Legge elettorale

In queste ore il Parlamento sta discutendo l’approvazione della legge elettorale. Credo che due paroline in merito dovremmo scriverle, anche solo sotto foma di post sul sito, se non proprio come comunicato stampa. E, visto che il principio-guida di questa legge è chiaramente quella del verticismo (molto più potere al partito che vince e -di fatto- al suo leader), sarebbe secondo me buono ribadire il concetto di democrazia liquida, orizzontalità, assenza di leadership ecc. Ho aperto un pad a riguardo, con una bozza.

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Favorevole: come sempre detto, se vogliamo attirare nuovi iscritti bisogna farci sentire… se stiamo sempre zitti le persone non ci fileranno di striscio. Se c’è abbastanza condivisione sull’argomento, apro un’iniziativa su LQFB.

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Bravi ragazzi: dibattito, analisi, discussione, sintesi, voto. Nuovi Pirati crescono e fanno politica. E poi se siete bravi, vi delego.

Non aprirei un’iniziativa su FB, invierei piuttosto una mail a RSB@lists.partito-pirata.it invitandolo ad emettere un comunicato sull’argomento e suggerendo gli spunti che ti interessano. P.S. Uno degli scopi di questo modo di procedere è spingere il gruppo di lavoro rsb ad organizzarsi ed agire.

Non so, preferirei fosse un testo condiviso sinceramente e passato dall’AP.

Per quanto mi riguarda, il testo scritto da exekias, a parte la prima parte, che rimuoverei (come scritto nel pad), mi piace assai… Altre idee, discussioni, domande? dobbiamo muoverci, e visti i tempi di LQFB e la prossima approvazione delle legge, dobbiamo farlo in fretta. Ho inserito intanto su LQFB l’iniziativa sulla Pubblicazione, visti i tempi di discussione… Se poi si pensa sia meglio procedere in altro modo, la revoco… https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6081.html

Ho letto il pad e, da pirata, rispondo con l’usuale durezza: a parte il fatto che quello che c’è scritto è quello che stanno scrivendo in taantissimi, in primis il M5S, trovo l’analisi retorica e superficiale: non è assolutamente vero che la democrazia rappresentativa sia superata, ad esempio esiste in Svizzera dove è integrata, non sostituita, con forme di democrazia diretta. Prima di dire che è possibile una AP con 50 milioni di partecipanti bisognerebbe verificare. Desidero anche sottolineare che una AP taglierebbe fuori buona parte di coloro che non hanno dimestichezza con i PC, diventando così, se applicato su scala nazionale, uno strumento razzista. Secondo me in un comunicato bisognerebbe ragionare sul contrasto fra governabilità e democrazia: sarebbe qualcosa di nuovo e veramente interessante.

Il giorno 29 aprile 2015 14:36, Guybrush cto@lists.partito-pirata.it ha scritto:

E quindi? Non è che siccome lo dicono altri noi possiamo stare in silenzio. È anche per questo che loro sono conosciuti e a noi non ci cagano di pezza: lasciamo dire le cose agli altri.

Sono d’accordo sul fatto che una AP con 50 milioni non è detto funzioni e lo spunto che lanci è interessante… dai, dai, prova a scrivere qualcosa sul pad analizzando questo pensiero, dacci mano!

Il problema di dire con voce flebile le stesse cose che altri gridano non è solo che non ti sentono, ma chi ti sente dire con voce flebile le stesse coseche alltri gridano non ti ascolta più, preferisce ascoltare l’altro. Ed è il motivo per cui nessuno oggi ci ascolta, unito al fatto che stiamo troppo in silenzio soprattutto sui nostri punti core.

Bisogna non aver paura di dire qualcosa di originale e, soprattutto, “pirata”. Per fare questo occorre rifletterci insieme.

Beh, siamo qui a discuterne apposta per questo…

Non è che in RSB ci sono giornalisti esperti e con tempo a disposizione per sfornare all’occorrenza articoli e comunicati. La cosa migliore è che chi solleva il problema e prende l’iniziativa, tira giù un testo cercando condivisione. Se non ci sono dubbi sulla coerenza con programmi e principi (come in questo caso, mi sembra non ci siano dubbi) e si trova un consenso sul testo, gli si fa fare un ultimo passaggio in RSB per qualche revisione di itagliano e confezionamento per pubblicazione e/o invio comunicato stampa.

