Esposizione al pubblico della piattaforma LQFB

In qualche chat magari anche pubblica su Telegram alla quale non ho accesso… e neanche tu.

Non sai quanto sono allergico alle tecnologie che si dichiarano “trust less” (blockchain e fuffa simile).

Che tristezza perché tra quelle ci stanno anche GNUnet, secushare e Liquid Feedback. Sono altri i problemi delle blockchain, certo non il fatto di essere trustless.

Mentre se siamo in 30 e ti frego la bici, mi sgami subito e mi meni, se siamo in 10 miliardi… è un po’ più difficile.

Io sgamo da mesi ma non ho trovato alcun modo come menare.

Non dubito dunque che in un partito con meno di 100 iscritti possa funzionare.

Stai parlando di roba della quale non hai dieci anni di esperienza come me… va bene, fai pure. Viva l’opinionismo. Ma se cresciamo sarà troppo tardi metterci le toppe al culo. Il momento di iniziare a fare le cose per bene era 4 anni fa. O forse adesso. Comunque presto.

La separazione dei poteri è meno efficiente della fiducia incondizionata “by design”

Argomentazione che però in genere viene apportata da reazionari eletti che vogliono arrogarsi più potere decisionale… direbbero che la separazione dei poteri è “burocratica”. Beh, viviamo nell’era del digitale. La separazione dei poteri si può rendere real-time capable.

Scenario esemplare 1: se tu accusi qualcuno di essere un ladro, il moderatore flagga il tuo post e ti chiede di correggerlo, tu ti appelli al collegio con la prova che quel qualcuno è davvero un ladro condannato, ecco che il collegio ti pubblica il tuo post, annotando che non è diffamazione dato che hai solamente detto la verità. Versione accelerata: il moderatore ti crede e ti da subito il via libera.

Scenario esemplare 2: un pirata qualsiasi sta in stamperia volantini e scopre che i volantini col bordo dorato costano il doppio del previsto, ma secondo lui valgono la pena. Si rivolge al direttorato virtuale (riunito in democrazia liquida a tempo reale) ed entro pochi minuti riceve il go da un numero sufficiente di pirati per eseguire la spesa.

Scenario esemplare 3: l’eletto parlamentare vorrebbe votare a favore del copywrong per fare un favore ad un lobbista, e s’inventa una interpretazione fantasiosissima delle decisioni assembleari del partito pirata per legittimare la sua scelta. Il gruppo integrità interviene entro alcune ore dicendo che la sua interpretazione è inaccettabile. Se l’eletto insiste lo stesso, il giorno dopo il collegio arbitrale lo sospende dalla partecipazione nel partito — in tempo per l’arrivo della stampa che invece dello scandalo “i pirati votano a favore del copyright” dovranno scrivere “un eletto pirata è stato cacciato dal partito per avere votato a favore del copyright”. Grave in ogni caso, ma la seconda variante ci permette di recuperare la nostra credibilità.

Questo sono il tipo di strutture che vorrei realizzare… perché tra tutte le certezze sociologiche che abbiamo, ci sono cose che nessuno ha mai sperimentato prima, e perciò non resta che provarle: la separazione dei poteri nell’era della Rete.

E’ utile osservare come, il passaggio da Repubblica a Dittatura permanente fino a Impero è avvenuto dopo, non prima, dalla espansione di Roma.

Molto interessante! Cioè non è mai stata necessaria la dittatura per ottenere espansione— ma i difetti strutturali/costituzionali hanno reso scalabile un impero.

Tutti i dittatori hanno semplicemente ottenuto una fiducia non limitata ad un determinato ambito e l’hanno usata per… aumentare ancora tale fiducia.

Exactly!! BDFL? Direi piuttosto BOFH. :smiley:

Anche perché pone un precedente che potrebbe essere sfruttato in futuro da agenti meno benevoli.

Yes. Riesco ad immaginarmi agenti meno benevoli di @solibo, nonostante tutto… :smiley:

Ma secondo me la netta separazione dovrebbe essere imposta a tutti i ruoli statutari, in modo che ogni ruolo sia incompatibile con tutti gli altri.

Full ack.

Questa è una garanzia solo formale. Come detto Ottaviano aveva il Senato in pugno e la Plebe ai suoi piedi.

Giustissima observation. La Costituzione deve funzionare anche quando le persone non si rendono conto del problema. Ed altrettanto lo Statuto.

Certo. Il punto è: chi?

Nel Piratenpartei si faceva la battuta che all’arbitrato bisogna eleggerci quelle persone che non vanno assolutamente d’accordo con l’esecutivo, per rendere improbabile qualsiasi collusione. :smile:

Ovvero quali sono le garanzie stabilite dallo Statuto?

