Le stronzate del Fatto Quotidiano sulla "Libertà di panorama"

A quanto pare sul Fatto Quotidiano non hanno niente di meglio da fare che sostenere che i “Pirati” avrebbero proposto di limitare la libertà di panorama, quando sappiamo benissimo come il rapporto Reda è stato manipolato dai soliti falchi. E ora vogliono pure fare ricadere su lei e i Pirati le colpe della loro lurida avidità.

Ridicoli. E loro sarebbero giornalisti indipendenti?

Per l’archivio salvo il passaggio incriminante:

Secondo i Pirati tedeschi serve difendere i diritti d’autore per le immagini che se condivise sui social network possono essere riproducibili a fini commerciali.

Aspetta, ma qui stiamo parlando di foto private? Julia vuole impedire che i social si prendano il diritto al consumo commerciale delle immagini caricate da privati? Beh, sarebbe saggio.

Il 9 luglio l’Unione europea discuterà una legge sulla “libertà di panorama“, ovvero una limitazione del diritto d’autore che consente di scattare e riprodurre fotografie di edifici, opere e luoghi pubblici, senza infrangere il diritto d’autore di alcuno. Secondo l’Huffington Post, se dovesse passare, potrebbe essere necessaria un’autorizzazione per scattare una foto a un monumento pubblico e condividerla sui social network.

Beh mi pare che questo dice tutto. Il primo paragrafo descrive la libertà di panorama ed il secondo descrive come Huffington Post ha capito il contrario di quanto ci sta scritto. Oppure FQ non ha capito cosa ha letto su HuffPost.

La riforma del copyright è stata proposta dalla europarlamentare tedesca Julia Reda, segretaria del Partito Pirata, secondo la quale è arrivato il momento di rinnovare il diritto d’autore in Europa visto che l’attuale legge risale al 2001, quando ancora non esistevano i social network. L’obiettivo è di difendere le immagini che vengono caricate su un sito di accesso pubblico e quindi potenzialmente riproducibili a fini commerciali.

E fin qua tutto giusto eccetto il “segretaria”.

In pratica l’unica cosa sballata è la citazione del Huff che non ha capito una mazza, e messo in questo abbinamento generale può dare l’impressione di significare il contrario di quanto significa– dato che il FQ epicamente confonde la protezione delle foto private con la libertà di panorama… interessante che non ci mettono più i nomi dei redattori responsabili… pensa che una volta FQ era la nuova testata promettente d’Italia…

Non mi pare cattiveria, è semplice incompetenza di un giornalista che trova la notizia sulla testata più giovane e più promettente e in 5 minuti ne fa un remix incasinando il significato che tanto non ha capito.

Sarebbe interessante vedere l’originale su HuffPost allora. Eccolo:

L’Ue discute una legge sul copyright sui monumenti pubblici: scattare la foto di un panorama e pubblicarla sui social network potrebbe diventare illegale.

Ed è corretta anche questa di notizia, dato che gli emendamenti volevano questo.

La proposta di riforma del copyright è ad opera della giovane europarlamentare tedesca Julia Reda, secondo la quale è arrivato il momento di riformare il diritto d’autore in Europa visto che l’attuale normativa risale al 2001, un periodo storico in cui non esistevano ancora Facebook, Twitter e i social network in generale.

Ah, ecco la prova del casino. È l’Huff Post che non spiega bene come si è creata la situazione, e perciò da ad un lettore pigro la falsa idea che Julia abbia introdotto la necessità di autorizzazione. Ed i lettori pigri evidentemente ce li abbiamo nella redazione del Fatto Quotidiano.

Ragazzi, che fail! Ma leggetevi le notizie originali se facendone i remix non riuscite a mantenere il significato…

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A leggere i commenti sul FQ si nota una gran caciara. Purtroppo le cose vanno ragionate bene e si richiede pazienza.

Ora non posso entrare nel merito perché credo ci siano altre urgenze. Ad ogni modo io vedo diverse questioni coinvolte:

  1. La privacy per chi può finire ripreso in una foto al panorama.
  2. La cessione senza criteri di “foto al panorama o a monumenti” a siti che potranno utilizzarle anche commercialmente quelle foto, senza parlare di foto fatte ad amici, ecc. (2a) È responsabile l’utente o il sito nell’usare/passare le foto con i giusti criteri? Naturalmente i ToS di Facebook scaricano tutte le responsabilità all’utente, come fa del resto chiunque… Si potrebbe rendere illegale questa facile cessione di responsabilità, ma essere co-responsabili. (2b) Sono più importanti i diritti di riservatezza delle persone in foto o i diritti di copyright eventualmente legati ad un monumento? Io tutelerei i primi e lascerei libertà di fotografare e pubblicare foto di qualsiasi monumento pubblicamente visibile. Permetterei anche la commercializzazione di queste foto (venderle, usarle in un libro da vendere, usarlo in un sito con banner, ecc.).
  3. Il problema cmq non si pone se le foto non diventano pubbliche e vengono passate solo privatamente tra amici e parenti. Queste riflessioni dovrebbero incentivare la presa di distanza da realtà commercializzate come FB e G+ e diventare tutti più autonomi e maggiormente basati su reti di amicizie. 3a) Sicuramente il P2P e software open source di qualità dovrebbero aiutare una migrazione che altrimenti non verrà mai per ragioni di comodità e popolarità.

I Piraten semplicemente chiedono che le foto scattate con i monumenti siano liberi e che le foto scattate in privato appartengono ai privati che le hanno scattate… le due cose sono abbinabili ma distinte.

L’attuale status legale è che i social nelle T&C si arrogano il diritto di utilizzare le foto private ai propri scopi. Se a questo ci aggiungi l’idea di quel matto che voleva regalare il copyright delle foto dei monumenti agli autori, ne risulta che non puoi caricare le foto panoramiche sui social.

Il problema si crea se si ignorano entrambe le richieste politiche dei Piraten.