Il problema di LQFB in casi come questo è che i tempi sono inaccettabili rispetto agli avvenimenti di cronaca.

Ad es., mentre si discute, l’Italicum ha ottenuto la prima fiducia dalla Camera:

Purtroppo non credo però che si possa trovare piena condivisione sul tipo di testo da pubblicare… Il problema dell’urgenza richiesta in alcuni casi e dei tempi di LQFB è palese: diciamo però che in questo caso la “discussione italicum” l’abbiamo iniziata in ritardo noi, non l’hanno certo presentata ieri :wink: Comunque da quello che ho letto pare che la votazione finale sarà la prossima settimana, forse martedì: l’approvazione su LQFB dovrebbe avvenire domenica: siamo su tempi molto ravvicinati ma è importante comunque farsi sentire, facendo notare a chi non approva questo modo di fare politica che un’alternativa diversa c’è: noi.

Intanto metto su LQFB i tre testi che sono stati scritti…poi vediamo come fare, se troviamo un testo condiviso da mandare diretto a RSB o passiamo dall’AP.

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Il problema è proprio quello della tempestività, ad esempio, in questo caso od il comunicato esce oggi oppure deve essere cambiato, non fosse altro che per la forma, da “si sta approvando” ad “è stata approvata”. Sta accadendo quello che accade sempre: due comunicati differenti, il primo del tipo “sono indignato” ed il secondo del tipo “sono ragionevole” e manca un metodo decisionale. E’ già accaduto sul decreto antiterrorismo, appena arriva il “non facciamo nulla” il comunicato non si fa.

Ho visto che è stata aperta la proposta su LF: seguendo questa via il comunicato se uscirà uscirà fra tre giorni, quando la legge sarà già stata approvata (o meno) alla camera

Diciamo che questa volta ci va bene: la votazione finale dovrebbe essere martedì, quindi siamo al limite… Vero è che il problema è multiplo: da un lato passare da LQFB ci fa perdere di tempestività, ma non si può nemmeno accorciare troppo i tempi delle pubblicazioni urgenti, rischiando di limare troppo i tempi di discussione; e anche far passare diretto in RSB può essere un problema: oggi, con pochi attivi, lo si può anche fare (anche se si crea sempre un precedente), ma con molti attivi sarebbe impossibile…

Anche senza verificare, credo sia effettivamente impossibile, e infatti non mi pare d’aver mai scritto che si auspica un’AP di 50mln di persone. Penso però che sarebbe assolutamente utilizzabile in piccole realtà locali (ad esempio a livello comunale). Quanto al discorso “corsa contro il tempo”, direi che stavolta non è un grosso problema. Salvo miracoli, la legge elettorale sarà approvata, e dunque sarà in vigore ancora -minimo- per anni. Se anche un eventuale post o comunicato stampa uscisse uno o due giorni dopo, secondo me non sarebbe una tragedia. L’importante è che non esca quando l’italicum avrà finito di essere tra gli hot topic del momento. Quanto al testo, l’ultimo “meshup” di Guybrush mi pare perfetto.

Carissimi forse ci stiamo incastrando

Secondo me il comunicato deve essere moderno che per me implica non spendere le parole sull’Italicum ma solo sulla democrazia liquida

Questo implicherebbe che non abbiamo bisogno di approvazioni

Un articolo che confronta a matrice la nostra democrazia con quell’aborto non richiede approvazioni

anzi se ne possono scrivere a rotta di collo

piu scientifici e meno nostalgici forse é una ricetta viabile

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Non so, che facciamo? Io ho fatto un mashup fra il mio pensiero e quello scritto da Exekias, e ho aggiunto una parte sulla democrazia liquida… Se a tutti va bene direttamente questo (o volesse modificarlo-integrarlo) e se tutti sono d’accordo sul passare direttamente alla pubblicazione piuttosto che dall’AP per me si può fare… basta decidere…

