Libertà di espressione nel Partito Pirata

Continua la discussione da Criticità bitcoin:

Il Partito Pirata ha deciso diversamente, perchè in pratica se il litigio non viene estinto sul nascere, il danno si forma comunque, anche se i contributi non sono visibili “by default”:

– I contendenti iniziano o continuano a litigare, creando danni a lungo termine per la coerenza del partito. È l’essenza di un partito che bisogna essere collaborativi anche quando non si va d’accordo o quando non ci si sopporta a vicenda. – I contendenti abusano della apparente libertà di espressione per sparlare di fatti privati altrui, magari addirittura appelandosi al whistleblowing, mentre nulla di ciò ha da stare in uno spazio pubblico, neanche dietro la velina del click “scopri il messaggio contestato”. Sei sei venuto a sapere cose ingiuste devi rivolgerti all’incaricato alla convivenza o al collegio arbitrale – ma mai al pubblico generale in quanto commetti un disrispetto dei diritti della persona ancora più grave. – Gli altri visitatori incuriositi cliccano la scopertura dei messaggi oscurati, permettendo in questo modo ad un utente offensivo ad usare trucchi manipolativi per influenzare la loro opinione. – “Don’t feed the Troll” è una strategia sociale che non funziona.

Il problema delle mailing list è che per fermare un processo di escalazione di conflitto bisogna mettere l’intera lista in moderazione. Non esiste modo di eseguire il lavoro di moderatore (= incaricato alla convivenza, vedi statuto) a posteriori come lo permette questo forum. Per non parlare degli altri problemi strutturali delle mailing list e di e-mail in generale…

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Cito quanto ho detto in altra occasione. Il “tu” non è rivolto a te.

Aggiungo che se un membro pirata fa uso del suo diritto costituzionale di libertà di espressione per arrecare un danno a membri o all’insieme del partito è normale che è a rischio il diritto di partecipazione al gruppo, oltre al rischio di querela.

Alcuni anni fa pensavamo di non dovere essere così severi nella nostra definizione di “partito” – ma le conseguenze erano disastrose. È un po’ come dichiararsi “movimento” o “collettivo” senza fare i conti con certi principi fondamentali della capacità umana di associarsi. Ora invece si riesce a lavorare bene insieme… e fare quanto ci siamo premessi di fare: attivismo politico.

è esattamente così, il litigio va fermato e cancellato subito, altrimenti la comunità ne risulta danneggiata nel suo complesso.

la strategia don’t feed the troll è fallimentare. i messaggi distruttivi vanno cancellati subito, non ignorati, altrimenti diventano sempre più invasivi.

d’altra parte è cruciale sempre rispondere alle obiezioni del “distruttore” spiegandogli il comportamento sbagliato, in modo da porlo di fronte a un bivio: continuare a distruggere o rientrare nel confronto civile.

ignorare o bannare il distruttore sono due comportamenti speculari che portano una comunità all’implosione.

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Di che diavolo parli? I miei messaggi non sono stati rimossi, solo nascosti dietro un disclaimer. Per lo meno io li vedo ancora. Ed e’ il solo motivo per cui dico che e’ un ottimo compromesso, rispetto a quello che facevate in passato. Devo presumere che altri lettori non possano accedere a quei contenuti (ie: chi non e’ autenticato con il mio account o con l’intero vettore cookie-ip-vpi-vci)? Se cosi’ fosse mi rimangio tutto. Dopo ci guardo.