Fino a recente esisteva un metodo aleatorio di elezione dei coordinatori, in questo modo era imprevedibile chi avrebbe avuto quel ruolo. I coordinatori sono di fatto (anche se lo Statuto lo nega) le uniche persone informate da potere prendere decisioni di carattere strategico immediato per il partito (campagna elettorale, manifestazioni a sorpresa ecc).

quali strategie adotta il partito per minimizzare il rischio di Groupthink?

Solamente le procedure operative di liquid feedback che aumentano la probabilità che voci critiche vengano viste. Il dibattito sulla razionalità collettiva tratta appunto questa tema, come aumentare la scientificità delle scelte. E li abbiamo provveduto ad una proposta concreta di realizzazione che però non è stata compresa.

Figuriamoci se la Scienza o addirittura la Logica possono essere sottoposte ad una “misurazione di intersoggettività”.

Invece si, non esiste alternativa. Non puoi dire “x è un dato scientifico” e aspettarti che tutto il partito ti ascolta perché lo hai detto tu. Devi sapere che tutto il partito la vede come te per andare avanti nel processo razionale. Questo si chiama stabilire una intersoggettività, la cosa più vicina che esiste ad una verità assoluta. E nonostante ciò possiamo sempre sbagliarci anche tutti insieme…

Piuttosto se il problema sono le valutazioni scientifiche contrapposte, si può cercare di identificare eventuali conflitti di interesse (evidenti o meno) degli autori, o verificarne i calcoli o considerare le valutazioni dei peers reviewers (dei quali si devono di nuovo considerare conflitti di interesse etc), si può finanziare istituzioni indipendenti perché effettuino verifiche etc…

Tutto ciò si può fare per convincere gli altri ed arrivare al consenso “intersoggettivo”… ma solo l’insieme può darti il via libera a costruire deduzioni politiche. Non esiste altro meccanismo che legittima alcun individuo a dire che la terra non è piatta. Grazie a LQFB possiamo stabilire per il PP che la terra non è piatta ed eliminare ogni tentativo di terrapiattisti a invadere i nostri spazi. Finché non abbiamo determinato tale cosa in LQFB, non abbiamo alcun diritto a fermare le loro operazioni di propaganda. Stessa cosa per il global heating o la cancerogenità delle sigarette. Finché può arrivare uno che mette in dubbio queste cose, il partito non riesce a lavorare scientificamente e ricade in voti populisti.

Ma non possiamo votare sul principio di conservazione dell’energia, sulla circolazione sanguigna o sulla terapia contro il cancro più appropriata.

Ogni volta che arriva uno che mette in dubbio una di queste cose, bisogna proprio fare uno di quei bei voti consensuali al >90% per stabilire cosa è e cosa non è scienza per il PP.

rimuovere le asimmetrie informative relative alla nostra attività nel partito

Impossibile farlo al 100% (altrimenti siamo incapaci di fare una campagna a sorpresa, strumento importantissimo in politica), ma si può definire precisamente chi, quando e come può detenere segreti, e far sì che resti 1. interpellabile e 2. responsabilizzato.

Anche l’idea di rendere le attività di moderazione riservate rischia di essere controproducente

Vedi le ragioni nelle linee guida di convivenza perché un approccio pienamente trasparente lede le esigenze di privacy, lede gli orgogli, non protegge la buona atmosfera nel partito. Sono verità sociologiche alle quali non ci resta che adeguarci. L’operato dei moderatori però è pienamente controllabile dal collegio arbitrale (cioè è pienamente in linea), perciò in questo caso bisogna veramente affidarsi alla separazione dei poteri e non alla trasparenza. Le linee guida sono state ratificate in assemblea, cioè “l’intersoggettività” è gia stata confermata.

Perché facilita il lavoro insieme, ma non lo motiva.

Stai tranquillo che di motivazione non ce ne era mai mancata. È stata l’assenza di cultura del rispetto reciproco a distruggerla.

A me l’espressione https://it.wikipedia.org/wiki/Primus_inter_pares piace molto proprio nel senso proprio del termine: una struttura come la nostra è forse l’unico esperimento politico italiano, almeno che io conosca, dove siamo realmente tutti primi tra pari.

Su LQFB non esiste alcuna attività di moderazione: tutto viene verbalizzato (e quando dico tutto intendo proprio tutto). Il Gruppo di Integrità poi ha solo la funzione di verificare se le proposte in discussione (o approvate in caso arrivi tardi, cosa che non dovrebbe succedere mai) sono in linea con lo Statuto, il Regolamento e le Policy in vigore e ha l’obbligo (non solo morale) di avvisare i proponenti delle eventuali discrepanze, proponendo termini correttivi.

In caso ravvisi irregolarità, le invalida ma MAI le cancella dalla piattaforma (che quindi resta di fatto un registro aperto, mai oscuro, per tutti in eterno).

Riguardo alla trasparenza infatti io mi riferivo solo alla trasparenza verso l’esterno, mai verso gli iscritti. Sarebbe follia.

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