Differenze tra Partito Pirata e Sinistra "radicale" su alcuni temi fondamentali

L’incontro con gli attivisti di DiEM25 è stato utile per mettere a fuoco alcune questioni cruciali a livello di visione del mondo, prima ancora che di programma, tra il PP (o meglio: le mie personali opinioni, questo topic servirebbe appunto a capire se e quanto sono condivise qui) e la “sinistra-sinistra” italiana.

Pareggio di bilancio in Costituzione, vincoli europei, austerità etc.

Il pensiero comune di quelle parti è “eliminiamo il pareggio di bilancio in Costituzione”, sfanculiamo i vincoli europei -a cominciare da quello famoso del 3% nel rapporto deficit/PIL annuale (mantra anche di Renzi, ultimamente). Ora, personalmente credo che andrebbero dette due parole sincere, a riguardo. Spendere di più o di meno, di per sé, non garantisce nulla. Non è ovviamente (?) la quantità di spesa pubblica che fai, ma la qualità. Tenere i conti “in ordine” (cioè cercare di non far aumentare ulteriormente il debito pubblico, se non proprio diminurilo) è una cosa che in assoluto conviene, non fosse altro perché su quel debito ci dobbiamo pagare gli interessi. Poi è ovvio che se per diminuire il debito pubblico un Paese se ne infischia del fatto che non ci sono i letti negli ospedali, quello è sbagliato. Ma il punto -che dovremmo cercare di far capire alla gente, o almeno a quella ristretta èlite ancora in grado di capire qualcosa- è che in Italia, di per sé, il modo di far quadrare i conti e al tempo stesso far funzionare i servizi pubblici ci sarebbe, e consiste -come detto mille volte- nel contrasto alla corruzione. [Giusto per fare un esempio concreto e far capire che non è retorica: nella sanità pubblica italiana fino a poco tempo fa era normale che una siringa per le iniezioni venisse acquistata dall’Ospedale di Paperopoli a una certa cifra, mentre quello di Topolinia lo acquistava a 3 volte tanto. Eppure è la stessa siringa. Questo capitava perché il produttore della siringa #2 allungava una tangente al primario di Topolinia e gli faceva acquistare le sue siringhe, anziché quelle più economiche. Ergo, avendo speso tutto in siringhe, poi non c’erano più soldi per i posti letto. C’è da dire che il tanto vituperato governo Renzi ha ridotto il numero delle centrali di acquisto della PA, da 3000 che erano a poco più di 30).

Questo per dire che sarebbe anche l’ora di smettere di far credere che se il welfare italiano non funziona è colpa dei “vincoli europei”: gli stessi vincoli ce li hanno anche altri Paesi, in cui però -guarda caso- i servizi funzionano meglio. Il fatto che 1Km di metropolitana a Milano costi il quadruplo che in Inghilterra dovrebbe far riflettere.

Altro concetti che bisognerebbe far capire alla gente è che fregarsene di questi vincoli avrebbe lo stesso effetto che avrebbe per un diabetico ignorare le prescrizioni del dietologo. Se hai il diabete e continui a ingozzarti di Millefoglie, è logico che schianti. Ma il tuo nemico è il diabete, non il dietologo. Fuor di metafora:

  1. L’Italia -così come qualunque Paese odierno- ha bisogno di finanziarsi sui mercati. Ne ha bisogno per far funzionare scuole/ospedali/autobus & Co. Se non avesse i soldi sui mercati, dovrebbe semplicemente chiedere MOLTE più tasse ai suoi cittadini. Se un Paese ha la “pressione fiscale” -poniamo- al 40%, significa che il 40% delle sue entrate deriva dalle tasse: il restante 60% deriva da altro, tra cui ad esempio la vendita di titoli di Stato.

  2. La vendita di titoli di Stato funziona in modo molto semplice: più sei considerato “affidabile”, più basso sarà il tasso d’interesse che puoi permetterti. Più sei percepito come “cialtrone”, più difficile sarà convincere la gente a comprare i tuoi titoli -anziché quelli tedeschi-; e l’unico modo per convincerli è garantire un tasso d’interesse più alto. La Grecia e l’Italia, nei primi anni di questo decennio, erano arrivati a dare tassi d’interesse del 5 o 6% se non di più, semplicemente perché altrimenti non li avrebbe comprati nessuno, e avrebbero preferito tutti quelli tedeschi, visto che la Germania è considerata stabile. Il famoso spread non è altro che la differenza di rendimento tra i titoli nostri e quelli tedeschi.

  3. Cosa sono i mercati, cosa la speculazione? Ovviamente esistono gli speculatori di professione, i fratelli Duke di Una poltrona per due. Poi ci sono le grandi banche. Ma a comprare titoli di Stato sono anche individui più o meno comuni, gente che potrebbe essere il tuo vicino di casa, o il collega di ufficio. Gente che cerca di incrementare il proprio patrimonio per -chessò- avere qualcosa da lasciare ai figli o farsi una pensione integrativa.