Si, ho seguito la diatriba Snowden-Clinton sul fatto che lui non avrebbe provato a scalare la gerarchia militare prevista per il report di abusi nelle agenzie governative; quindi comprendo la storiella che stai taglincollando da manuale di procedura europea standard, come se tu fossi un operatore da call center che clicka sul form per il troubleshooting della connessione internet dell’utente. Pero’ io non sono l’utente, tu non sei un operatore, e questo non e’ un call center. Io sono stato un whistleblower (agosto 2009) in un paese che non aveva leggi ad hoc per la protezione dei whistleblower nonostante i numerosi Watergate che ha avuto in precedenza; e anzi aveva una legge che vietava tassativamente la fuga di informazioni aziendali. Ho chiamato (novembre 2014) il numero europeo di assistenza, la cui operatrice mi ha prima indicato l’Ombdusman (da te tradotto in “collegio arbitrale”) e poi su mia insistenza ha pensato che non comprendessi la parola Ombdusman, quindi ha cercato la traduzione per europei italiani (“difensore civico”) sul solito terminale da call center pilotato con SAP. Non mi dilungo oltre sulla mia vicenda personale perche’ da li’ ho poi chiamato un’altra ‘autorita’ indipendente’ su indicazione del Difensore Civico, la quale mi ha detto di chiamare la Farnesina (ministero esteri) perche’ loro non erano autorevoli per quanto concerne le ambasciate, e il problema corrente riguardava una operatrice dell’ambasciata che non mi ha fatto comunicare (novembre 2014) con la procura della repubblica da cui ho ricevuto la visita dei carabinieri (aprile 2010). Dopodiche’ mi son fermato perche’ era la terza telefonata che facevo, a tre numeri diversi di tre amministrazioni diverse, a cui rispondeva sempre la stessa persona. Ed e’ solo l’ultimo atto di 5 anni di sofferenze a causa di voi benpensanti.

Pero’, al di la’ dell’assetto normativo italiano ed europeo, e quindi delle differenze US-EU, la questione si risolve semplicemente guardando alle date del mio whistleblowing (agosto 2009), denuncia della corruttrice-corruttore a me (aprile 2010). Cioe’ il mio e’ un whistleblowing legittimo, perche’ antecedente alla denuncia e perche’ non finalizzato all’ottenimento di denaro; cioe’ la denuncia che ho ricevuto e’ una causa temeraria, e le vicessitudini successive sono meri tentativi ulteriori di non celebrare i procedimenti.

Questo basta a comprendere che il mio caso non rientra nella tua logica. Ivi compreso il fatto che tu abbia stralciato questa parte della discussione precedente (sul bitcoin) seguendo il blue ribbon (liberta’ d’espressione). Infatti sbagli anche li’.

La questione non riguarda la mia liberta’ d’espressione, ma i danni derivanti dal sequestro indiscriminato del mio laptop. Cioe’ delle pratiche giudiziarie che rivelano all’indagato la presenza di un’indagine (perquisizione, sequestro, incarcerazione; preventivi rispetto ai provvedimenti successivi al ‘giusto processo’). Ma la questione e’ ben piu’ complicata di cosi’ da scrivere perche’ non in tutti gli ordinamenti europei il processo e’ organizzato allo stesso modo, non in tutti i paesi europei le direttive sono integrate con gli stessi tempi e allo stesso modo, e non in tutti i paesi europei i giuristi sono in grado di comprendere ed adeguarsi alle mutazioni del loro sistema giudiziario. Per non parlare poi dei pubblici ufficiali per strada, ivi inclusi quelli nelle ambasciate. E allo stesso modo quello che ci e’ stato presentato come sistema di protezione del whistleblowing, che probabilmente funziona nei paesi nordici ma non in quelli mediterranei; perche’ in quello concepito in Italia occorre prima autenticarsi e poi con lo pseudonimo precedentemente autenticato e’ possibile depositare l’informazione … e solo a scopo commerciale. Cioe’ siamo, ancora una volta, esclusi noi tecnici … che anticipiamo i tempi in quanto conosciamo dettagli tecnici piuttosto che umorali/emotivi, e quindi ci comportiamo in modo diverso.

