sono i delusi dal M5S? E perché sono delusi? La stessa domanda andrebbe posta anche ai delusi della sinistra. Io sono d’accordo con te, bisogna cercare anche lì dentro ma secondo me questo non ci aiuta a fissare un target, piuttosto a delimitare un territorio di caccia.
Il giorno 4 dicembre 2015 10:40, Exekias cto@lists.partito-pirata.it ha scritto:
Al di là del profilo “psicologico” tracciato da Briganzia qui sopra (a cui credo vada aggiunto un punto 23, cioé con un livello d’istruzione alto), sul piano più strettamente politico credo che almeno in teoria il PP potrebbe attrarre diverse categorie di persone.
- Informatici, o quantomeno persone che “provengono” dal mondo della condivisione della conoscenza (linuxiani, softwaristi liberi, wikipediani, hackers etc.), che potrebbero -se non sono anarchici tout-court- apprezzare il tentativo di gestione orizzontale del partito
d’accordo, se questa però fosse la nicchia occorrerebbe ricalibrare la nostra comunicazione rendendola meno patinata e più aggressiva
- Delusi dal M5S
- Delusi dalla sinistra
- Gente in cerca di novità politiche assolute (sia sul piano dei contenuti che sul metodo di gestione del partito)
Qui però entriamo nel vago. Chi sono i delusi dal M5S? E perché sono delusi? La stessa domanda andrebbe posta anche ai delusi della sinistra. Io sono d’accordo con te, bisogna cercare anche lì dentro ma secondo me questo non ci aiuta a fissare un target, piuttosto a delimitare un territorio di caccia.
“Anarchici,” ci sta. Ma la loro idea di orizzontalità è quella falkvingiana più che quella tedesca.
Delusi dal M5S è una categoria grossa e poco ben definita: a quali stai pensando?
Idem per delusi dalla sinistra.
Novità politiche assolute? Non capisco che significa. Se ti stai riferendo a democrazie liquide e dirette, pensaci meglio.
Quelli a cui pensavo io erano principalmente orfani dei radicali!
Cal, aiutaci a capire meglio chi sarebbero questi orfani dei radicali, ad occhio mi sembra che tu stia spostando l’età media del target di almeno ventanni, sbaglio?
Eh, non lo so. Non parlo dei coetanei di Pannella, e neanche di Emma Bonino. Parlo di gente con l’età che avevano i supporter radicali quando il Partito Radicale pompava assai, e che adesso è fra l’astensione, l’m5s e il pd, gente che vuole tanto bene alla libertà dell’informazione, perché senza manca democrazia, e a cui piace un liberismo socialista più che un libertarianesimo spinto.
Allora, cerco di spiegarmi.
Per “delusi dai 5 stelle” mi riferisco più che altro a quanti credevano che il M5S avrebbe adottato forme di democrazia liquida (se non proprio LQFB come software di riferimento), e si sono resi conto che così non è stato. In parte questo “vuoto” stanno provando a colmarlo quelli di Alternativa Libera (la loro piattaforma -sinapsi- l’ha creata quel Massimo Artini che, per averlo fatto, è stato cacciato a pedate con la scusa di filo-renzismo. O almeno questo è ciò che raccontano loro, io ne ho conosciuti qualcuno a Sesto Fiorentino). In linea puramente teorica potrebbero anche avere un po’di successo, ma all’atto pratico abbiamo visto in Italia negli ultimi anni che fine fanno i micro-partitini nati da scissioni. Rispetto a quest’ultimo punto l’argomento vincente (o almeno su cui insistere) può essere la dimensione globale del PP, un aspetto che indubbiamente né AL né altri hanno. Per questo anche nell’infografica ho cercato di insistere sull’internazionalità; non sono a conoscenza di altri partiti che abbiano la stessa genesi del PP e che esistano in questa forma (“brandizzata”, se mi passate l’orrenda espressione) in altrettanti paesi.
