Caucus Dem, e “Tinder für Hunde”
Esiste, in Germania, un modo di dire che rappresenta l’inutilita’ di molte startup moderne. Esso prende il nome da una app che e’ esistita veramente (Tinder per i cani: se non ci credete c’e’ google) e identifica piuttosto bene un certo tipo di startup. E lo dico riferendomi a quella che ha fatto il sistema di “voto elettronico” delle elezioni dei democratici americani.
Immaginate per un attimo di votare nel seguente modo: andate nel vostro sistema di home banking , la app della vostra banca, e fate un bonifico da un euro su uno dei conti che il partito ha aperto per il candidato. Ogni candidato ha insomma un conto corrente a lui associato, ma aperto dal partito. Ogni elettore riceve una stringa da inserire nella causale.
Il partito allora non deve fare altro che contare i bonifici da un euro ricevuti, controllare gli utenti unici verificando la causale, e da qui avremmo il numero di voti.
Si tratterebbe di un algoritmo abbastanza semplice: per tutti i bonifici ricevuti un dato giorno, estrarre quelli da un dollaro, creare una tavola hash con le causali e verificarle su un database, verificare che non ci siano hash identici su due conti, e a quel punto abbiamo il numero di voti.
Allora voi direte: si, ma tutto dipende da quanto e’ buono il sistema bancario. Giusto. Ma supponiamo che a questo punto vi dica che un sistema del genere ha fallito, la domanda sarebbe “ma allora le banche non funzionano per un cazzo”. Perche’ se e’ possibile mentire sul numero di bonifici , questo stiamo dicendo.
Che cosa intendo dire? Intendo dire che se il problema e’ quello di garantire l’unicita’ di una transazione e la sua autenticita’, banche, SIM e carte di credito sono piu’ che capaci di farlo, e da decenni. Ovviamente non propongo di votare facendo un bonifico, per quanto sarebbe possibile ma il punto e’ semplice:
Ogni banca , carta di credito e operatore mobile fa, nel proprio business quotidiano, transazioni uniche e verificate. E anche qualora avvengano frodi, esistono software antifrode che girano (girano nei mainframe delle stesse banche) e possono fermarle. Anche questa e’ ordinaria amministrazione.Altrimenti non avreste una carta di credito e non potreste usare un bancomat.
E ripeto: se pensate che sia impossibile farlo, allora usate il bonifico come metodo di voto: assegnate un conto corrente ad ogni candidato, chiedete agli utenti di inviare un bonifico da un euro, e di scrivere nella causale una certa stringa che gli avete dato nel “certificato di voto”. A quel punto dovete solo contare quanti euro vengono da un hash esistente, e dovete contare che lo stesso hash non esista per piu’ candidati.
Ovviamente, ripeto, vi state appoggiando su un’infrastruttura esistente. Se avete voti duplicati, cioe’ se una persona usa lo stesso hash due volte (spendendo due euro) e’ tutto tracciabilissimo. Ed e’ tracciabilissimo perche’ si tratta di sistemi transazionali ben fatti. Se il problema e’ di controllare l’infrastruttura per impedire frodi, nessuno vi vieta di dotarvi di un POS mobile e di far avvenire il pagamento dentro le vostre sedi.
Con questo voglio dire che nel mondo dei pagamenti elettronici e’ gia’ possibilissimo far avvenire transazioni uniche verificate. L’intero sistema bancario si basa su questa possibilita’.
Adesso arriva la seconda domanda: ma perche’ questo non viene fatto quando si parla di voto elettronico?
Beh, e’ semplice: basta osservare l’identita’ delle aziende che si occupano, di volta in volta , di costruire questi sistemi. Nel caso americano, si trattava di “una startup”, che era “uno spinoff della scorsa campagna elettorale”.
Togliamo l’inglese e vediamo cosa e’ successo. Alcuni funzionari che prima lavoravano per il partito hanno fondato un’azienda IT come “startup” , finanziata da un Venture Capital amico dei dem, la quale startup ha (guarda caso) vinto l’appalto per il voto dei Caucus dello stesso partito, e guarda caso il risultato sembra quello che si ottiene quando un branco di raccomandati incapaci deve fare qualcosa. Strano.