Il Parlamento si appresta ad approvare, nei prossimi giorni, la nuova legge elettorale, denominata Italicum. Questa legge è l’ennesimo schiaffo che la politica di oggi rivolge ai cittadini: In un momento in cui la partecipazione alle tornate elettorali ha raggiunto i minimi storici, e in cui le stime più ottimistiche ritengono che ad eventuali prossime elezioni l’affluenza alle urne non supererebbe il 60%, viene promulgata una legge che regalerebbe il 55% dei seggi a partiti il cui consenso effettivo nel Paese “reale” sarebbe largamente minoritario. Un partito solo al comando, ma si potrebbe a ragione dire “un uomo solo”, dato che i suddetti partiti sono ormai ridotti a poco più che feudi personali dei rispettivi leader, ciascuno dei quali intimamente convinto d’essere un grande statista nonché unica speranza di sopravvivenza per il proprio Paese, e dunque intolleranti a qualsiasi forma di critica o anche solo di dissenso.
La democrazia rappresentativa così come la conosciamo è ormai da ritenersi superata; la soluzione però non è il sultanato, bensì l’esatto contrario, ossia un maggior coinvolgimento della popolazione nelle decisioni. E questo coinvolgimento oggi può avvenire soltanto attraverso la democrazia liquida, integrando cioè sia la democrazia rappresentativa che la democrazia diretta: quest’ultima infatti ha evidenti problemi di attuazione nel caso vengano coinvolti grandi numeri di persone, senza considerare poi che su alcuni argomenti specifici è meglio affidarsi a persone capaci e conoscitori della materia, piuttosto che esprimersi senza ragion veduta. La democrazia liquida è esente da questi problemi: sta al cittadino stesso scegliere se esercitare il proprio potere politico in prima persona o se delegarlo ad un suo rappresentante di fiducia. Massima libertà di scelta in tutti i campi. Il Partito Pirata, come UNICO partito politico in Italia che applica la democrazia liquida, non può quindi che essere fortemente contrario all’approvazione della nuova legge elettorale, e rivendica, oggi più che mai, la drastica scelta di provare a far politica in maniera diametralmente opposta. Rinunciando ad avere leader e assegnando tutto il potere decisionale a due Assemblee, una Permanente (perennemente attiva tramite Internet) e una Occasionale (effettuata in diverse città italiane), in cui tutti gli iscritti sono uguali e chiunque può proporre mozioni, emendare quelle altrui o delegare un proprio rappresentante. E in cui tutto ciò che rispetta il Manifesto dei Pirati è votato e democraticamente approvato o respinto, con regole e tempi certi per ciascuna fase delle operazioni. Invitiamo quindi i cittadini alla partecipazione: il problema non è il potere politico, ma chi oggi lo esercita; la soluzione non è l’approvazione dell’Italicum, ma il coinvolgimento degli Italiani.

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potrebbe andare? Il degrado della politica partitica, la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti tutti tesi solo alla propria sopravvivenza ci sta facendo scivolare verso l’uomo solo al comando. Altre urgenze, create volutamente, fanno si che passi in secondo piano uno dei cardini della nostra Costituzione, il bilanciamento dei poteri. Stiamo assistendo in nome della governabilità al depotenziamento del Parlamento, all’abolizione della rappresentanza diretta, al Governo che dovrebbe limitarsi ad essere esecutivo a eleggersi a legiferatore. Stiamo assistendo alla demolizione graduale ma sistematica della nostra Costituzione, a colpi di fiducia. Stiamo assistendo al palesarsi del principio che l’eletto deve fedeltà al partito e non agl’elettori, devianza catastrofica già sperimentata il secolo scorso con i risultati che non dovremmo dimenticare. Il Partito Pirata si oppone fermamente a questa deriva antidemocratica in forza della propria struttura assolutamente orizzontale. Dichiara intollerabile che in un momento in cui debolissima è l’attenzione per il domani, essendo precarizzata la vita quotidiana, si strumentalizzi tale debolezza per accentrare un potere che trasforma i cittadini in sudditi.

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Ottimo @athos

Sintesi conclusiva?