Per farti un esempio: questa mia conoscenza del tuo sistema formale di riferimento e’ stata maturata impiegando una coppia di terminali che ho cambiato in base a criteri totalmente arbitrari. Uno di questi terminali aveva prodotto delle anomalie (ie: 3 diverse fonti di clock, una interna, 2 esterne, incongruenti) che una persona normale non nota; io invece si … quindi ho prima continuato come nulla fosse, e poi cambiato identita’ all’improvviso (criterio totalmente arbitrario). Questo comportamento erratico ha dato origine ad altri eventi (chi osserva ha l’impressione di vedere una persona che scoppia con un attacco isterico), e rivelando questo suo errore … permette a me di capire chi tra i presenti e’ quello che mi stava spiando. Disambiguando cosi’ in presenza l’identita’ che non potevo conoscere da remoto; e indipendentemente dalla fotografia o quant’altro spacciato agli occhi. Quindi l’ho ucciso.

Cioe’, in sostanza, nel censurare preventivamente quello che a voi sembra l’inizio di un litigio verbale a schermo, lo avete ucciso voi.

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Questo e’ vero per strada perche’ le conseguenze del litigio possono, in potenza, produrre immediatamente danni fisici (e quindi morte, ospedale, processi giudiziari, etc). Non e’ invece vero in rete, dove cioe’ tra il dire e il fare c’e’ quantomeno di mezzo il tempo per andare a prendere fisicamente l’interlocutore stronzo; se noto. Ed eventualmente rinsavire prima di fare danni (morte, ospedali, processi giudiziari, etc).

E quindi torniamo al problema delle autorita’ che pretendono di mantenere la possibilita’ di identificare l’autore di un messaggio (al fine di attribuire oneri e onori al giusto autore di opere o di offese verbali). Per mantenere questo assetto giuridico esponi tutti e chiunque alla possibilita’ per tutti e chiunque di conoscere l’identita’ dell’interlocutore in rete, e quindi premeditare omicidi, aggressioni, etc. Se invece l’interlocutore fosse Anonimo, questo non avverrebbe.

E questo e’ il motivo per cui, dopo tanti anni di lotta all’Anonimato, la polizia si e’ arresa a chi come me ha sempre sostenuto la necessita’ di un livello di anonimato adeguato alla persona che parla, non a quelle che leggono:

Insegnate ai bambini più piccoli l’importanza di non rivelare in Rete la loro identità. Spiegategli che è importante per la loro sicurezza e per quella di tutta la famiglia non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici).

E, per quanto mi riguarda, continuera’ ad arrendersi fino a che non avra’ cancellato tutto il resto che non va in quella pagina sulla difesa dei minori. Perche’, ma questo voi non potete saperlo, sono scomparsi circa 1 milione di euro; di cui ne sono stati recuperati solo 680 mila mentre i restanti venivano spesi senza interpellare il legittimo proprietario; o meglio interpellandolo, e poi interpretando a proprio uso e consumo. Questo, nell’ottica dei paesi anglofoni e’ risultato nella ‘assenza di rappresentanza’ (es: uno dei motivi per cui e’ iniziata la guerra civile americana), mentre invece era una semplice ‘rappresentanza forzata, via furto d’identita elettronica’.

Quando cioe’ Beppe Grillo andava a Brescia a festeggiare l’ennesimo round di crowd sourcing (che io considero un crimine), Casaleggio faceva il nuovo calendario dei Santi Laici con le lanternine thai (kraton), e voi parlavate con Lanta all’Internazionale Pirata (Koh, in Thai vuol dire ‘isola’; Koh Lanta e’ un’isola a due ore da qui), io non ero d’accordo a fornire la mia memoria e la mia esperienza per 1000 euro; questi sono quasi rientrati. Ne’ lo ero al turno precedente per 1 milione di euro (in bitcoin); questi ancora devono rientrare.

Ne’ lo sono oggi. Perche’, per l’appunto, continuate a mettere in pratica misure subottimali per i piu’, ed inadeguate alla mia persona.

Se i messaggi soppressi appaiono visibili ad altri è un bug, non una feature. Andrebbe corretto.

