L’ultima frase è straordinaria.
ancora ricordo quando, credendosi più partigiani dei partigiani, andarono a cercare di chiudere la bocca a Pansa mentre faceva un dibattito con i partigiani VERI.
non è quello che ho detto, non sto entrando nella polemica dell’antifascismo militante verso il quale ho molte perplessità anche conoscendo gli ambienti dai quali nasce.
Agli albori del fascismo si sottovalutò colpevolmente il problema, Turati ad esempio pensava di poter affrontare e risolvere la questione dentro il parlamento (rif. Cesare Bermani). Questa sottovalutazione del fenomeno diede ai fasci tempo per organizzarsi, per raccogliere fondi, strumenti, mezzi, e quando il problema venne percepito nella sua gravità e nelle sue dimensioni reali fu già troppo tardi. Il risultato è noto: anni di dittatura, censura, leggi razziali e la partecipazione ad una guerra mondiale.
Io sono d’accordo con Storno: vedere un pericolo attuale nei movimentucoli di estrema destra significa dare loro un’importanza che non hanno. Anche perché, se fossero davvero pericolosi, saremmo già fregati viste le strategie fallimentari e approssimative con cui la sinistra cosiddetta antifascista affronta l’argomento.
Non pensiate che sia una cosa irripetibile, alcuni fenomeni non posso essere previsti. Ricordo per le strade della mia città strani manifesti raffiguranti galline e somari appesi ai muri con scritte che sembravano il delirio di qualche ubriacone o una presa per il culo della golardia. Chi avrebbe potuto dare retta a simili cazzate? Ma dopo un paio d’anni la Lega Lombarda divenne il fenomeno politico più rilevante d’Italia.
Il metodo Pirata dovrebbe assicurare ad ognuno la libertà di esprimersi ma non quella di permettere la riorganizzazione di un partito fascista che è altra cosa rispetto alla libertà di pensiero e di parola.