Dove abbiamo gia’ visto questa scena? Uhm… lasciatemi pensare. Non ricorda qualcosa?
Se andiamo a vedere la storia di tutti i sistemi di “televoto” , sia italiani che stranieri, scopriamo sempre la stessa cosa: che a farli e’ l’azienda “giusta”, normalmente composta da raccomandati o da “fornitori obbligatori” del partito stesso. Casaleggio in Italia, la startuppz della silicon valley (ma amica della Clinton) in USA, eccetera.
Quelli che parlano dei fallimenti dei sistemi elettorali elettronici dovrebbero piuttosto parlare dell’intrinseca incapacita’ delle strutture partitiche di produrre qualsiasi cosa sia efficace nel settore IT.
Perche’ se riesci a mettere su un negozio elettronico in cinque minuti su qualsiasi cloud, con tanto di pagamento via carta di credito, non puoi dirmi che sia impossibile creare uno stupido sito di e-commerce ove ti registri solo se sei iscritto ad un partito (magari dalla stessa rete del caucus?) e puoi comprare un “ho votato per X” per un euro, e una sola volta.
Lo fa qualsiasi cazzo di e-commerce del pianeta, e non abbiamo mai sentito dire di Amazon che perde una notte a contare i pagamenti ricevuti, o gli ordini.
Lo so, adesso arrivano tutti i cazzologi della politica e mi dicono che e’ difficile fare questo e fare quello. Ma quando andiamo a scavare, di solito troviamo gente che non saprebbe scrivere “Hello World”. In Php.
E qui andiamo al tinder per i cani: la verita’ e’ che questa cosa e’ vera, come ho detto, per qualsiasi azienda seria. Qualsiasi banca riesce a garantirvi transazioni autenticate e uniche, e come se non bastasse quasi tutte le banche hanno dei bancomat mobili , o dei POS mobili, che possono darvi per le fiere e gli eventi. E si, il vostro versamento di un euro ad un dato candidato sara’ tracciato, autenticato e unico, quanto volete. Nel caso contrario, stiamo dubitando del funzionamento dell’intero sistema bancario.
Ma qui stiamo parlando di una startup . E forse vi e’ sfuggito che cosa sia OGGI, dietro il mito, il “mondo delle startup”. Ricordate quando la Cassa del Mezzogiorno dava dei finanziamenti a fondo perduto per “progetti sul territorio”? Allora nascevano aziende false che presentavano il progetto di un albergo per cani , la Cassa del Mezzogiorno approvava il progetto, e zac, l’azienda produceva l’albergo per cani, che falliva. E si prendevano i soldi, che immancabilmente venivano dal governo o dalla Banca Centrale.
Adesso sostituite a “albergo per cani” la dicitura “Tinder per cani”, e alla “Cassa del Mezzogiorno” la sigla “Venture Capital”. Otterrete lo stesso meccanismo: Aziende improbabili presentano progetti improbabili , che un ente finanziariamente irresponsabile finanzia a fondo perduto, usando soldi della Banca Centrale o del governo.
Certamente, se qualcuno avesse detto che " Per evitare che vengano tesserati i morti, la Democrazia Cristiana ha appaltato la conta delle tessere ad un’azienda nata come progetto della Cassa del Mezzogiorno, gestita da un amico di De Mita, e il funzionario della Cassa del Mezzogiorno che ha deciso di finanziarla di cognome fa De Mita ", probabilmente tutti quelli che hanno una certa eta’ avrebbero aperto il popcorn.
Al contrario, se diciamo che “Per evitare brogli al Caucus , il Partito Democratico ha appaltato la conta dei voti ad una startup nata con Tinder per Cani, finanziata da un venture capital amministrata da un noto sostenitore dei dem, e gestita da un amico della Clinton” stranamente nessuno si scandalizza. Aha. Eppure , stiamo dicendo la stessa identica cosa.
Ma siamo ancora lontani dal problema di fondo: l’idea catastrofica di affidare al partito la costruzione del sistema di voto elettronico. A Ferrara si dice “hai legato il cane usando la salsiccia come corda”.