Aridaje con il confronto invalido al Whistleblowing. Il partito non è un governo. Il partito ha un sistema giuridico a nostro avviso non corrotto. Se hai scelto di partecipare qui hai scelto di credere nel nostro sistema di giustizia. Se non ci credi più hai 1. il diritto di toglierti da qua e 2. di fare il tuo whistleblowing altrove sempre a condizione che tu dica la verità e la possa difendere davanti un magistrato italiano, perchè se dici delle menzogne possiamo querelarti.

Il fatto che in USA hanno introdotto delle leggi che smantellano i principi della separazione dei poteri non c’entra una minghia con noi pirati e se sei di opinione diversa la misura giusta da intraprendere è di fondare un partito diverso e vedere se riesci a risolvere le cose a modo tuo. Non hai il diritto di imporre a noi come dobbiamo vedere queste cose. Noi abbiamo già attraversato gli errori che descrivi e siamo più avanti.

Aridietrologia. Non siamo benpensanti. Abbiamo semplicemente distinto una organizzazione a partecipazione libera, forkabile a volontà (eccetto riguardo all’identità) dai confronti con strutture non forkabili che stai evocando tu. Perciò il tuo confronto è fallacio e la conclusione che i pirati siano “benpensanti”. Siamo semplicemente capaci di fare le giuste distinzioni mentre tu apparentemente hai una mente molto associativa… mi pare che tu faccia sempre di tutto un brodo. Di conseguenza mi pare che il resto del post sia off-topic.

P.S. Si scrive Ombudsman.

I Piraten sono falliti proprio a causa dei danni al collettivo creati in via “digitale” – la disgregazione in rete. Se tu non hai in piano di fare un partito, sei libero di partecipare ai forum dove va bene come dici tu. Noi vogliamo fare politica e abbiamo imparato che non funziona come dici tu.

Non siamo il collettivo che fa per te, perchè non abbiamo intenzione di disgregarci socialmente ogni volta che non andiamo d’accordo.

P.S. Ci stavo pensando di fare un salto a Koh Lanta, ma poi ho preferito le Surin Islands.

Allora mi rimangio quello che ho scritto all’inizio: le intenzioni da te espresse erano e continuano ad essere malsane. Quanto ai fatti invece, mi sembra pero’ che non ci sia una vera e propria censura; assomiglia piu’ alle paginette introdotte ad un certo punto da Verisign (per prima) e molti altri dopo (es: Google e Yahoo) in cui ti avvertono di stare ad approdare ad una pagina potenzialmente pericolosa o offensiva, e quindi ti chiedono conferma della volonta’ di continuare. Che e’ un buon compromesso. Lo chiamerei proto-censura, ovvero “che e’ prodromica alla censura”.

Leggi meglio: ho intessuto la mia storia con la presente, e l’ho descritta usando episodi pubblici e linguaggio proprio degli ambienti formali, al solo fine di metterti chiaramente al corrente che avendola vissuta sulla mia pelle, ed essendo 5 anni che - mio malgrado - sono costretto a ragionarci sopra perche’ siamo nati e cresciuti in un paese dove esiste obbligo dell’azione penale in capo al magistrato, obbligo di patrocinio di un legale in capo al convenuto e all’imputato, etc, e siamo oltretutto in un periodo di grossa incertezza legale dovuta (anche) a questa fusione calda con il resto dell’Europa e del mondo … ho maturato una certa comprensione globale e dettagliata del fenomeno ‘whistleblowing’. Quello che dici cioe’ appare ai miei occhi come la solita solfa: “qui sei a casa mia quindi le regole sono le mie pero’ se non ti piace vai altrove - dannata America - e se ne parli ti denuncio”. Pero’ questa non e’ una casa perche’ e’ un forum puramente informatico e oltretutto aperto al pubblico… cioe’ esistendo delle regole pubbliche (es: diritto di associazione, parola, etc; e le sue eccezioni: diffamazione, ingiuria, danno all’immagine, apologia di reato, etc), non puoi amministrarlo come piu’ ti aggrada.

