Fixing bureaucracy_2. Assurdità italiche

Casomai sussistessero ancora dubbi sul fatto che certe pratiche burocratiche in Italia son tenute artificialmente in vita solo per dar lavoro ad alcuni, oggi ho scoperto un’altra geniale prassi dell’Inps.

Per presentare domanda di Naspi la procedura è “esclusivamente per via telematica”, e fin qui uno dice “Wow, bene!”. Poi però, al passaggio precedente l’invio vero e proprio, l’INPS ti avvisa che

In caso di richiesta di accreditamento su coordinate IBAN è necessario allegare alla domanda una scansione del modello SR163 (disponibile sul sito Inps “www.inps.it”), debitamente compilato e validato dall’Ufficio pagatore (Istituto di Credito o Poste).

E che ci sarà mai scritto, in questo mitologico modello SR136? Nulla che l’INPS non sappia già. Sono i dati personali di cui l’Ente è già in possesso (tant’è che me li mostra nella mia pagina profilo). Quindi l’utente deve scaricarsi, stampare e compilare a mano dei fogli, portarli fisicamente all’ufficio postale e farseli timbrare e firmare dall’impiegato, poi scannerizzarli e solo allora inviarli.

Un passo in avanti in questo ambito potrebbe essere la definitiva realizzazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (per gli amici ANPR), prinicpale progetto di quel Team per la trasformazione digitale guidato da Diego Piacentini e voluto da Renzi. A proposito del quale vi sono opinioni diverse. C’è chi ne esalta le gesta in modo sperticato e chi invece fa un po’ più di fact-checking.

Ora, i grillini erano già partiti con l’idea di dare il benservito a Piacentini in quanto messo lì da Renzi (per non parlare del fatto che in passato era stato AD di Amazon Italia, peccato gravissimo per l’ideologia penta-siderea).

una blockchain li seppellira