Vedete tutti bene che ad ogni elezione persa, ogni partito chiede di cambiare le regole del sistema elettorale. E’ successo anche in USA alle scorse elezioni, quando i fan della Clinton volevano cambiare la distribuzione dei delegati e le regole di voto. Guarda caso, ogni partito vuole cambiare le regole , con delle nuove regole che lo avrebbero fatto vincere. E vedete che in Italia, OGNI legislatura cambia il sistema elettorale. Guarda caso, con un sistema che dovrebbe tenere in carica i partiti in carica.
Cosi’ come ogni squadra di calcio sarebbe felice di poter nominare il proprio arbitro e cambiare le regole del calcio. Ma chi e’ l’arbitro delle elezioni? Uhm. Il sistema di voto. Dice qualcosa?
Questo dovrebbe farvi sospettare un fatto: i partiti sono NEMICI di qualsiasi cosa sia un sistema elettorale funzionante. Non ne hanno alcun rispetto, e i partiti stessi considerano il sistema elettorale come uno strumento politico assoggettato alle dinamiche di potere, anziche’ l’arbitro delle dinamiche stesse.
Affidare ad un partito la costruzione di un sistema di voto funzionante, equo e preciso e’ come legare il cane usando una salsiccia come corda. Perche’ se c’e’ una cosa che il partito vuole fare e’ pervertire il sistema di voto a suo favore, ed il sistema di voto deve essere terzo proprio per impedirlo.
Il sistema di voto, con la sua precisione, e’ fatto per essere l’ arbitro inesorabile e preciso che CONTROLLA i partiti e blocca le cattive pratiche. Non e’ possibile che un partito sia arbitro di se’ stesso, sarebbe come se in una partita di calcio si decidesse che arbitra l’allenatore della squadra che gioca in casa. Non ha senso.
Nel catastrofico fallimento di tutti i sistemi di voto elettronico sinora testati, vedo tre problemi, nessuno relativo alla tecnologia:
- Si pretende che sia il partito X a costruire il sistema di voto che fa da arbitro al partito X, quando si sa benissimo che il partito X, come mostra qualsiasi partito, considera l’arbitro (cioe’ la bonta’ del sistema di voto) come un ostacolo nella corsa al potere.
- E’ il partito a dare l’appalto del sistema di voto, e tale appalto viene assegnato in un regime che definire “esposto a corruzione, familismo e raccomandazione” e’ poco. Le scelte sono prese in maniera poco trasparente e perlomeno dubitabile.
- L’appalto viene dato quasi sempre ad aziende prive di credenziali di mercato, esperienza specifica e normalmente “scelte da chi gestisce il potere nel partito”. Quando non possedute dal leader stesso, come nel caso di Casaleggio.
In queste condizioni, ci troviamo sempre qualche umanista che parla del “fallimento dell’algoritmo”.
Certo. Ma quello che non dite e’ che il nome dell’algoritmo fallito e’ " il partito".
Perche’ deve essere molto chiaro: il sistema di voto su carta e’ cosi’ catastroficamente pervertito (pieghette sugli angoli della scheda, puntini fatti con la matita per marcare la scheda, taglietti sul bordo della scheda, buchetti fatti con uno spillo, sono tutti metodi usati normalmente per identificare gli elettori , cosi’ come ora si usano le foto al cellulare) , nei sistemi maggioritari i collegi vengono composti con elettori “di tendenze note” allo scopo di far vincere questo o quel candidato (e’ molto facile distribuire gli elettori in modo da far vincere sempre un partito in due collegi, anziche’ due partiti diversi in due collegi) eccetera.
Ogni partito teme un sistema di voto elettronico, perche’ sa che questi trucchi, che rendono una barzelletta ogni elezione occidentale, sono difficili.
Il gioco di questi partiti e’ ANCHE quello di screditare il voto elettronico.
E ci stanno riuscendo benissimo. A volte volontariamente, a volte perche’ i partiti sono esattamente gli enti sbagliati per costruire un tale sistema di voto, esattamente come le squadre di calcio sono le istituzioni sbagliate per fornire l’arbitro alla partita.