Tanto piu’ che stai parlando con una persona che al momento non e’ nella disponibilita’ delle forze dell’ordine perche’ all’estero, ne’ e’ (mai stato) chiaro quale sia la giurisdizione dei messaggi trasmessi in rete, e neppure quali prove siano affidabili in fase probatoria; per non parlare poi che se i servizi segreti hanno accesso a tutte le comunicazioni, e visti i sistemi tecnologici in uso possono addirittura manipolarle nell’ombra… non si comprende come tu possa pensare che le autorita’ possano produrre un ‘equo processo’ su faccende cosi’ effimere. Pertanto molte di quelle eccezioni al diritto di esprimersi non sarebbero comunque perseguite non solo per difetti vari di giurisdizione, ma anche per questioni pratiche: anche fossi in Italia, perseguire una diffamazione costa troppo (ie: 2 euro di carta e penna, 14 euro di marche da bollo, etc) perche’ costa piu’ dei danni fatti (ie: Zero). Nel sistema attuale, per assurdo, chiunque puo’ denunciarti per qualunque parola ritenuta unilateralmente offensiva; e chiunque non puo’ denunciarti per qualunque censura effettui perche’ la liberta’ di espressione e’ contenuta in una costituzione che non puo’ essere impiegata direttamente: non e’ una ‘giurisdizione naturale’ perche’ la costituzione deve essere interpretata da un ‘giudice naturale precostituito per legge’ definito dalla costituzione stessa. A me per esempio da’ fastidio se mi chiami ‘bello’ perche’ mi fa sentire idiota; nonostante che, sia il senso comune sia il vocabolario Treccani, indichino senza ombra di dubbio che e’ una parola squisitamente con accezioni positive; e talmente positive che perfino quando usata con tono sarcastico, l’inversione del suo valore semantico ad opera del tono, e’ di difficile percezione. Cioe’ mi attribuisci una qualifica positiva e veritiera, quindi non avrei giustizia nonostante dal mio punto di vista e’ chiaramente ‘hate speech’. La maggioranza di questi episodi sarebbero cause temerarie che ingolferebbero i tribunali e potrebbero generare una seconda ondata di querele per il risarcimento delle spese sostenute per difendersi dalle cause temerarie. E questa doppia dose di burocrazia sostanzialmente inutile avrebbe un impatto della madonna sulle risorse naturali.

Il tutto - tu non puoi censurarmi a piacimento, io posso denunciarti perche’ mi sento offeso, tu non puoi chiedere risarcimento della mia causa temeraria, etc - perche’ esistono quei reati che costituiscono eccezione alla liberta’ di espressione.

Nota: grazie, io uso ‘difensore civico’ in italiano e ‘public defender’ in inglese anche se in realta’, per questioni sistemiche, il ‘public defender’ sarebbe piu’ il nostro “avvocato d’ufficio”. E ti continuo a correggere anche io, cosi’ magari tra 30 anni inizieremo a capirci senza necessita’ di concessioni (‘beneficio del dubbio’): “nulla di cio’ ha da stare in uno spazio pubblico” e’ aut profondamente sbagliato (corretto: “dovrebbe stare”) aut molto arrogante (fonte: I Promessi Sposi, “questo matrimonio non s’ha da fare”). Suggerimento: non lo usare a meno che tu non voglia essere apertamente imperativo; e comunque non credo che molti italiani al giorno d’oggi ti capirebbero senza dubbi, quindi anche in quel caso, a meno che tu non stia a Roma e abbia davanti un romano della mia eta’ o piu’ vecchio… dovresti usare forme imperative piu’ chiare.

Te ne frega ZERO dei ragionamenti che il partito si è fatto e per il quale ha DECISO DEMOCRATICAMENTE in modo diverso. Non ne parli nemmeno. Continui a inventarti la tua idea di cosa sia giusto e di tentare di imporla ad altri con un tono matter-of-factly. Ha ragione Luca che la persona che tenta di stritolare le opinioni di altri, di tutto un collettivo, sei tu.

