L’Italia ha un Freedom of Information Act

19/05/2016 - http://www.foia4italy.it

Con l’approvazione del Decreto Trasparenza da parte del Consiglio dei Ministri l’accesso alle informazioni è riconosciuto come diritto di cittadinanza in linea con quanto avviene in oltre 90 Paesi al mondo.

Il primo Foia italiano è stato possibile anche grazie alle pressioni che Foia4Italy, la rete che riunisce oltre 30 organizzazioni della società civile, attua da due anni su Governo e Parlamento. La dimostrazione che l’unione di associazioni, attivisti ed esperti, fa la forza è l’adesione di oltre 88 mila cittadini alla nostra petizione per una legge evoluta sulla trasparenza.

Il testo pubblicato da diverse testate nelle ultime ore mostra che il contributo della società civile è stato determinante nel rendere il decreto un “vero FOIA”, risolvendo molte delle criticità presenti nella versione approvata in via preliminare lo scorso 20 gennaio. Valutiamo positivamente il recepimento di molti di quelli che abbiamo definito “punti irrinunciabili” per un vero FOIA:

  1. l’eliminazione del “silenzio-diniego”, che sollevava le amministrazioni dall’obbligo di motivare il rifiuto all’accesso,
  2. l’eliminazione dell’obbligo per i richiedenti di identificare “chiaramente” i documenti oggetto dell’istanza di accesso,
  3. Il riconoscimento della gratuità dell’accesso in formato elettronico e cartaceo, limitando il rimborso ai costi documentati per “riproduzione su supporti materiali”,
  4. La previsione di rimedi stragiudiziali, gratuiti e veloci, per i casi di mancata o negativa risposta,
  5. La previsione di linee guida operative che orienteranno le amministrazioni in un’omogenea e rigorosa applicazione delle nuove norme.

Non mancano tuttavia le criticità. Colpisce, in particolare, l’assenza di sanzioni chiare e rigorose per i casi di illegittimo diniego di accesso (che pure la legge delega della riforma Madia aveva previsto) e ci preoccupano l’eliminazione di alcuni obblighi di pubblicazione previsti dalla legge 33/2013 e la formulazione delle eccezioni ancora troppo generiche – come ad esempio nel caso degli “interessi pubblici inerenti la politica e la stabilità economica e finanziaria dello Stato” – che si prestano ad essere alibi per le amministrazioni che non hanno voglia di fare vera trasparenza.

Siamo però fiduciosi che, anche grazie alle linee guida di ANAC e al metodo di dialogo con la società civile inaugurato con questo decreto, nei prossimi sei mesi (e cioè prima della piena operatività della norma) questi profili potranno essere affrontati e risolti.

La nostra campagna, infatti, non è ancora terminata. Adesso comincia la fase più delicata, quella dell’attuazione, che – per essere efficace e proficua – dovrà vedere il rafforzamento del metodo di partecipazione e collaborazione avviato nella fase di scrittura del decreto. Siamo quindi sicuri che il Ministro Madia manterrà la promessa e ci convocherà per i prossimi passi:

  1. Stesura delle linee operative ANAC
  2. Monitoraggio dell’applicazione della norma in modo da poter acquisire elementi che consentano, fin da subito, di migliorarla.
  3. Favorire la comprensione dello strumento presso la cittadinanza e la pubblica amministrazione mediante una strategia di comunicazione efficace per rendere il FOIA operativo.
  4. Avvio di un’attività di definizione di un processo partecipativo che sia da riferimento per tutti i decreti legislativi della riforma della PA

Ora anche gli italiani potranno disporre di uno strumento, anche se ancora migliorabile, fondamentale per monitorare l’operato della pubblica amministrazione, conoscere informazioni essenziali sulla loro comunità e contrastare malaffare e corruzione.

19/05/2016 | Il Fatto Quotidiano | Guido Scorza Foia: la legge sulla trasparenza c’è, ora tocca a noi farne un buon uso

Foia in acronimo, come, ormai, si chiamano – da anni – in tutto il mondo le leggi che riconoscono a cittadini e giornalisti il diritto di accedere ai documenti in possesso della Pubblica amministrazione senza dover dimostrare di avere uno specifico interesse ad accedervi. Un accesso libero ed incondizionato, dunque, giustificato dalla sola volontà di capire se e quanto la macchina pubblica funzioni effettivamente nell’interesse del pubblico o se e quanto, invece, si lasci rallentare o guidare da interessi privati che meriterebbero di restare sulla porta della Pubblica amministrazione.

Qualche preoccupazione in più – e pur senza voler trasformare in negativo un giudizio che merita di restare positivo va detto – desta la previsione di un’eccezione secondo la quale l’accesso potrebbe essere negato anche quando il suo riconoscimento rischierebbe di arrecare un pregiudizio “agli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica, ivi compresi la proprietà intellettuale, il diritto d’autore e i segreti commerciali”.

20/05/2016 | Cor.Com | A.S. PA trasparente, Foia4Italy: "Vittoria delle associazioni" http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/41577_pa-trasparente-foia4italy-vittoria-delle-associazioni.htm

L’approvazione del Freedom of Information Act dimostra che l’impegno della società civile può portare a grandi risultati: Foia4Italy, mettendo assieme una rete di oltre 30 associazioni, esperti e attivisti, ha lavorato incessantemente per due anni riuscendo a far diventare il diritto d’accesso un tema di discussione pubblica in Italia. Ed è anche grazie alle più di 88.000 firme raccolte che Parlamento e governo hanno preso in considerazione le nostre osservazioni, che hanno contribuito a modificare il testo

Grazie per aver postato questo documento, l’ho visto in draft quando era sottoposto alla lista Foia4Italy e volevo aspettare a pubblicarlo nella sua versione definitiva. Che dire, ho seguito dall’inizio tutta la trafila, siamo ancora lontani da un vero Foia però è un punto di partenza. Tra l’altro lo metterò presto alla prova nel mio Comune di residenza per accedere agli atti riguardanti la costruzione di una strada. Vedremo come si comporteranno le amministrazioni :smile:

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