Non potendo modificare su LF la “risposta indiretta” a Di Maio propongo qui una versione più completa:
Dopo il preambolo (ad esempio all’HP
potrebbe essere di questo tipo)
Passate le elezioni amministrative e
regionali, che hanno giustamente attratto l’attenzione, anche se non
i voti, dei cittadini, vogliamo ritornare sulla domanda formulata da
Di Maio nel corso della trasmissione otto e mezzo: “dove …” in
risposta all’intelligente provocazione della vostra giornalista.
Vogliamo dare una risposta che non sia
una polemica ma una doverosa difesa di Liquid Feedback c fra l’altro
oggi utilizzato da molti movimenti al di fuori dei partiti pirata,
sottolineando le difficoltà e le carenze dei partiti pirata, non
attribuibili a quello che, per quanto importante, è solo uno
strumento a disposizione di chi vuole gestire un gruppo con modalità
il più possibile democratica, senza lasciarlo in balia di chi ha
maggiori risorse in termini di tempo a disposizione per farsi
conoscere e denaro per spostarsi e così partecipare alle varie
riunioni su un vasto territorio
bisognerebbe dire qualcosa di simile:
Come tutte le novità che attirano i
curiosi anche il Partito Pirata dopo il primo momento di crescita ha
un periodo di assestamento da cui spera di uscire, stavolta grazie
alle sue proposte ed ai suoi attivisti con una crescita certo molto
più lenta di quella iniziale.
Per di più oggi in Europa stiamo
vivendo un momento di grave crisi, soprattutto sociale, ed in momenti
come questi le persone si vedono impotenti e sono quindi portate a
sperare nel “deus ex machina” che risolva la situazione. E’
successo anni fa col fascismo, col nazismo, con il Berlusconismo, …
succede e succederà ancora.
E’ ovvio quindi che quei movimenti
come il nostro che si basano sulla responsabilizzazione dei cittadini
conoscano grandi difficoltà ad essere compresi.
Ci troviamo
quindi a navigare controvento, ma, anche se essendo un partito - cosa
di cui siamo orgogliosi, perché organizzarsi dedicando la
preziosissima ed oggi scarsa risorsa tempo alla gestione del bene
comune (certo non per appropriarsene) riteniamo sia cosa lodevole -
non possiamo dimenticare che l’efficacia della nostra azione è molto
legata al consenso ricevuto, riteniamo non sia sia utile a nessuno,
tanto meno ai cittadini, invertire la rotta e seguire quella di tutti
gli altri, concetto ribadito anche dall’europarlamentare pirata Julia
Reda intervenendo all’incontro organizzato da …
Noi crediamo in
un altro modo di fare politica, che non sia all’ossessiva ricerca di
voti tramite la frustrazione che rende i cittadini manovrabili o
tramite il dialogo con le pance che rende i cittadini tifosi e quindi
schiavi della squadra per cui tifano.
Noi crediamo nella crescita
dei cittadini grazie alla comunicazione della conoscenza, un processo
complesso, perché non basta partecipare ma occorre formarsi.
Noi
crediamo nell’ascolto e nella fantasia perché le soluzioni efficaci
non sono mai la prosecuzione del passato che ha generato la
crisi.
Non sono certo concetti oggi popolari, ma riteniamo che
siano oggi l’unico modo per permettere alla nave di cambiare la rotta
che oggi appare quella tanto bene descritta dal Manzoni con i polli
di Renzo (se fossimo 5 stelle avremmo scritto Renzi)
A tutte queste difficoltà esterne se
ne aggiunge un’altra interna, indipendente da Liquid Feedback ma non
dalla democrazia liquida: le persone che si imbarcano nella flotta
pirata (oggi sono ben … le nazioni che hanno un partito pirata in
Europa e ben … nel mondo) sono tendenzialmente portate alla
discussione ed alla riflessione, più che allo spettacolo e questo le
rende poco visibili nel mondo di oggi e per di più l’orgoglio
impedisce loro di accettare risorse (di ogni tipo, dal danaro ai
servizi, all’immagine, …) che creerebbe comunque dipendenza da chi
le fornisce, indipendentemente anche dalla volontà del “fornitore”.