Vedo che non siamo i primi ad averti spiegato come stanno le cose e tu ti sei costruito una fantasia giuridica sulla quale rigettare tutte queste persone, noi inclusi. Purtroppo il tuo approccio autoconfermativo qui potrebbe costarti il diritto di scrivere, perchè anche qui la realtà giuridica non è quella che vorresti fosse. Chi ti disse che qui è casa nostra e le regole stanno scritte nel regolamento ha detto la cosa giusta, e i tuoi diritti civili li puoi esercitare liberamente in piazza Esedra o altrove.

@mfp no le cose stanno in modo diverso: qui non puoi danneggiare la comunità insultando e proseguendo con ragionamenti pretestuosi. quando qualcuno ti fa un ragionamento devi ribattere senza insultare (cosa che hai fatto di continuo), e rispondendo a tema (cosa che non hai fatto ricorrendo di continuo a un cripto-linguaggio e sparlando di censura). ora secondo me siamo al bivio: continuare a distruggere o rientrare nel confronto civile. da parte nostra è tre giorni che ti spieghiamo dove stai sbagliando, ora sta a te scegliere. :neutral_face:

Esatto. E non vedo che cosa ci sia di male: e’ il forum pubblico! Mi interessava commentare la questione bitcoin; poi tu hai estrapolato il discorso sulla liberta’ d’espressione facendone una polemica inutile ed eccoci qui. E’ uno stato di fatto: i messaggi sono nascosti ma non eliminati; da quando in qua rilevare una realta’ e’ imporre qualcosa ad altri?

Ed e’ un buon compromesso; mia sacrosanta opinione; semplice constatazione di uno che non conta niente e non e’ nemmeno iscritto. Perche’ ti inalberi??? Perche’ pensi che io stia imponendo qualcosa??? Con quale potere??? Sono una coscienza pesante, ma non ho ancora sviluppato poteri paranormali … lo giuro!

Che io sappia non e’ mai stato democratico: prima del 2006 non esisteva; dal 2006 al 2010 erano 4 amici che pubblicavano un giornalino cartaceo, discutendone in liste email, e poco piu’, usando uno statuto ideale per quei 4 amici, strettamente necessario ad assolvere agli obblighi di legge. Nel 2010 siete cicciati fuori tu, Marsili e Brancati, con idee strambe sul presentarsi alle elezioni, e da li’ ha preso una piega generalista e perfino ostile ai ‘diritti digitali’. Avete perfino denunciato Marsili in punta di disciplina sui marchi. Diritti digitali a cui si sarebbe dovuto fermare visto che il resto dei temi che venivano portati all’attenzione da personaggi connessi ad altre associazioni con i temi piu’ disparati (acqua pubblica, LGBT, reddito, carcerati, etc) e’ materia che per forza di cose richiede esperienza e strumenti che non avevamo. E finendo per non rispettare il proprio statuto per poterlo cambiare, far iscrivere parenti del tutto disinteressati per avere deleghe sufficienti a mandare i diritti digitali a tarrallucci&vino, e l’intero ‘brand’ nell’oblio. L’intera storia d’Italia recente e’ stata costruita cosi’.

Io dal 2012, vista l’ariaccia, me ne sono appositamente disinteressato quindi oggi non ho discusso ne’ le politiche censorie ne’ quelle decisionali. Perche’ per quanto concerne i vostri metodi interni sono affari vostri; e per il resto esistono leggi pubbliche in merito: perfino se tu vuoi vendere una parte del tuo corpo non puoi farlo, anche se hai deciso insieme alla tua famiglia e il tuo partito che e’ meglio se vendi un rene. Devi quantomeno interpellare l’autorita’ giudiziaria per sapere se in via eccezionale, in forza ad un diritto individuale maggiore dell’ordinamento, ti puo’ essere concesso. Questo in Italia; non ho idea di dove abbiate i server, dove siete voi, e quale cittadinanza portate; sono le uniche 3 cose che possono cambiare la questione. Sarebbe bello che io ora telefonassi ad un amico: ‘bella ciccio, senti, ma farsi le canne e’ legale? Ah si? E’ legale! Eddaje, rullalaaaaa!!!’. Invece c’e’ gente che sta letteralmente lottando contro costanti vessazioni da parte delle forze dell’ordine e parlamentari che lucrano sui mali delle persone, anche solo per usarla come medicina, e con tutto che a scopi terapeutici in teoria dovrebbe essere legale e facilmente accessibile.

