Jónsdóttir, la piratessa che fa sognare l'Islanda: "Sul campo Brexit, ma fuori tifo Remain"

I pirati lottano per un’Islanda e un’Europa più democratica, partecipata dai cittadini, equa e trasparente. Così si combattono xenofobia, nazionalismi, corruzione, paradisi fiscali.

#Jónsdóttir, la piratessa che fa sognare l’Islanda: “Sul campo Brexit, ma fuori tifo Remain”

Parla Birgitta Jónsdóttir, la fondatrice del movimento per la democrazia diretta e digitale, che ora è in testa ai sondaggi in Islanda. “Se non coinvolgete i cittadini, poi i referendum da soli rischiano di spaccare la società; i populisti se ne approfitteranno e l’Europa si sgretolerà”

di FRANCESCA DE BENEDETTI - 30 giugno 2016 su Repubblica.it

Un’altra intervista importante è questa http://www.partito-pirata.it/2016/05/parla-birgitta-jonsdottir/

perché qui emerge in maniera (relativamente) chiara la sua visione politica. In sostanza (se ho ben capito), si immagina un futuro in cui i cittadini sono a tutti gli effetti legislatori, e propongono leggi, le emendano, le votano. In questo scenario il ruolo del Governo è propriamente esecutivo -come dovrebbe del resto essere in teoria anche da noi, con la funziona legislativa che sarebbe teoricamente riservata al Parlamento-, e dovrebbe cioè limitarsi a tradurre in pratica le direttive dell’assemblea.

Altrettanto importante, in questo contesto, la precisazione che si sta parlando di democrazia liquida: i cittadini -dice giustamente- non è detto che abbiano tutti la competenza -o anche solo la voglia, magari al termine d’una pesante giornata di lavoro- di sacrificare diverse ore del proprio tempo libero occupandosi di economia, diritto, welfare etc.

Come possiamo ottenere che la gente in generale partecipi alla co-creazione delle società in cui viviamo? Dobbiamo andare verso strutture più piccole e, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di poter trasferire il nostro voto a persone di cui ci fidiamo.

I rappresentanti servono ancora, dunque, specie -ripeto- in una società dannatamente complessa come la nostra: ma devono cambiare le modalità con cui li eleggiamo, i poteri che questi hanno etc. Sotto questo aspetto, devo dire che le nostre regole in LQFB sono secondo me un esempio virtuoso, al di là di tutti i margini di perfettibilità; le deleghe si danno sulle singole mozioni o al massimo per aree tematiche, e si possono ritirare in qualunque momento.

Ed è anche fondamentale la frase “dobbiamo andare verso strutture più piccole”. Perché è evidente che questo “schema” può funzionare bene su realtà territoriali piccole (la stessa Islanda, coi suoi 300.000 abitanti, potrebbe essere già troppo grossa); concretamente ciò significa -credo- decentralizzazione, maggiore autonomia alle autorità locali (e consideriamo che in Italia, a parte i primi 10, tutti gli altri comuni hanno meno abitanti dell’Islanda [vd.qui]). In Italia questo potrebbe tradursi come una maggiore valorizzazione dei comuni, del ruolo dei sindaci (cosa che avrebbe un discreto consenso anche fuori da ambiti “pirati”: Cacciari ad esempio lo ripete spesso che l’Italia è “malata di centralismo”)

Personalmente credo che dovremmo anche noi sposare questa linea. Che peraltro si armonizza molto bene anche con altri temi, a principiare da quello della valorizzazione delle economie (imprese) locali (GAS, km0 etc.) a scapito di quelle transnazionali.

1 Mi Piace

Ricordatevi che l’Islanda ha più o meno gli stessi abitanti di Bari (comune).

Appunto. Era questo il senso: l’eventuale “modello islandese” da noi é applicabile solo alle realtá locali. Ergo, decentralizzazione.

3 Mi Piace

Islanda, abbiamo molto da imparare sul fare squadra. Un popolo da cui dovremmo apprendere come si scrive una costituzione dal basso, noi che invece lo subiamo da un governo neanche eletto. Un popolo che è comunità, che ha il coraggio di fare scelte e di cambiare. Che in autunno si appresta a farlo unito nella piazza e nella ciurma pirata guidata da Birgitta Jónsdóttir, poetessa e attivista che ama rompere le convenzioni. Pronti a partire per nuove rotte, come da coraggiosa tradizione vichinga. In bocca al lupo Islanda, e buon vento!

1 Mi Piace