Legge elettorale

Ho aggiunto questa proposta di emendamento alle varie proposte su Agora:

Il Partito Pirata sottolinea la propria ferma opposizione al sistema dei capolista “bloccati”, manifestazione spudorata di autoconservazione del potere, e ribadisce con forza l’importanza di poter scegliere chi delegare con il proprio voto.

Ricordo a tutti che l’iniziativa è in votazione…

Comunicato stampa inviato. Sul sito: http://www.partito-pirata.it/2015/05/italicum/ Post fatto da facebook e twitter, fate il vostro gioco…

Ottimo. E’ prevedibile che oggi l’hashtag #Italicum entrerà tra le tendenze, forse già in tarda mattinata. Suggerirei di concentrare i tweets allora

Giusto, ancora non ci arriva ma ha buone probabilità di crescere in giornata. Se diventa TT è il momento migliore di twittare. Pensavo anche #noitalicum che invece è rasoterra, per ora

Niente, continua a tener testa “Charlotte Elizabeth Diana”. Cmq alle 18:00 incomincia il presidio a Montecitorio, qualche altro tweet lo possiamo sparare dopo quell’ora

Ma… sistemare il menu del sito, evidentemente andato a farsi benedire, prima di spammare in giro la news?

Signorsì, signore! Comandi!

(Continua la discussione da Legge elettorale)

[Propongo un brainstorming sulla legge elettorale che vorremmo. Sul forum discutiamone, e man mano aggiorniamo una sintesi sul pad https://pad.partito-pirata.it/p/Legge_elettorale_-_tavola_sinottica]

Il maggioritario trionfa, e perfino chi è contrario come i M5S ripudiano due principi fondamentali di un sistema democratico: 1. Una testa un voto I voti pesano diversamente: se voti un partito che non supera lo sbarramento il tuo voto è nullo, se voti un partito di minoranza vale meno e prendi meno rappresentanti di quanto ti spetterebbero 2. Pluralismo e non dittatura della maggioranza (relativa) Sbarramenti abnormi scoraggiano a votare con libertà, e quindi spingono a turarsi il naso o ad astenersi. In Parlamento e nei Consigli le poche opposizioni che entrano sono totalmente escluse dalle decisioni. 3. Almeno 50%+1 per prendere decisioni Siamo all’assurdo che non solo la maggioranza fa il bello e il cattivo tempo, ma che lo fa anche se è solo relativa, cioè minoranza rispetto al totale. Considerando anche l’astensionismo al 50% i premi di maggioranza regalano la dittatura assoluta anche a chi prende solo il 15% del consenso di tutti gli elettori.

La legge Truffa era un gioiellino di democrazia rispetto alle nuove leggi elettorali nazionali e locali, peggiori persino della fascistissima legge Acerbo.

Intanto i pirati commentano così, e va bene…

(Con l’Italicum) viene promulgata una legge che regalerebbe il 55% dei seggi a partiti il cui consenso effettivo nel Paese “reale” sarebbe largamente minoritario. Il degrado della politica partitica, la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti -tutti tesi solo alla propria sopravvivenza- ci stanno facendo scivolare verso l’uomo solo al comando. Altre urgenze, create volutamente, fanno sì che passi in secondo piano uno dei cardini della nostra Costituzione, cioè il bilanciamento dei poteri. In nome della governabilità stiamo assistendo al depotenziamento del Parlamento, all’abolizione della rappresentanza diretta e al Governo che, anziché limitarsi -come da Costituzione- ad essere organo esecutivo, si erge a legiferatore. Stiamo assistendo alla demolizione graduale ma sistematica della nostra Costituzione, a colpi di fiducia. Stiamo assistendo al palesarsi del principio che l’eletto deve fedeltà al partito e non agli elettori, devianza catastrofica già sperimentata il secolo scorso, con i risultati che non dovremmo dimenticare.

Ma al di là del sogno giusto che comunque ci prefiggiamo cioè, di diffondere forme democratiche orizzontali, liquide partecipative (intanto applicabili dentro i partiti, e da sperimentare per bene)…

Cosa proponiamo intanto per correggere questa democrazia rappresentativa

che naufraga verso un modello non più democratico né rappresentativo? In termini concreti… per es.

  • Premio di maggioranza sì o no?
  • Quali soluzioni alternative per la tanto decantata “governabilità”?
  • Colleggi piccoli o grandi?
  • Soglie di sbarramento sì o no? (il M5S propone soglie variabili, tra il 2% per le grandi città e il 10% per i collegi piccoli nelle provincie poco abitate)
  • Preferenze, come?
  • Coalizioni?
  • Elezione diretta del presidente del consiglio/governo?
  • Modificare ruoli e/o struttura del Parlamento bicamerale?

Io delle idee bizzarre ce le avrei… ma intanto apriamo il dibattito. Vorrei che fosse una discussione il più possibile tecnica, di approfondimento e di creatività, risparmiandoci troppi botta e risposta e limitando al minimo le contrapposizioni: spero che escano tantissime idee.

Magari aggiorniamo un pad di SINTESI per vedere le varie opinioni sui diversi punti

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Intanto manterrei il superamento del bicameralismo perfetto, con il Senato che si occupa di affari regionali. Con la differenza però che i senatori dovrebbero essere scelti dai cittadini insieme ai consiglieri regionali, durante le elezioni regionali, e soprattutto dovrebbero essere altra gente rispetto ai consiglieri regionali stessi. In linea generale sarei per un modello “Sindaco d’Italia” con qualche modifica. Proporzionale per eleggere i rappresentanti, soglia di sbarramento al 4%, ballottaggio in caso nessun partito o coalizione superi il 50% e premio di maggioranza (52% dei seggi) assegnato a chi vince il ballottaggio. Preferenze sì (e senza obblighi di parità di genere), ma anche norme severe su conflitto di interessi e criteri di candidabilità (questo per evitare i voti di scambio); niente vincolo di mandato, ma introduzione del Recall all’americana.