Oltretutto sono sicuramente stato oggetto di attenzioni speciali indesiderate e probabilmente multiple: considera che la mia posta gmail a febbraio 2012 era certamente manipolata, e per 2 anni non ho avuto notizia perfino di eventi pubblici importanti come il Concerto del Primo Maggio a P.zza S. Giovanni. Sul mio terminale semplicemente non esisteva; non ve ne era traccia; con nessun motore di ricerca; nessun articolo, nessun video, lo streaming della RAI era disabilitato all’estero, etc. E poi 2 anni dopo ho scoperto profili farlocchi a mio nome su Facebook e altre amenita’. Non oso immaginare in che diavolo di guaio mi abbiano messo; cerco di non pensarci; e mi cago sotto anche senza pensarci. Pero’ purtroppo non e’ una situazione a cui posso materialmente porre rimedio; anche a causa della confusione che c’e’ in tutti gli ordinamenti in giro per il mondo. Ho perfino pensato che ci potesse essere lo zampino di qualcuno di voi.

Purtroppo quel tuo “come stanno le cose” e’ opinione comune che quindi crea spesso malcontento quando si presenta il primo incidente di percorso. Per gli strumenti chiusi dietro porte, pin e password non vi sono dubbi; per quelli pubblici non vi sono dubbi; per quelli privati aperti al pubblico, siano negozi o porte ethernet … tanti dubbi. Da sempre. Zona opaca in continua ridefinizione, in tutti i luoghi del globo. Ma queste cose dovresti saperle gia’; per lo meno vedo nel forum argomenti aperti ad ogni passaggio: snowden, hacking team, freedom act, etc. Andando ad approfondire si scopre che sono stati fatti decini di tentativi di migliorare la situazione giuridica, in tutte le nazioni; manca pero’ ancora una risposta chiara e certa, praticamente ovunque a parte i paesi dove l’adozione delle reti dati da parte della popolazione e’ minima; ovvero solo dove c’e’ una poverta’ dilagante e problemi piu’ grandi (acqua, cibo, guerre, etc).

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Ripeto, non è uno spazio pubblico o statale. Tu sei un ospite e ti sei comportato male. Che tu non sia d’accordo con i regolamenti non significa che per questo non siano applicabili a te.

Rigira la frittata. Dopo 4 contributi segnalati per scorrettezze al regolamento nel discorso sul Bitcoin, mi pareva il caso di chiarire come funziona questo forum a chiunque pensasse che il partito gli offra uno spazio per disinformazione, SPAM o hate speech di qualsiasi genere. Il tuo stile di nascondere le infrazioni di regolamento in un lungo flusso di parole politicamente a volte anche valide rende più brutta la necessità di metterti la museruola, ma questo non è un problema risolvibile in tempo utile.

Frittata. Ti si rinfaccia il tono impositivo con il quale tenti di imporre la tua opinione. In questo forum conta anche il tono ed il tuo, da anni, sa di disrispetto e non giova alla buona convivenza. Se non ti sta bene come gli amministratori hanno deciso, prova a rivolgerti al Collegio.

Segue un lungo discorso che non dimostra la mancata democraticità del PP. Anzi, questa frase costituisce diffamazione come tu hai elencato in alto. Intanto in tutti gli anni dal dicembre 2011 non ci è stato un individuo a capo del partito ne in via eletta che in via di fatto attraverso deleghe corrotte – per quanto abbiamo sofferto di comportamenti autolesionanti in quanto non avevamo ancora imparato a limitare il danno che è permissibile farsi a vicenda e al progetto comune, mai a mio avviso ci è stato un problema di mancata democraticità. Siamo il partito senza leader e senza direttorato, e lo siamo adesso meglio di prima.

