Fascisti su Facebook, come rendere urgente l'avvento dell'uomo forte

Il Partito Pirata non è anti-fascista, non è «anti-niente», l’essere anti- non ci contraddistingue. La nostra essenza non si risolve nell’opporci ma nel costuire una società in cui non ci sia violenza, sopraffazione e censura. Il problema dei social è molto più ampio e profondo della censura a qualche gruppo di facinorosi senza che questo sia stato deciso da un tribunale. Il problema dei social è un problema comune a tutti i cittadini ed è essenzialmente di diritto all’immagine e alla riconoscibilità di qualsiasi persona, gruppo o organizzazione, che gli algoritmi dei social network, e di Facebook in particolare, violano fondamentalmente ad ogni selezione che fanno, quando decidono di mostrare i contenuti solo per generare un discorso oppositivo e violento su cui fare un patetico business. Se Facebook non è in grado, come chiaramente non è in grado, di garantire ai cittadini la loro completa riconoscibilità. se non vuole consegnare ai cittadini stessi le chiavi della selezione algoritmica, allora la Civiltà nel suo complesso deve porsi il problema che una società privata trae il proprio benessere, a discapito della comunità, essenzialmente dal fatto di manipolare e distorcere il discorso umano. La censura, nella storia, non ha mai risolto alcun problema. La non conoscibilità, anche dei peggiori discorsi, non ha ridotto ma anzi incentivato la violenza e la sopraffazione. Chi oggi esulta alla censura è politicamente un avversario della società della conoscenza, c’è un solco infinito tra un partito come quello pirata che sulla necessità della conoscenza ha fatto la sua bandiera tanto da chi costruisce la propria azione sulla violenza fisica, tanto da chi vede nella censura una soluzione per imporsi. Noi giochiamo un altro campionato, lontano da tutti questi partiti che inneggiano agli stumenti della sopraffazione fisica o digitale, lontani dalla società dell’informazione che creata e coltivata ad immagine e somiglianza dei partiti del totalitarismo democratico novecentesco. Il nostro campionato è quello della Società della Conoscenza.

Questo è quanto è stato riportato sulla nostra pagina FB. Questo era il contributo di @erdexe ed è stato riportato da @Cal su fb pari pari mentre @macfranc stava cercando di modificare l’incipit iniziale.

Per me è un clamoroso autogol, che tra l’altro “spinto” da chi vuole un responsabile della comunicazione

Ne è generata una shitstorm su fb e su twitter. Qual’è la nostra reale posizione? siamo davvero anti antifascisti? (la doppia negazione in italiano sparisce…)

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