Sarei per un proporzionale puro, senza soglie, corretto non con un premio di maggioranza, ma con un’attribuzione di seggi progressiva (da studiare). Per esemplificare: chi ha 1.000 voti ha un seggio, chi ne ha 10.000 ne ha 12

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Quindi un “premio di maggioranza distribuito”? Non solo al primo classificato ma a tutti in proporzione a quanto hanno preso, un po’ come la spartizione della quota del 8‰ (per le confessioni religiose, o del 5‰ per le onlus, o del 2‰ per i partiti) con destinatario lasciato in bianco dal contribuente… un modo quindi per favorire i più forti.

Noto comunque che entrambi concordate nell’abolire il principio “una testa un voto” (cioè il voto ha un peso variabile a seconda di come voto).

Esatto, ma che, non avendo soglie (in realtà la soglia esiste di fatto, perché se ci sono 100 posti la soglia è dell’1% e con i premi di dimensione potrebbe arrivare al 2%) garantisce la rappresentatività anche ai piccoli.

Metterei poi delle precise regole sulle modalità di presentare i curriculum, e chi li presenta imprecisi od addirittura falsi viene automaticamente escluso.

Per facilitare poi la conoscenza dei candidati farei delle circoscrizioni molto piccole e delle “supercircoscrizioni” (raggruppamenti di circoscrizioni) dove calcolare gli eletti.

Ho risposto in pad…

D’accordo in tutto eccetto che non ho capito perchè 10.000 equivalgano a 12. Io piuttosto farei il contrario, potenziare le minoranze dando 8 seggi a 10.000 voti. Ma non ci ho pensato a lungo.

Il motivo è che per me esiste anche il problema della governabilità, che non è il principale, perché il principale è la rappresentatività ma ha comunque un peso. Per questo è corretto che ci sia una spinta ad unirsi per presentare un programma condiviso.

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Non è una buona idea… il rischio è la creazione di partitini-satellite per raggranellare voti. Un po’ quello che accade con le “Liste Civiche”…

Resuscto un argomento vecchio due anni perchè ho sempre avuto un debole per le discussioni su leggi elettorali e costituzioni ( che volete, nessuno è perfetto :slight_smile:

Questo è lo stato attuale delle proposte in parlamento oggi:

Alcune mie domande/riflessioni:

  • e giusto che una legge sia decisa da una minoranza (sia pure qualificata ) del paese ? Se si ritiene di no, l’unica legge possibile è quella proporzionale pura, nel qual caso si dovrebbe trovare una formula alternativa per la governabilità : ad esempio istituzionaliizare la possibilità di un governo di minoranza, rimuovendo la necessità (dettata dalla costituzione) che un governo abbia la fiducia delle due camere : il presidente del consiglio è espresso sempre dal partito di maggioranza relativa, e governa di diritto finchè il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza alternativa ( sfiducia costruttiva). Le leggi pero’ le approva il parlamento, limitando ulteriormente il potere dei decreti legge.
  • se si ritiene che invece una minoranza possa legiferare, sia pure con dei controlli, allora si può procedere a “drogare” la rappresentatività del parlamento con iniezioni più o meno massicce di maggioritario. Occhio pero’ a non dare alla minoranza/maggioranza anche le chiavi agli organi di controllo previsti dalla costituzione ( presidenza della repubblica, commissioni di inchiesta, orte costituzionale ), che invece dovrebbero venire attribuiti in misura proporzionale. Per questo a mio parere in questo scenario non sarebbe sbagliato pensare ad un sistema bicamerale con compiti differenziati : una camera bassa, eletta con sistema più o meno maggioritario, che da la fiducia al governo e legifera su leggi ordinarie. Una camera alta, eletta con sistema proporzionale ( o addirittura con chiamata nominale mediante listone unico nazionale apartitico ) che esercita il ruolo di controllo: nomina presidente della repubblica, una parte della corte costituzionale, stabilisce commissioni di inchiesta e di vigilanza, legifera su questioni straordinarie … ed un eventuale potere di veto a maggioranza qualificata su tutte le leggi della camera bassa ).
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Io credo che se vengono meno i due principi “una testa un voto” e della decisione “a maggioranza” (almeno il 50%+1) mancano i requisiti minimi della democrazia. Tra l’altro sono requisiti necessari ma nemmeno sufficienti: bisognerebbe trovare modi di allargare la partecipazione al potere, invece che adagiarsi su una dittatura della maggioranza.

Le leggi elettorali non proporzionali presuppongono invece addirittura una dittatura della minoranza, proponendo un modello non democratico ed eversivo.

Il discorso della governabilità è ideologico e confuso: si definisce “governabilità” come “decidere”, e basta. E non “decidere bene” o decidere con il consenso di chi è governato. Con una definizione del genere il massimo della governabilità si aveva allora con Mussolini (la cui legge elettorale non era proporzionale), il Re Sole, gli imperatori romani, i faraoni eccetera.

So di essere nuovo, ma mi permetto un osservazione… Lo dicono i 5S…E quindi? Sappiano tutti che scrivo Casaleggio, leggi sognoraggio…