Per “delusi della sinistra” intendo dire, molto banalmente, quelli che oggi sono sparsi tra Vendola-Civati-Fassina-Landini-Cofferati & Co. Quelli che quando si sommano perdono voti, anziché prenderli. Persone che -giustamente- non si rassegnano al Renzismo (ma diciamo al Reaganesimo), ma che ormai non hanno più nemmeno il coraggio di usare termini come “socialismo” (“comunismo” men che meno). Sono in cerca di un’alternativa, ma detestano Grillo e il leadersimo. Non accettano l’idea di una società dove conta solo il mercato, e dunque provano a ridefinirsi e formulare alternative, ma inevitabilmente gli avversari hanno gioco facile nel bollarli come rottami vetero-comunisti. E questi sono appunto in cerca di quelle che chiamo “novità politiche assolute”. Con questa espressione intendo dire formazioni politiche formate da persone che non hanno alle spalle precedenti esperienze (insomma: non ex-qualcosa, scissionisti o espulsi), e che presentino delle novità anche in termini di contenuti. Ancor meglio se alle novità in termini di persone e contenuti se ne affiancano anche per il modo di gestire il partito. Esempi negativi di ciò possono essere il nazismo e il fascismo negli anni in cui sono nati, mentre esempi più recenti e meno drammatici possono essere il M5S e Podemos. E ovviamente il PP, che ha una sua visione complessiva del mondo (l’etica hacker applicata alla società intera), ha un modo nuovo di far politica e sta presentando volti nuovi sulla scena.
Secondo me va bene così come si sta delineando. La cosa fondamentale da tenere in considerazione è che, oltre ai destinatari, conta il canale attraverso cui si opera. Nel caso dei Social Network serve una comunicazione fatta di frasi semplici, immagini evocative e poco altro.
Ah, ho capito. Non sono d’accordo. Ma io conto poco, l’idea del partito di lqfb ha smesso di piacermi molto presto.
Anche perché quando dici
stai in realtà ponendo dei limiti a ciò che i metodi precedenti possono stabilire, e ciò creerà faide indescrivibili.
Non ho capito questo passaggio. A quali “metodi precedenti” fai riferimento?
Quando ti riferisci ai delusi dal M5S che non ha adottato piattaforme liquide/dirette, immagino tu stia pensando a un partito che decide queste cose su una piattaforma del genere.
Ma quando aggiungi la visione complessiva del mondo e l’etica hacker, a me pare che fra queste due cose ci sia abbastanza conflitto. E non credo sia sanabile.
Ho spostato 23 messaggi in un nuovo argomento: Conflitto fra etica hacker e piattaforma di decisione senza paletti?
[ OK skippo allegramente l’OT in cui immancabilmente finiscono Carlo & Cal. E’ come girare per le stanze di una casa e trovare ovunque voi due che portate avanti una discussione eterna. Un po’ surreale… Tra parentesi mi compiaccio per il livello di civiltà della discussione, ma sempre OT siete ]
Briganzia, sono confuso… hai aperto il thread domandando chi dovesse essere il target della comunicazione, ma poi hai tracciato l’identikit del pirata attuale? Altrimenti non capisco il “prevalentemente maschio, single”. Non ho ragione di pensare che tu intendessi dire che dovremmo rivolgerci ai “maschi”, quindi come devo interpretarla?
Dopo la riscrittura del manifesto quali sono i dubbi che secondo te sono rimasti irrisolti?
Infine: per certi versi vedo anch’io, come Cal, delle similitudini con i Radicali
Ronin hai ragione! No, immaginavo, goliardicamente, il pirata tipo davanti alla tastiera, non volevo identificare il target ideale. E purtroppo mi sembra di poter dire che il pirata, fino ad ora, è prevalentemente maschio e dentro quella fascia di età. I dubbi li ho nell’identificazione del target, percorso utile per capire il linguaggio della comunicazione. Cosa non mi è chiaro nel manifesto? Che come la maggior parte dei manifesti è estremamente generico e non riesco a capire se ad aderire al manifesto mi ritrovo la coppia di fricchettoni che coltiva il biologico sull’appennino bolognese o l’hacker brufoloso della periferia urbana che si nutre di snack e bevande gassate.
