La Danimarca ha costituito un ministero del Clima e dell’energia e ha elaborato una concreta «Energy Strategy 2050», un’azione di governo per raggiungere l’indipendenza da petrolio, carbone e gas entro i prossimi decenni basandosi solo su energie rinnovabili ed efficienza energetica. Allo stesso modo l’Unione Europea, che da anni è all’avanguardia nella consapevolezza ambientale con la sua Agenzia Europea per l’Ambiente5 e la European Climate Foundation, ha ribadito nel marzo 2011 la propria tabella di marcia verso un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050. La stessa Francia, pur se ancora all’inizio del suo percorso di realizzazione degli obiettivi, ha aperto nel 2007 un grande dibattito pubblico sulle priorità ambientali del paese con il Grenelle de l’Environnement.
Nel frattempo il governo Italiano ha bocciato le mozioni per dichiarare l’emergenza climatica, il tutto condito dai deliri del ministro Salvini, che confonde meteorologia con la climatologia e che sostiene che il cambiamento climatico non esista, che il riscaldamento globale sia un invenzione.
In Italia la situazione è più o meno questa: una casa dove le fiamme divampano in camera da letto, i liquami fuoriescono dagli scarichi, il soffitto mostra pericolose crepe, ma la famiglia ride e scherza in cucina incollata alla televisione e a chi urla per avvertire del pericolo replica di non disturbare.