Precarietà e dintorni

Una tipa ieri diceva che le erano cascate le braccia sentendo molti “giovani” (presumo millennials o later) dire che non odiano troppo l’idea di flessibilità. La ricetta che propone la sinistra è di tentare di tornare ai “bei tempi” in cui tutto ruotava attorno al posto fisso (PaP ha nel programma di mettere come unico tipo di contratto quello a tempo indeterminato). Ora, al di là del fatto che il lavoro è effettivamente cambiato e che se davvero l’unica tipologia di contratto possibile fosse quello a tempo indeterminato la conseguenza sarebbe disoccupazione ancor più alta, secondo me c’è proprio una questione di base alla radice di tutto ciò. La mia generazione (millennials) è effettivamente nata in un mondo in cui la “fissità” (del lavoro, della casa, perfino delle relazioni) è un concetto superato. Conosco gente che ha votato Potere al Popolo e che mi ha detto “A me francamente l’idea di passare i prossimi 30 o 40 anni a fare la stessa cosa non è che mi sfagioli più di tanto”. Dopodiché, ovviamente, se uno non ha alternative, lo fa. Siamo nati in un’epoca in cui è normale -e talvolta oggettivamente stimolante- cambiare (datore di) lavoro e città, tantopiù che oggi -grazie a quelli che l’Europa l’hanno voluta unire- ci si può spostare da Milano a Madrid liberamente. ANCHE per questo è importante passare dal garantire un lavoro al garantire il reddito (al di là del fatto che al giorno d’oggi il lavoro è spesso sottopagato, ergo anche garantendolo non garantisci comunque la dignità).

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in effetti nella discussione di ieri sono emerse le solite llitanie contro l’europa brutta della finanza e dei poteri forti (che sarà anche in parte vero, però che due palle…) e non è stata pronunciata nemmeno una parola, una proposta contro la corruzione e l’evasione fiscale. Ce ne faremmo un baffo del 3% di limite se soltanto sapessimo eradicare il fenomeno del sommerso, ma per quello è necessario mettersi contro una bella fetta di elettorato, per cui meglio scagliarsi contro il drago mitologico dell’EU.

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PAREGGIO DI BILANCIO E’ solo questione di capire chi paga: senza pareggio di bilancio pagheranno “quelli dopo”.

PRECARIETA’ E DINTORNI Non è solo una questione economica. Fare investimenti (figli, casa studi, …) senza la sicurezza di un reddito (che può essere garantito anche in modo diverso, ma il lavoro non precario è uno dei modi ) è molto difficile.

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Ah ah, fantastico!

Cioè il frutto di un pregiudizio anche un po’ razzista…

In effetti molto retró come approccio… DiEM ha una specie di RdE nel programma… ma anche il “lavoro garantito” per chi di RdE non riesce a vivere (ma allora hanno sbagliato il RdE).

Per me qui il problema non è culturale — è (come al solito quando parlo io) strutturale — cioè la sinistra italiana non ha mai avuto una piattaforma per studiarsi ed approfondire i propri contenuti, perciò ripetono le vecchie liturgie ad libitum. Se questi ragazzi li piazzi in un LQFB ben fatto dovrebbero arrivare da se a ragionamenti più moderni ed adeguati. Noi abbiamo integrato e rilavorato tutti gli spunti ideologici dei nostri rispettivi passati… chi proveniva dalla sinistra, chi dal liberismo mercantile… parlando dei dati alla mano in modo strutturato siamo arrivati a consensi più ragionevoli.

Secondo me tutto ciò che ruota intorno all’economia, sulla visione sociale che si è già prefigurata le ha descritte molto bene Zygmunt Bauman.(MODERNITÀ LIQUIDA) Anche se mister Trump vuole portare le lancette della storia indietro la vita economica e sociale ha un altro passo pertanto i tentativi che qualcuno come noi ad esempio è andare oltre il pensiero corrente.

Sicuro di questo? Io direi che la pressione fiscale è la percentuale di tassazione rispetto al reddito complessivo.

Sono abbastanza sicuro

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Secondo me, dato che le proposte del movimento sono a beneficio di chiunque voglia essere onesto, nonostante sia bene considerarsi progressista, il movimento di deli pirati potrebbe occupare anche ogni schieramento politico, contemporaneamente. Riferirsi a un solo schieramento sarebbe forse riduttivo

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Son d’accordo, ma siccome storicamente l’area di “estrema” sx è l’area più attratta da noi (principalmente penso per il discorso LQFB-NoCapi-democrazia dal basso etc.), e che molti sembrano convinti che il PP sia uno dei tanti partitini della galassia ex comunista, mi pareva utile questo topic per mettere in chiaro alcuni punti fondamentali. Volendo parlare per -ismi, a mio personalissimo avviso il PP dovrebbe considerarsi:

  • liberale e progressista sui temi etici (diritti civili, privacy, anti-autoritarismo etc.)
  • liberale ma non liberista in economia (cioè né socialista né liberista)
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di base d’accordo, proverei anche ad utilizzare il termine libertario

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Sì, ma solo sui temi etici. E comunque, io aggiungerei anche un’altra parola: ILLUMINISTA.

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