Il Parlamento si appresta ad approvare, nei prossimi giorni, la nuova legge elettorale, denominata Italicum. Questa legge è l’ennesimo schiaffo che la politica di oggi rivolge ai cittadini: In un momento in cui la partecipazione alle tornate elettorali ha raggiunto i minimi storici, e in cui le stime più ottimistiche ritengono che ad eventuali prossime elezioni l’affluenza alle urne non supererebbe il 60%, viene promulgata una legge che regalerebbe il 55% dei seggi a partiti il cui consenso effettivo nel Paese “reale” sarebbe largamente minoritario.

Il degrado della politica partitica, la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti -tutti tesi solo alla propria sopravvivenza- ci sta facendo scivolare verso l’uomo solo al comando.

Altre urgenze, create volutamente, fanno sì che passi in secondo piano uno dei cardini della nostra Costituzione, cioè il bilanciamento dei poteri. In nome della governabilità stiamo assistendo al depotenziamento del Parlamento, all’abolizione della rappresentanza diretta e al Governo che, anziché limitarsi -come da Costituzione- ad essere organo esecutivo, si erge a legiferatore. Stiamo assistendo alla demolizione graduale ma sistematica della nostra Costituzione, a colpi di fiducia. Stiamo assistendo al palesarsi del principio che l’eletto deve fedeltà al partito e non agl’elettori, devianza catastrofica già sperimentata il secolo scorso, con i risultati che non dovremmo dimenticare.

Il Partito Pirata si oppone fermamente a questa deriva antidemocratica in forza della propria struttura assolutamente orizzontale, e rivendica, oggi più che mai, la drastica scelta di provare a far politica in maniera diametralmente opposta. Rinunciando ad avere leader e assegnando tutto il potere decisionale a due Assemblee, una Permanente (perennemente attiva tramite Internet) e una Occasionale (effettuata in diverse città italiane), in cui tutti gli iscritti sono uguali e chiunque può proporre mozioni, emendare quelle altrui o delegare un proprio rappresentante. E in cui tutto ciò che rispetta il Manifesto dei Pirati è votato e democraticamente approvato o respinto, con regole e tempi certi per ciascuna fase delle operazioni.

La democrazia rappresentativa così come la conosciamo è ormai da ritenersi superata; la soluzione però non è il sultanato, bensì l’esatto contrario, ossia un maggior coinvolgimento della popolazione nelle decisioni. E questo coinvolgimento oggi può avvenire soltanto attraverso la democrazia liquida, integrando cioè sia la democrazia rappresentativa che la democrazia diretta: quest’ultima infatti ha evidenti problemi di attuazione nel caso vengano coinvolti grandi numeri di persone, senza considerare poi che su alcuni argomenti specifici è meglio affidarsi a persone capaci e conoscitori della materia, piuttosto che esprimersi senza ragion veduta. La democrazia liquida è esente da questi problemi: sta al cittadino stesso scegliere se esercitare il proprio potere politico in prima persona o se delegarlo ad un suo rappresentante di fiducia. Massima libertà di scelta in tutti i campi.

Invitiamo quindi i cittadini alla partecipazione: il problema non è il potere politico, ma chi oggi lo esercita; la soluzione non è l’approvazione dell’Italicum, ma il coinvolgimento degli Italiani.

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Personalmente toglierei questa frase, evitando di parlare di antidemocraticità, ma rimetterei la mia frase, per sottolineare che siamo l’unico partito ad utilizzare la democrazia liquida… Poi metterei prima il paragrafo sulla democrazia liquida, poi la parte del partito pirata e poi la chiusura finale…

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Seguendo i due emendamenti di Lynx ho modificato la proposta principale (Comunicato su Italicum https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6081.html?tempstore=w5n6lld84jlggh6j4mqd83lwys) inserendo nella proposta direttamente il testo da pubblicare: il testo è quello della sintesi fatta sopra; ho aggiunto inoltre un testo più breve per facilitare la diffusione agli organi di stampa… direi che per conto mio ci siamo… personalmente chiedo di sostenere a questo punto questa proposta, sintesi dei vari comunicati.

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