Il Reddito di esistenza esiste già in Sicilia?

Ora che si avvicinano le elezioni siciliane, più di un commentatore (ad esempio Marcotti e Cancellato) fanno sarcasticamente notare che, se il concetto è quello di elargire alle persone un reddito vita natural durante senza pretendere che facciano alcunché per coercizione, beh, in pratica è qualcosa di molto simile alla situazione dei leggendari forestali siciliani (per chi non conoscesse i dettagli: leggetevi soprattutto il primo articolo linkato, c’è spiegato tutto).

Ora, come spiega l’articolo, se non ci fosse l’INPS a mantenere questa gente per i giorni in cui non lavora, se cioè dipendesse soltanto dalle casse della Regione Sicilia, molta di questa gente se la passerebbe molto peggio. Ed è bene ricordare che la Sicilia -in virtù del suo Statuto speciale- trattiene il 100% delle tasse riscosse sul territorio, e oltre a ciò beneficia anche di trasferimenti da Roma.

In pratica, questo “pseudo reddito di esistenza” di quelle migliaia di persone è pagato da altre, che non hanno lo stesso beneficio. Se la Sicilia fosse una nazione a sè stante (quindi non ricevesse nulla da Roma) e volesse attuare il RdE, come lo potrebbe finanziare?

Più restringi il territorio e più diventa difficile coprire una cosa come l’RdE, quanto meno l’assistenza al reddito in Italia dovrebbe allinearsi agli standard di altri Paesi europei.

Bisognerebbe intercettare quelle enormi fonti di reddito del mercato e della finanza globali, perché il grosso della mal distribuzione della ricchezza è lì. Oltre a soluzione per i paradisi fiscali ed accordi internazionali per i sistemi finanziari.

Salvo questo, bisogna anche considerare un momento storico in cui la crescita non esisterà come in passato, con i debiti non ci si potrà convivere, l’automazione sposterà ancora il lavoro o semplicemente inizierà a toglierlo (una larga schiera di personaggi autorevoli pensa la seconda cosa, mi scuso se non li cito ma ci vorrebbe una ricerca apposita e del materiale l’abbiamo tirato fuori in più occasioni)? L’RdE è una possibile risposta etica in questo quadro.

La Sicilia da sola non può finanziare l’RdE, l’Italia nel suo complesso può attuare forme più leggere di assistenza al reddito o con interventi strutturali forti potrebbe anche farcela, sicuramente se l’Europa fosse realmente unita si potrebbe fare molto, ma se non c’è nessua intenzione di fondere i debiti pubblici dei singoli Stati… non c’è altro da aggiungere…

Riguardo i forestali, mi viene in mente chi sosteneva i Programmi di Lavoro Garantiti (PLG) nell’ottica dell’economia di Mosler, il punto è che sicuramente sono molto più costosi dell’RdE e se lo Stato non ha tutti questi lavori da piazzare, rischia di trovarsi costretto ad inventare l’inutile. Niente PLG? niente RdE? niente crescita? Rendiamoci conto che in tal caso significa “se sei povero, facci il piacere: crepa”. Ovviamente l’impostazione ortodossa predica la crescita, ma quanti anni o decenni dovremo convivere con questa ipocrisia? (più si allunga il tempo e più implicitamente si adotta la soluzione “crepa povero”, in Giappone dove la crisi ha colpito e la crescita tentenna, le donne che ora hanno 20-30 anni non hanno fatto famiglia in prevalenza - aggravando il problema dell’anzianità della popolazione giapponese - buona parte di queste si è trovata costretta a prostituirsi - dato che lì è legale - l’Italia condivide alcune di queste dinamiche e purtroppo presenta il nero che in Giappone praticamente non esiste).

Tra RdE e PLG, l’RdE è finanziariamente più praticabile, far finta che i problemi non ci sono o dire ipocritamente “ci stiamo impegnando per la crescita”, “ora i giovani sono la priorità” e posticipare di fatto il problema è ancora più economico, però nel lungo periodo sono intuibii problemi peggiori (es. scoraggiamento verso la famiglia, troppi pensionati, troppo longevi ed un mercato fra 10 anni ancora meno capace di dare posti di lavoro, nonostante l’offerta di prodotti sarà sempre più ampia, a basso costo e avremo tecniche sempre più raffinate ed efficienti in tutti i campi).

Perchè… non ci sono anche in Sicilia i miliardari con le loro barche? E la gente non beve la Coca-Cola?

Io dettagli non li ho in mano, può essere pure che si possa fare tale manovra finanziaria, ma non ci vorrebbe molto a passare dalla Sicilia ad un’altra regione per raggirare le imposte. È il solito problema, per questo più il territorio è piccolo meno si riesce: è più facile spostarsi (frequentandolo di fatto), come anche, arrivando alla dimensione di un piccolo paese, come caso limite esemplificativo, quasi certamente non risulta possibile.

Se l’area economica è l’Europa, allora è normale che la Sicilia da sola non ottiene nulla. O discutiamo di una teorica Sicilia autonoma — in tal caso può regolamentare dove vanno i guadagni e quanto sono tassati — o parliamo dell’Europa autonoma che può fare la stessa cosa. Senza strumenti come una Robin-Hood-Tax mi pare chiaro che il RdE non c’è. Forse ci sta qualcosa che assomiglia, ma un RdE non è.