Le difficoltà per un server privato casalingo

In tema di privacy e sicurezza è apprezzabile avere un proprio server, tenerlo personalmente sotto controllo, configurarlo per i servizi che desideriamo, però… le soluzioni “in casa” comportano alcuni problemi:

  • IP dinamico anziché statico, con rischio di essere considerati spam ed altre difficoltà per legarsi in modo stabile ad un nome di dominio
  • banda, soprattutto in upload, sofferente, inoltre certe soluzioni veloci (con alcuni gestori) possono essere nattate e non si può funzionare come server…

Praticamente credo che l’acquisto di un VPS sia la scelta più indicata (per avere email, un proprio piccolo sito, un proprio storage remoto per le sincronizzazioni, nient’altro di sofisticato). Che cosa ne pensate?

Però, in questo modo, ci si affida all’etica dell’azienda e se questa fosse negli USA per legge può (deve se richiesto) comunicare qualsiasi dato alla NSA, che stando alla Costituzione italiana è una grave falla a favore di eventual sistemi totalitari. Cosa ne pensate anche di questo?

Acquistare un VPS o usare raspberry pi con le varie limitazioni? Ci sono software che criptano info sensibili prima che arrivino al server, così si usa un VPS, ma quei dati risultano inaccessibili all’azienda? Forse Riot fa questo per esempio, le soluzioni di storage personale sono le più facili da realizzare, la posta elettronica la vedo più dura, ma tanto si ricevono da chi ha servizi gratuiti… quindi inutile criptare.

Su richiesta è possibile avere un indirizzo IP fisso e una connessione upload/download più bilanciata… pagando, s’intende.

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Ho dimenticato di dire che i costi devono essere modesti per il singolo, un sito tramite hosting condiviso se lo possono permettere tutti, un VPS almeno 80 € l’anno viene… (soluzione minima) e già si riduce il numero di chi può fare questa scelta, se poi andiamo oltre con acquisto di IP fisso, più banda, ecc., o siamo un’azienda o non è proponibile. Sbaglio?

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Fai servizi su Tor. Molto più semplice ed efficace.

Sì, ma per tante cose quotidiane può bastare.

Basta rendersi conto che qualsiasi crittografia eseguita da un VPS è già craccata a prescindere, perciò ci sta privacy solo se non ti disturba stare sotto osservazione anglosassone.

Che la situazione è peggio. Quasi tutte le VPS sono hostate in sistemi intel e routate con sistemi Cisco. Entrambi hanno i portoni aperti per i servizi segreti. A ciò ci aggiungi l’estrazione automatica di chiavi private e il discorso è chiuso. Posso fornire documentazione, non sono teorie. Il server casalingo invece dipende da chi ha prodotto il router WiFi…

Si. Telegram in modalità chat segreta. Riot anche nelle chat di gruppo.