Visto che i tuoi contributi in totale hanno la caratteristica di doverti stare dietro per limitare i danni delle tue disinformazioni ed insulti, la cosa giusta da fare è di sospendere il tuo account per un mese. Poi ti daremo la 27° occasione di dire la tua. Purtroppo si è dimostrato che un partito non può accogliere tutte le persone perchè certe persone non sono capaci a collaborare ad un progetto politico.

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E’ uno spazio pubblico (ovvero aperto a tutti- almeno potenzialmente). Non è uno spazio statale.

E siamo tutti ospiti, nel senso che a nessuno è consentito superare i limiti., Quali? Quelli che ci diamo noi stessi (ad esempio se decidessimo che in questo forum la bestemmia non solo è tollerata ma gradita nessuno verrebbe mai bannato per aver tirato due madonne).

A me piace la soluzione disclaimer, così come piace la rimozione di contenuti totalmente estranei al forum stesso (come la pubblicità in cassetta per intendersi). Tutto ciò che attiene il piano delle idee è benvenuto, anzi di più.

@solibo purtroppo ci ho visto giusto, come dicevo ieri sta facendo questo casino perchè ha questioni personali con alcuni pirati, come ha detto lui stesso nel post precedente.

io cmq mi auguro che @mfp si renda conto che così non può andare e torni in modo costruttivo. la sospensione mi sembra una soluzione equa.

anch’io sono tornato tra i pirati dopo due anni di assenza, ma le questioni personali vanno messe da parte (e la mia esperienza fu disastrosa). se uno torna è per riprovarci, non per regolare conti del passato.

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La tua esperienza fu disastrosa per moltissimi motivi (tra cui però devi mettere anche te stesso, anche se in misura largamente minore rispetto al resto). Adesso le cose sono cambiate, ma cionostante non si sospende qualcuno senza almeno avere l’approvazione di qualcun altro. Io ho disapprovato e ho provveduto alla rimozione della sospensione. Mi riservo di contattare privatamente tutti gli interessati ma per favore, evitiamo inutili botta e risposta. Non sono costruttivi: il forum non è un’arena o il Circo Massimo.

confermo, fu disastrosa anche per colpa mia. comunque è utile che a decidere su una sospensione non sia una sola persona e che se ne possa discutere, soprattutto con l’interessato.

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Abbiamo fatto l’esperienza in Confero (e non elenco i dettagli per rispetto delle persone colpite) come la consultazione del triumvirato ha impedito una celera procedura e ha causato danni estremamente maggiori di quelli per i quali si avrebbe dovuto intervenire.

La tua qui presentata tesi (1) non è riflessa dalla definizione presente nello statuto e (2) secondo me è sbagliata. È responsabilità dell’incaricato consultarsi come ritiene giusto. L’obiettivo primario è la quiete sociale mentre la giustizia è un obiettivo secondario per il quale esiste il Collegio ed è corretto che certe cose vengano rivalutate da parte del Collegio. L’incaricato ha il diritto di sbagliare la sanzione in un primo momento se in cambio ha ottenuto il traguardo primario, cioè il blocco dell’escalazione della lite.

solibo, nota una differenza fondamentale tra il tuo ed il mio modo di agire. Tu agisci di stomaco per quanto ti pare sia il modo giusto di fare le cose mentre io agisco di cranio perchè ho passato due anni a discutere della filosofia di queste cose con Dodeska e ci siamo costruiti una prospettiva razionale e filosofica come risolvere i problemi sociali del PP.

secondo me un mese di sospensione è eccessivo, bisogna procedere per gradi, credo che una settimana per fermare sul nascere una lite sia più che sufficiente.

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