Il Fatto Quotidiano | Fulvio Sarzana | 02/01/2016
Oggi in verità il diritto d’autore non ha più nulla a che vedere con la persona dell’autore o con la circolazione dell’opera, intesa come arricchimento culturale della società, risolvendosi spesso in una caccia serrata allo sfruttamento di ogni centesimo disponibile ad opera di chi ne gestisce, spesso sotto forma di fondazioni redditizie o di multinazionali, lo sfruttamento economico. […] il Diario di Anna Frank […] non potrà essere liberamente pubblicato. Questo perché all’avvicinarsi della data di “liberazione” del testo, prevista alla fine del 2015, la fondazione svizzera Anne Frank Fonds, che gestisce i diritti d’autore sull’opera ha dichiarato che Otto Frank – padre di Anne morto nel 1980 – è stato coautore del famoso diario. Quindi, i diritti scadono 70 anni dopo la morte di Otto Frank e si dovranno pagare fino al 2049.
Ogni anno il 1° gennaio è #PublicDomainDay! Si festeggia la fine del #copyright su alcune opere: