Ve lo ricordate?
Era il 30 Aprile 2008 e Il Post ci ricorda come è andata: https://www.ilpost.it/2019/05/01/dichiarazioni-redditi-pubbliche-italia/
Mi sento in particolare di concordare con quanto viene fatto in Finlandia: “In Finlandia, dove per legge il primo novembre di ogni anno vengono resi pubblici i redditi imponibili di tutti i lavoratori finlandesi, i difensori della legge sostengono che la pubblicazione aumenti la trasparenza, renda più difficile barare sulle tasse e più facile scoprire grandi disuguaglianze, soprattutto a danno delle donne e delle cosiddette minoranze. In Norvegia uno studio ha stimato che una maggiore disponibilità dei registri fiscali abbia portato a un aumento del 3,1 per cento dei redditi dichiarati dai lavoratori autonomi. La trasparenza, secondo alcuni, potrebbe persino contribuire ad aumentare la crescita economica: le persone che sanno quanto sono pagati i loro colleghi e quanto sono pagate le persone di pari livello in altre aziende o in altri settori, potrebbero prendere decisioni più consapevoli, in termini di carriera.”
Ogni misura deve essere attentamente bilanciata tra diritto alla riservatezza e trasparenza. Se da un lato questo potrebbe penalizzare i più facoltosi, esponendoli a ricatti o anche altro (sequestri a scopo estorsivo?), dall’altra impedirebbe di barare e renderebbe più difficile evadere le tasse.
Insomma, tendenzialmente sarei a favore che in Italia venissero resi pubblici tutti i redditi ma, dall’altra, ho paura che questa misura potrebbe provocare -almeno nel breve periodo- un forte disagio sociale.