Il decollo del Piratenpartei imminente si è percepito anche per il modo nel quale tante ragazze si sono identificate col movimento nonostante i frequenti problemi di convivenza con i maschi davanti alla tastiera che si permettevano di dire cose che era meglio non avessero detto. Anche in questo senso saremmo decollati prima e meglio se i Piraten avessero avuto un sistema di protezione della convivenza preventiva funzionante, non orientato a trattare solo i casi estremi dopo l’accaduto (i vari collegi arbitrali = Schiedsgericht). Ancora oggi le ex-militanti dei Piraten spesso citano i comportamenti dei maschi come uno dei problemi principali per i quali hanno mollato il progetto. E non sto parlando di maschilismi particolarmente forti. Sono quel tipo di toni che nelle mailing list del PP-IT si leggevano spesso, prima dell’introduzione dei Responsabili della Convivenza. Da quando ci sono loro, c’è chi preferisce evitare di fare le solite battute maschiliste… e fa bene.
Anche in questa faccenda l’errore di fondo era stata una falsa interpretazione della libertà d’espressione a discapito dei diritti fondamentali delle persone colpite.
Percìò, tornando on-topic, vorrei esprimermi a favore di assicurarci che siamo accoglienti anche per chi normalmente non si sente al sicuro tra un grande gruppo di maschi davanti alla tastiera – e per fortuna abbiamo creato le fondamenta introducendo il concetto di difesa preventiva della convivenza. Se vogliamo crescere seriamente, dobbiamo essere sexy. Possiamo solamente essere sexy se abbiamo rappresentanti di tutti i generi ed identificazioni sessuali. Dobbiamo garantire che le persone che non vogliono in alcun modo essere ridotte ad oggetto sessuale possano collaborare in massima serietà altrettanto quanto non dobbiamo impedire che chi sopraggiunge per inconsciamente innamorarsi di un altro militante possa farlo in piena libertà e sicurezza (nel massimo rispetto della persona adorata, ovviamente). Può suonare ridicolo, ma il PP-IT in passato, prima del rilancio dello statuto, in queste cose ha fallito gravemente, credendo che non siano cose di pertinenza del gruppo.
sicuramente il nostro target non sono i delusi da qualche altro partito. non direi nemmeno che sono coloro che vogliono una democrazia vera, che di per sè vuol dire poco, ed è poco più di uno slogan.
un nostro possibile target sono certamente chi si interessa di tecnologie libere e a codice aperto, ma qui chiaramente si parla di un numero minimo di persone.
direi che il nostro vero target sono quelle persone che cercano un luogo libero e aperto dove realizzare progetti utili alla comunità (cominciando dai temi digitali più vicini a noi). e questo è davvero raro, perchè in genere i partiti oltre a fare campagna elettorale e perdersi in discussioni auto-referenziali non fanno molto di più.
io ci ho provato, conducendo una mia personale indagine sul software open source nelle pubbliche amministrazioni e nelle scuole, e proponendo un g.a.s. per linux. a dire il vero il riscontro ottenuto è stato quasi nullo tra i pirati, ma credo sia la strada giusta quindi continuerò fino a quando non mi renderò conto del contrario.
Il target tipicamente è individuato dal manifesto: sono tutti coloro in grado di apprezzare il manifesto. Il manifesto del PP-IT è così specifico che il target è immediato: sono tutti coloro come voi, quelli che lo sono e quelli che hanno intenzione di diventarlo. Si tratta semplicemente di cercare di caire quanti sono e dove sono.
no, a me non basta il manifesto, a me interessa quello che il partito pirato ha fatto e realizzato. se non si passa dalle parole ai fatti quelle restano solo parole (con il rischio di diventare chiacchiere alla lunga).
Veramente anche quelli sono molto preziosi in quanto spesso portatori di saggezza sul cosa è andato storto in altre formazioni…
Oh, vi faccio notare che il target della comunicazione NON è il target delle campagne di tesseramento. È il target delle campagne elettorali.
Eh.